La decima traccia è, come nel caso di Gone
e Summertime, è stato uno dei brani più eseguiti da Evans nei suoi
concerti pubblici con la Gil evans Orchestra, e senz'altro uno dei più riusciti
di questo album.
Nella rielaborazione di questo
brano, Evans, adotta una tecnica che egli ha stilizzato, facendone una delle
costanti spesso presenti nella sua produzione musicale: l'Ostinato.
Vedremo come sia la struttura
organizzativa della parte introduttiva che quella del movimento vero e proprio,
gravitano su due cellule particolari: la prima, statica, su un ostinato; la seconda con movimento
armonico o cadenzale.
La parte introduttiva è in tonalita di
Si minore. Il tema viene interamente proposto dalla tromba di Davis.
Le prime sei battute si
appoggiano su un ostinato formato da una guide tone line dei tre corni
in unisono, a cui si sovrappongono il tremolo dei flauti contralti e un
andamento sincopato del clarinetto. Nella seconda misura fa il suo ingresso un
Chambers pasticcione, con una figurazione musicale tutta sua che, teoricamente,
dovrebbe corrispondere a delle terzine. Una progressione melodica in crescendo,
quella col senso di movimento di cui parlavamo prima, ci porta al tema vero e
proprio.
Esempio 1
Miles e Gil, trasfigurano il tema
gershwiniano, dividendolo in piccoli frammenti tematici e con figurazioni
ritmiche consone alla tradizione jazzistica.
Possiamo notare negli esempi qui
sotto come Evans modifichi il tema rispetto all' originale di Gershwin.
fig. 1 – Tema originale
fig. 2 – Tema rivisitato da Gil evans
Esempio 2
Anche qui abbiamo una
parte "A" statica, dove questa frammentazione potrebbe fuorviare dando l'impressione di
un Miles spento, statico e quasi privo di idee. Ma il motore che sorregge
questa sezione è come in precedenza un riff in prima istanza affidato al suono
dei tre corni. In ogni chorus, questa struttura si baserà sempre su questo
riff, modificato nell' orchestrazione e nella sua morfologia, ma sempre presente
come ogni buon ostinato.
fig. 3 – Riff di accompagnamento della sezione "A"
La parte di movimento, che
definiremo "B", è quella dove paradossalmente le frasi di Miles hanno più
respiro e il background orchestrale è fatto di note lunghe, ma il gioco degli
anticipi e la ricchezza armonica di quegli accordi, dona loro un senso di
movimento molto sentito.
fig. 4 – Sezione B del primo chorus
Esempio 3
Nel secondo chorus, il senso di movimento della
parte B è data principalmente dalla pienezza armonica degli accordi.
fig. 5 – Sezione B del secondo chorus
Esempio 4
Di grande effetto lo special
introdotto come sezione B a misura 89, (terzo chorus) con la prima frase
terzinata e la seconda sincopata e swingata.
fig. 6 – Special
Esempio 5
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Data pubblicazione: 12/05/2002
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