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Fourths (Quarte)
Edizioni Giannotti
di Paolo Mannelli

La esigua letteratura jazzistica circa l'uso degli intervalli di quarta, sia per quanto riguarda la composizione che l'improvvisazione, mi ha spinto a scrivere questo articolo che è contenuto anche nella premessa di un metodo intitolato, appunto "Fourths" ed edito da Edizioni Giannotti. Tale metodo è stato realizzato non come risultato di una esperienza d'ascolto, ma come pura ricerca personale. In effetti l'adozione delle quarte, delle scale pentatoniche e del jazz modale in genere, ormai è storia, se è vero che il "So what" di Miles risale al 1959 ed il "Maiden Voyage " di Herbie al 1965. La scelta di questo genere nuovo nasceva dall'esigenza di rendere più libero l'improvvisatore dalla schiavitù della progressione armonica. Infatti i brani modali, come tutti sanno, sono caratterizzati da successioni accordali molto blande  e diluite nel tempo, normalmente composte di accordi a quarte sovrapposte. Ma pochi sono stati i jazzisti che hanno sapientemente introdotto l'uso delle tecniche modali su giri armonici convenzionali, adoperando praticamente linee melodiche quartali su strutture armoniche terziarie. Questo metodo vuole aiutare tutti coloro che intendono lavorare in questo senso ed iniziarli a praticare gli intervalli di quarta in un contesto armonico tradizionale.

La progressione base dell'armonia tradizionale, inutile dirlo, è data dalla successione di accordi II-7/V7/I, sostituita dalla successione cromaticamente discendente II-7/IIb7/I per l'equivalenza dei due accordi V7 e IIb7 contenenti entrambi lo stesso intervallo di tritono. E' proprio su questo pilastro armonico che sono basati tutti gli esercizi illustrati, nessuno escluso. Una volta impadroniti di questa tecnica, potrete impiegarla proficuamente in altre progressioni armoniche adottando soluzioni personali. Per questo motivo il metodo si sviluppa unicamente sulla successione di accordi II-7/IIb7/I in tonalità di Do maggiore. Gli esercizi, naturalmente, andranno spostati in tutte le tonalità.

Prendiamo ora in considerazione i vari modi delle scale pentatoniche maggiori e, riferendoci alla scala pentatonica di Do (formata esattamente dalle note Do, Re, Mi, Sol, La), esaminiamo quale dei cinque modi contiene il maggior numero di intervalli di quarta giusta. Ci accorgeremo subito che il secondo modo, formato dalle note Re, Mi, Sol, La, Do, è quello che contiene il massimo numero di intervalli di quarta giusta ossia Re Sol, Mi La, Sol Do, La Re. Da questo punto di partenza svilupperemo il nostro lavoro, tenendo però anche presente la successione cromatica discendente del basso nella progressione II-7/IIb7/I. Quindi in tonalità di Do maggiore sull'accordo Re-7 eseguiremo melodicamente l'intervallo di quarta Re Sol, sul Reb7 per moto contrario Mib Lab e sul Do maggiore Mi La. Passeremo poi alla seconda quarta melodica Mi La sull'accordo di Re-7, cui seguirà Fa Sib sul Reb7 e Fa# Si sul Do maggiore, espansione melodica all'undicesima aumentata, che sottintende l'adozione della scala lidia di Do, ossia Do, Re, Mi, Fa#, Sol, La, Si. Quindi passeremo alla terza quarta melodica Sol Do sul Re-7, cui seguirà Lab Reb sul Reb7 e La Re sul Do maggiore. Per finire seguirà La Re sul Re-7, Sib Mib sul Reb7 e Si Mi sul Do maggiore. E così via continueremo nello studio ampliando questo modo di progredire. Ciascuno degli esercizi qui illustrati è presentato in quattro versioni:

a) linee melodiche ascendenti in tutte e quattro le misure:
b) prima misura linea ascendente, seconda discendente, terza ascendente;
c) prima discendente, seconda ascendente, terza discendente;
d) linee discendenti in tutte e quattro le misure.

Per gustare appieno la singolare bellezza melodica di questi esercizi e soprattutto per evitarne la monotonia, essi dovranno essere suonati insieme ad una base musicale e naturalmente essere spostati in tutte le tonalità. Si consiglia vivamente di adoperare la base n°1 del volume Jamey Aebersold n° 3, avente titolo "The II V I progression" o altra base, che comprenda lo sviluppo di tale progressione in tutte le tonalità. Gli esercizi dovranno essere memorizzati e, cosa importantissima, dovranno essere eseguiti pensando agli accordi base. Quando vi sarete impadroniti di questa tecnica, potrete riversarla positivamente nel vostro modo di suonare. Si sconsiglia comunque un uso indiscriminato delle quarte, che non dovranno appesantire, bensì arricchire lo stile di chi suona.

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Data pubblicazione: 29/04/2003





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