Milt Buckner ha
sempre cercato di stare lontano dalla enorme influenza che lo stile di Jimmy Smith ebbe sul mondo dell'organo
jazz. Il suo stile era più orchestrale, sia a livello di phrasing (se prestate attenzione ai suoi soli riconoscerete tutta
una serie di riffs e head arrangements mutuati dalle big
bands dell'epoca, Count Basie e Lionel Hampton in testa) sia a livello di presets (il suo uso del "full organ" e del vibrato V3 lo fa
assomigliare ad una poderosa sezione fiati).
Era
sicuramente il più spettacolare dal punto di vista puramente visuale tra gli
Hammondisti della tradizione jazzistica:
molto basso di statura, aveva gambe cortissime che non riuscivano neanche ad
arrivare alla pedaliera (e per questo molti dei suoi dischi furono registrati
con bassisti).
Era anche un personaggio di
una simpatia contagiosa… La foto a lato lo ritrae al Newport Jazz Festival
in
piedi davanti all'organo, con le braccia alzate ed un accordo "suonato" con la
pancia…
Ma
la sua importanza storica sta nel fatto che fu l'inventore della tecnica "a block chords", ripresa poi da tutti i
pianisti jazz dagli anni '50 in poi (George
Shearing, Oscar Peterson, Phineas
Newborn Jr., Victor Feldman, ecc.).
Milt
Buckner spiega come nacque questo suo modo di suonare: fu per necessità, come
molto spesso accade per le tecniche che poi si rivelano innovative (Wes Montgomery iniziò a suonare con il
pollice per non disturbare i vicini…). A Detroit negli anni '40
suonava con il
suo quintetto nelle sale da ballo, dove erano richiesti arrangiamenti
orchestrali. Pensò allora di supplire allo scarso organico del suo complesso
suonando al pianoforte (l'Hammond lo conobbe in seguito) accordi paralleli con le due mani, in modo
da imitare i riffs tipici delle big
bands e creando quello stile denominato anche "a locked hands" che lo rese famoso poi come pianista ed arrangiatore
per la Lionel Hampton Big Band negli ultimi anni '40 ("Hamp's Boogie
Woogie" il
suo contributo più famoso alla band del celebre vibrafonista, nel 1948).
Nel 1950, influenzato da Wild Bill Davis,
altro fenomenale organista di cui parlerò in un'altra lezione, Buckner inizia
ad esibirsi anche all'organo Hammond, strumento a cui la sua tecnica "a block chords" sembra adattarsi alla perfezione.
Con il suo gruppo suona negli anni a seguire con Hot Lips Page, Roy
Elridge, The Drifters, Billie Holiday, Dizzy Gillespie e Illinois Jacquet, con il quale
instaura una partnership durata fino
al 1977, anno della sua morte a Chicago.
I
due MP3 che trovate in questa lezione provengono da due sedute di registrazione
effettuate a Chicago alla fine degli anni '50.
In "Teach
Me Tonight" (
MP3 2MB) (dicembre 1959),
tratto da "Mighty High" (Dec 2, 1959 - Argo LP-660), la formazione è:
Milt Buckner (Hammond), Jimmy
Campbell (alto sax) , Kenny Burrell (chitarra) , Joe Benjamin (basso) e Maurice Sinclaire
(batteria).
In "'Round
Midnight" (
MP3 4MB) (maggio
1960),
tratto da "Please Mr. Organ Player" (May 26, 1960 - May 27, 1960
- Argo LP-670) oltre a Buckner, Campbell e Sinclaire suonano invece
Reggie
Boyd (chitarra) e Richard Evans (basso).
NOTAZIONI TECNICHE:
I
registri usati da Buckner sono chiaramente riconducibili ai modelli Hammond
pre-B3. Infatti prima del 1954, anno di introduzione del modello più famoso
della storia della casa statunitense, gli organi Hammond erano equipaggiati
solamente con i tipi di vibrato
denominati "V" (comunemente chiamati V1, V2 e V3). Il famoso "vibrato chorus" ancora
non esisteva (come anche la percussione) e quindi Buckner, come altri organisti
della vecchia scuola (Wild Bill Davis, Ethel Smith, Jackie Davis) anche in
piena "era B3" rimaneva ancorato al fascino del suono dei modelli precedenti,
il BC e il B2.
In Teach Me Tonight
(
MP3 2MB) usa due presets
diversi sulle due tastiere: uno è un full organ (88888888) e l'altro un 00880000.
Il vibrato è su V3. Il leslie è su "fast".
In questo brano si nota chiaramente l'abilità dell'organista di St. Louis di
far suonare lo strumento come una "big band": bastano infatti lui ed il
sassofonista ad assicurare un "pieno" orchestrale di grande consistenza.
(N.d.A… il taglio che si avverte chiaramente dopo l'esposizione del tema si
trova sull'incisione originale, io non c'entro…).
'Round Midnight
(
MP3 4MB) è in versione integrale,
non perché mi interessasse mettere in evidenza l'esposizione del tema di Jimmy
Campbell, ma perché il lavoro armonico che Milt Buckner compie dietro le note
della melodia di Monk è di prim'ordine e merita di essere ascoltato, così come
merita di essere ascoltato il suo assolo: durante le prime due sezioni "A" usa
un registro molto sottile, che poi ingrossa sulla sezione "B", usando una
combinazione di drawbars 88800008 senza
vibrato e percussione.
Ricchezza
timbrica, gusto raffinato e un pizzico di ironia e istrionismo fanno di questa esecuzione
un piccolo gioiello.
Durante
tutto il brano il Leslie è posizionato su fast,
tranne nell'assolo, dove viene portato sulla posizione di stop (non di slow).
Durante
l'assolo si possono anche ascoltare alcune sottolineature di pedaliera
effettuate nonostante il fatto che il Nostro ci arrivasse a malapena…
Che
bello…!
Inserisci un commento
© 2001 Jazzitalia.net - Alberto Marsico - Tutti i diritti riservati
© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.
|
Questa pagina è stata visitata 16.982 volte
Data pubblicazione: 18/06/2001
|
|