241a strofa
E com'è dolce una storia
Quando è Charley Parker a raccontarla,
Nei dischi o nelle jam session
O alle apparizioni ufficiali nei clubs,
Buchi nel braccio per il portafogli,
Allegramente suonava il
sax
perfetto
Ma poi, che differenza c'era.
Charley Parker, perdonami -
Perdonami se non rispondo ai tuoi occhi -
Se non ho dimostrato
Ciò che sai inventare -
Charley Parker, prega per me -
Prega per me e per tutti
Nei Nirvana della tua mente
Dove ti nascondi, indulgente e immenso
Non più Charley Parker
Ma il segreto nome indicibile
Che porta con sè valori
Non misurabili da qui
Da su in giù, da est od ovest -
- Charley Parker, libera dalla sventura
me, e tutti quanti.
Jack Kerouac da Mexico
City Blues (1959),
traduzione di Gianmichele Taormina
Live Jazz
Da qualche parte nell'etere silenziosa
Resa orfana di un orecchio,
Si libra nell'aria ogni nota mai eseguita
Che mai più sentiremo.
La punta dell'iceberg del nastro di un disco
La riviviamo ovunque
Ma è una nota tra milioni
Soffocata e mai quieta.
E' vero-- il genio usa l'inchiostro e la penna e la carta
Si fa ancorar vivo nella sala da concerto
In riverenza--o abuso.
Ma che ne è di ogni capolavoro
Morto sul nascere,
Tra il fumo e le sbornie dei bar (*)
Eseguito da un piano e da una tromba?
Per ogni chorus di Monk o di Coltrane
Mai messo in registarzione
Ce ne sono milioni, di gran lunga più profondi,
Che hanno fatto la loro triste fuga.
Quelle emozioni del momento
Resi coriandoli-nell'aria--
Sono perdute per tutto il mondo, eccetto
per quei pochi che le hanno sentite qui.
(*) (Johnny Frigo) Gin
Mills nello slang americano indica "Bar"
Canzone per Billie HolidayCosa
può liberare il mio cuore
Del
canto
E
della tristezza?
Cosa
può liberare il mio cuore
Se non
il canto
Della
tristezza?
Cosa
può liberare il mio cuore
Della
tristezza
Del
canto?
Non
parlare del dolore
Con la
polvere nei suoi capelli,
O con
granelli di polvere nei suoi occhi
Lì
soffia un vento occasionale.
Il
dolore di cui parlo
E'
cosparso dalla disperazione.
Voce
di tromba smorzata,
Freddo
ottone nell'aria calda.
L'amara
televisione offuscata
Dal
suono che scintilla--
Dove ?
(Langston Hughes) da Selected Poems
Capostipite
del moderno canto jazz, Billie Holiday (1915-1959), è stata vocalist tra le più
sensuali ed espressive dell'intera musica afroamericana.
Elegia per Thelonious
Dannata
neve.
La sua
bellezza assurda
emana
una luce greve
tra la
cicuta.
Thelonious
è morto. L'inverno
scorre
nella clessidra ;
le
note si riversano dalla coppa del cervello.
accidenti
al gatto randagio
che
geme in un muto canto funebre
fuori
Lenox Ave.
Thelonious
è morto.
Stasera
una pigra rapsodia di nuvole
barcolla
verso un blu vertigo
&
un funk metafisico.
Neri
alberi nel vento.
Crepuscule with Nellie*
risuona
dentro il capo chinato.
"Scava
l'Uomo Faro del piano !"
O
Soddisfazione, calde
dita si confondono
sulle
costole bianche di quei tasti.
Coming on the Hudson*.
Monk's Dream*.
Il
fantasma del bebop
dalla
52° strada,
lascia
le sue orme sulla neve.
Dannato
Febbraio.
Andiamo
al Milton
&
suoniamo "modern malice" *
fino a
quando irrompe il giorno. Signore,
lì c'è
Thelonious
che
indossa quel vecchio cappello funky tirato sugli
occhi.
