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Introduzione: il didgeridoo
di Ilario Vannucchi
ilario@didgeridoo.it

"Molto tempo fa, quando gli uomini della tribù, erano in cerca di cibo, scoprirono che i rami d'albero, cavi all'interno, erano rifugio per molti piccoli animali, e scuotendo i suddetti rami potevano ricavare il nutrimento necessario. Un giorno successe che uno degli uomini della tribù soffio all'interno di questo ramo d'albero, per ricavare del cibo, e sorpreso dal suono che si creò, continuo a soffiare. Quando si voltò, notò che gli altri membri della tribu stavano battendo le mani e ballando al suono ed al ritmo che lui stesso aveva creato con quel ramo. Da quel giorno, questo tronco, detto didgeridoo venne usato per le loro danze e canzoni."

Questa leggenda originaria del Northern Territory descrive la casuale scoperta del didgeridoo.

Il didgeridoo è uno strumento musicale "naturale", non costruito dall'uomo ma scavato dalle termiti. E' originario dei territori del Nord dell'Australia, luogo ricco di termitai ed è lo strumento sacro degli aborigeni australiani. Si pensa abbia circa 15.000 anni, visto che esistono dei graffiti di tale età che lo raffigurano, ma potrebbe essere anche più antico. I didgeridoo tradizionali sono in eucalipto decorati con motivi totemici aborigeni, anche se oggi si trovamo strumenti di diversi materiali: dal teak alla plastica e dal metallo alla cercamica.

Il nome "didgeridoo" è un'interpretazione onomatopeica data dai colonizzatori inglesi che, sbarcati sul nuovo continente, sentirono il suono ritmato "did-ge-ridoo" provenire da dei rami di eucalipto cavi suonati dagli aborigeni. Il vero nome di questo strumento è yidaky (o yiraky), ma viene chiamato in almeno cinquanta modi diversi a seconda del luogo e delle etnie: da djalupu, djubini, ganbag, gamalag, maluk, a yirago, yiraki, yigi yigi.

Le dimensione del didgeridoo possono variare: Può avere una lunghezza che varia da meno di un metro a 4 metri, e un diametro interno che va da un minimo di 3 centimetri (all'imboccatura) fino a 30 cm o più (nella parte finale), è classificato negli aerofoni ad ancia labiale e la sua nota fondamentale è data principalmente dalla lunghezza. Per suonare il didgeridoo si utilizza la tecnica della respirazione circolare (o del soffio continuo). Tale tecnica permette al suonatore di prendere aria dal naso mentre espira quella contenuta nella bocca generando un suono continuo.

Il suono che produce questo strumento è profondo e ipnotico. I suonatori aborigeni cadono spesso in trance durante l'esecuzione a causa dei ritmi ripetitivi e dell'iperossigenazione data dalla respirazione circolare.

Esistono diversi stili tradizionali in cui viene suonato il didgeridoo che si differenziano in modo impercettibile per noi. In alcune zone il modo di suonare è più ritmico e tecnico, mentre in altre è più dinamico e spirituale. In ogni stile si riconoscono comunque tratti comuni, come l'imitazione del verso degli animali, la presenza di armonici, il pronunciare parole al suo interno e l'utilizzo di bastoncini (bilma) o boomerang che colpendo il didgeridoo fanno da accompagnamento ritmico.

L'yidaky è usato sia nei riti sacri che nella vita di tutti i giorni. Per le popolazione dove questo strumento è tradizionale le donne non possono suonarlo nei riti sacri, essendo usato principalmente nel rito di iniziazione maschile. Per alcune etnie è assolutamente vietato l'uso del didgeridoo da parte delle donne ma, ironicamente, questo avviene nel sud dell'Australia dove non è uno strumento tradizionale.

Il didgeridoo viene anche usato a scopo terapeutico. Nonostante la musicoterapia accademica non abbia ancora riconosciuto integralmente le sue proprietà terapeutiche, è dimostrato che il massaggio sonoro aiuta il rilassamento di mente e corpo, condizione necessaria a qualsiasi tipo di guarigione.






Le altre lezioni:
18/06/2004

LEZIONI (Didgeridoo): Il didgeridoo. Un antico strumento che trasmette le vibrazioni dell'anima...(Ilario Vannucchi)








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COMMENTI
Inserito il 15/8/2013 alle 16.50.18 da "gmvalfre"
Commento:
Ma quanto può costare un didgeridoo per iniziare?
 

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Data ultima modifica: 19/06/2004

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