(Yusef Komunyakaa) da Copacetic, 1984
*Thelonious
Monk (pianista, compositore,1917-1982), inquieto e straordinario innovatore
dell'intero linguaggio jazzistico. La sua influenza nel jazz moderno resta
tutt'ora incalcolabile.
*Crepuscolo con Nellie
*Andando nell' Hudson
*Il sogno di Monk sono
standard del jazz composti dallo stesso Monk.
Trovando nella Bottega un album di Chet Baker*
2-per-$ 1
I
La sua
faccia non molto più vecchia della mia
nella
foto classe del '56
quando
mi arresi
presi
in prestito la cravatta del mio compagno
lacerato
il retro del suo povero gruzzolo
&
dissi "Va bene, jack,
prendi
la tua foto, sono bello"
Mai
comprato un annuario.
Così
trovandolo
in
questa massa di perdenti, si leva
contro
il ricordo di JFK
& la colonna sonora di Cleopatra,
dall'aspetto
innocente di uomo in piena
giovinezza-dai-capelli-a-corno,
occhi
azzurri strofinati a vuoto
come
quelli del ragazzo "più creativo"
che
non mostra la propria foto ma nasconde
i
fottuti libri sotto il ponte di una ferrovia
&
jacks fuori come pazzi, che non tornano mai a casa,
quando
coppie di carri merci lo sovrastano
oscurando
il suo urlo-a occhi stretti
di
pre-poesia--
trovando
il suo volto offuscato, chiamato
Stoffa a pallini e raggi di Luna,*
è uno
shock guardare di nuovo
dentro
uno specchio di labbra gementi
per
abbeverarsi di grandi e forti poesie
e dar
fiato alla lunga
dolce
nota lunga
di
quel genio della tromba.
II
Ero
davvero troppo giovane,
17 anni,
per farlo, per volare
attraverso
la Baia per battere cantine
dove
il vino, l'erba, il jazz & la poesia
erano
gratis ! & troppo muti & impauriti,
non
cresceva neanche la barba.
Gli
anni passano. Solo
come
Adamo : nessuna scelta
se non
star fresco per conto mio :
scelsi,
infine, le donne
&
le parole : cantanti folk dai
lunghi
capelli castani, forti
della
giustizia raziale
del
dialogo, dei rapporti significativi
(Dovevo
sempre pisciare--
farmi
6-pacchetti di sigarette al bar).
III
Gli
anni passano, passa
la
felicità delusa, la gioia,
quando
la Nazione si sveglia
per
suicidarsi lentamente, perchè
c'era
sempre il noi
&
il letto sarebbe precipitato come Mingus
avrebbe
fluttuato come Adderley
&
si sarebbe avvolto & trascinato via
come
l'ultimo respiro perduto
di
Miss Anita O'Day, e lei
non mi
avrebbe considerato così prezioso
fino a
quando non avessi potuto sentire
le
bombe o sentire l'odore della carne
&
le parole che ritornavano come alte bianche oche
al
loro schiamazzo che cadeva spensieratamente
una
pura neve di suono
attorno
al nostro letto, intorno
alla
mia testa, e
pensavo
che non sarebbe mai finita.
Ma lei
scoprì, inevitabilmente,
che
era vero
quel
che mi aveva detto la Nonna
quel
che mio padre aveva confermato
&
mia madre si rifiutava di negare,
che io
ero figlio del Diavolo
maledetto
con un selvaggio bisogno
di
trovarlo, il mio vero Papa,
il
Demonio-- e per vedere un segno,
qualsiaisi
indizio, mi sarei strappato via
le
ossa & bevuto il cervello.
Si,
lei sapeva che era vero :
Ero
pazzo. Così, per tanto tempo, poeta.
IV
Ma
ora, al diavolo, lo farei--
Va e sii un beatnik !*
"
Big Daddy Dave"
intrecciando
i miei versi
ai
gambi delle note della sua musica
mentre
angeli dalla barba grigia
&
demoni ondeggiano nel fumo,
occhi
chiusi per sempre, mormorando
freddo
freddo freddo celeste
come
se il ciarpame e l'Europa
non
gli fossero mai capitati
ne a
me la sua America.
(David Hilton)
Chet
Baker (1929-1988), trombettisa e cantante, figura tra le più romantiche e
drammatiche della storia del jazz. Morì cadendo dalla finestra di un albergo in
Olanda.
*Stoffa a pallini e raggi di Luna (Polkadots and Moonbeams),
*Va e sii un beatnick (Go be a beatnick),
sono
due "standard" suonati spesso nel repertorio jazz.
Jazz Fantasia
Suonate i vostri tamburi, picchiate sui vostri Banjos,
singhiozzate
sui vostri freddi e lunghi sinuosi sassofoni.
Forza,
jazzman.
Gettate
le vostre nocche sui fondi dei felici
tegami
di latta, lasciate sudare i vostri tromboni,
e
andate in gran segreto con la carta vetrata sdrucciolosa.
Gemete
come un vento d'autunno alto sulla cima solitaria
degli
alberi, gemete leggermente come se voleste qualcosa di terribile
piangete
come una macchina da corsa che sguscia via
da un
piedipiatti in motocicletta, bang-bang !
voi
jazzisti, picchiate insieme su tamburi
trappole,
banjos, trombe, scatole di latta,
--fate
lottare due sulla cima di una scala
e fate
che si graffino gli occhi in un capitombolo
fin
giù per le scale.
Può la
materia grezza... ora una nave a vapore del Mississippi
spinge
il fiume della notte con un hoo-hoo-hoo-oo...
e i
verdi fanali chiamano le morbide stelle lassù in alto
... e
una luna rossa sorge sulle cime
delle
colline del basso fiume...
Forza
jazzman.
(Carl Sandburg)
da Smoke and Steel, 1920
Comprando vino
Il suo
sax alto trasuda energia, un radiatore di suono,
il
fiato si raggela brillando sulla campana. Lui è bravo,
e non
posso aiutarlo ma mi appoggio alla fermata dell'autobus
e
guardo : il cappello blu di cotone di qualcuno
dall'etichetta
Yankees di merda per il caldo,
i
guanti tagliati per maneggiare il manico, un lucido
cappotto
della Salvation Army, e due che bloccano
qualche
compagno infilato in un vestito da Santo
da cui
tentenna il rumore delle offerte. c'è una foschia gialla
che
arriva dall'alimentari della zona, carretti per le borse senza dubbio
piene
di prosciutti untuosi e salsa di mirtillo,
patate
dolci, farina per il sugo di carne
e
focaccine per il thè, tubetti di burro, pesce, panna
fresca.
Le ruote raschiano l'asfalto gelido, facendo
fracasso
accanto a lui, in qualche modo con
la
fuga lontana di una minore che gli grido, Fallo, fallo
Una
figura curvata provoca il suo cambiamento facendo
cadere
monete che vagamente catturano la luce. Ho
sette
dollari per un Chianti e biglietti bucati
attorciagliati
in tasca. Quando ritorno con una bottiglia
lui
sta suonando "Blue Monk", con un mood lento,
ma
quanto basta per la circolazione. Svuoto
ciò
che è rimasto così velocemente che lui
capisce
che non posso tenere il conto, sa che no può essere molto,
ma
allontana il sax dalla bocca per ringraziarmi.
Buone
vacanze, signore. Faccio un cenno
e solo
quando raggiungo l'appartamento
i
suoni scompaiono completamente. Tu stai
ingrassando
l'arrosto e le mie orecchie si riempiono di sangue.
Ci
baciamo, verso il vino, certamente
delizioso. Sono
felice che tu sia uscito
per
questo, mi dici. Ogni cosa è perfetta.
Sascha Feinstein
(originariamente apparsa su The Green Mountains Review, 1989)
All'angolo
Si
stava all'angolo
finchè
passò Tatum*
cieco
come il mare,
pesante,
barcollante
al
braccio del giovane
suonatore
di basso, ed
entrambi
parlando di
Jackie
Robinson.
C'era
freddo, era tardi,
e il
Flame Show Bar
faceva
un gran fracasso
quella
notte, persino
Johnny
ray.
rinunciava
a competere.
Tatum
disse, Non posso
credere
quanto lui sia veloce
ad
essere il primo. Aspetta
vedrai
Mays
disse
il bassista.
Donne
in bianche pellicce
si
riversavano fuori dai bar
e
andavano lentamente verso
l'area
di parcheggio. Ora
potrebbe
piovere e venir giù
a
dirotto. L'uomo
nel
cappello marrone
non
sollevò mai il capo.
I
marciapiedi turbinavano
le
loro dense acque,
le
strade riflettevano il cielo,
che
non sapeva di niente. Tatum era
schiacciato
verso il Bland Hotel,
un
giornale fradicio
conficcato
nella sua scarpa, la sua bocca
aperta,
il suo gilè tirato e scuro.
Non
posso proprio aspettare, disse.
(Philip Levine)
*Poesia
dedicata al "rivoluzionario" pianista Art Tatum (1909-1956), una
delle figure storiche del moderno pianismo jazz.
A Sidney Bechet*
Quella
nota che tieni, restringendosi ed elevandosi, squote
New
Orleans come riflessa sull'acqua,
E in
tutte le orecchie si desta la conveniente falsità ,
Costruendo
per qualcosa un Quartiere leggendario
Di
balconi, cesti-di fiori e quadriglie
Dove
tutti fanno l'amore e partecipano ugualmente--
Dai,
suona quell'aggeggio ! Silenziosa gloriosa Storyvilles
Gli
altri potranno essere autorizzati a ragguppare, intorno alle loro sedie
Ragazze
della casa-dello sport come tigri da circo (dal prezzo
D'inestimabile
valore) per simulare le loro mode,
Mentre
gli eruditi mancati sonnecchiano
attorno inosservati
Completamente
presi dal loro personale come vecche coperte.
Su di
me ricade la tua voce mentre dicono,
Che
l'amore dovrebbe essere
Come
un enorme si. La mia Crescent City *
E'
laddove il tuo discorso solitario è compreso,
E
salutato come il suono naturale del bene,
Che
sparge il dolore dai lunghi-capelli
Segnando
il peccato.
(Philip Larkin)
da The Whitsun Weddings, 1964
*Sidney
Bechet (clarinettista,compositore, direttore d'orchestra,1897-1959), traghettatore
(soprattuto con il sax soprano) della "mutazione genetica" operata
nel jazz tradizionale di New Orleans a favore di un moderno swing legato a tracce di blues.
*Crescent City:
nomignolo col quale spesso si definisce New Orleans, la famigerata città della
Louisiana, situata sul delta del fiume Mississippi, teatro leggendario della
nascita del jazz.
Per Bud*
Potrebbe
essere, Bud
le cui
lente dita galvanizzate
filtravano
la bellezza
dentro
il bop come Bird
malaerba e il
clownesco Diz--
Sugar
waltzereggiava
a
ritroso dentro la dinamite,
il più
dolce gancio sinistro
che tu
abbia mai dato, piccolo
potrebbe
violare la violenza
Bud,
come lo schiamazzo
cangiante
di Leadbelly,
la
patata dolce caramellata
le
dodici corde che
abbracciano
tutto il blues :
non
esiste alcun luogo
dove
la pioggia sia
abbastanza
morbida per te.
(Michael S. Harper)
da Dear John, Dear Coltrane
Poesia dedicata a Bud Powell* (1924-1966), grande ed eroico pianista del
periodo be-bop.
traduzione
di Giusy Amato e Gianmichele Taormina
Caro
John, Caro Coltrane*
a love supreme, a love supreme
a love supreme, a love supreme
Il
sesso, le dita delle mani
le
estremità dei piedi
vicino
la chiesa di tuo padre
ad
Hamlet, Noth Carolina--
testimoniano
di questo amore
nella
calma incolta
di
queste menti ;
non
esiste alternativa al dolore :
i
genitali sono andati o stanno per farlo,
il
seme è stato estinto,
tu
metti le radici nella terra,
ti
giri indietro, e ti sposti
per il
fiume attraverso le paludi,
cantando:
a love supreme, a love supreme *
cosa
significa tutto ciò ?
Perdita,
così grande che ogni donna nera
si
aspetta il tuo fallimento
in un
muto scambio, il seme è andato.
Tu
arranchi dentro la città elettrica--
tu che
ora canti cristallo
e
blues. Tu sollevi il sassofono
con
poca volontà e soffi
nella
gelida notte:
a love supreme, a love supreme--
Albeggia
e progetti
l'ottuso
peccato tra
l'impotenza
e la morte, alimenti
il
cuore cannibale del sax tenore
i
genitali e il sudore
che ti
rende pulito--
a love supreme, a love supreme--
Perchè sei così nero ?
perchè lo sono
perchè sei così funky ?
perchè lo sono
perchè sei così dolce ?
perchè lo sono
perchè sei così nero ?
perchè lo sono
a love supreme, a love supreme :
Così
malato che non potevi suonare Naima,*
così
stonato che gognavamo
la
canzone che avevi nascosto
col
tuo stesso sangue,
il tuo
fegato malato
aveva
liberato la propria purezza,
e il
cuore rigonfio
diffonde
fuori, il bacio del tenore,
l'amore
del tenore :
a love supreme, a love supreme--
a love supreme, a love supreme--
(Michael S. Harper)
da Dear John, Dear Coltrane
traduzione
di Giusy Amato.
A Love Supreme*: album "capolavoro" di John Coltrane*
(sassofonista, compositore, musicista chiave dell'intero jazz contemporaneo,
1926-1967), datato 1965. Nel brano Acknowledgement,
Coltrane ripete ossessivamente "a
love supreme, a love supreme", titolo di una preghiera scritta dallo
stesso Coltrane e che appare pubblicata all'interno del disco.
Naima *: composizione di John Coltrane del 1959,
dedicata a Naima Grubbs, prima moglie del sassofonista.
Elegia
(per Bill Evans* 1929-1980)Musica
le tue mani non sono più qui per creare
la
quiete irrompe contro il mio orecchio, agita
il mio cuore
Così
sento di essere ancora qui davanti a te.
Tu
curvo sulla tua ombra nei tasti
che
vibrano al tuo tocco o si cristallizzano,
Acqua
costretta a concentrarsi. Nella meditazione
Chiudi
gli occhi per vedere meglio te stesso.
Ora
conosci la fonte del suono,
L'elemento
osseo e il muscolo si addentrano
Nella
speranza di riportare la bellezza.
Sperando
di catturare ciò che giace oltre la tua essenza,
Che
hai cercato con la punta delle dita.
Hai
trovato la mia vita, e tante altre vite
Che
vagavano tra le tue mani nel loro viaggio.
Nota
per nota seguimmo le tue tracce, come
Ascoltando
la pioggia, ad occhi chiusi per sentire più profondamente.
In
piedi davanti alle montagne del tuo tocco.
Bevemmo
la luce del sole e l'ombra che ci portasti,
gustando
le nostre vite amare più dolcemente
Dalla
fonte del canto che non trattiene mai il suo bacio.
(Bill Zavatsky)
*Bill
Evans (1929-1980), pianista tra i più sensibili e innovativi, ha tracciato tra
la fine degli anni '50 fino al ventennio successivo, un'irripetibile poetica
bop, muovendosi tra moderna improvvisazione e citazioni cosiddette
"colte".
La poesia appare tra le note di copertina dell'album di Bill Evans "You Must Believe in Spring",
lavoro inciso nel 1977 e pubblicato postumo nel 1981
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Data ultima modifica: 15/02/2003
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