Melissa Stott
 

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Seconda uscita per l'etichetta inglese FeetFirst
11/04/2007 11:26:41

The Picture

Ciao amici,
E' appena uscito il mio secondo disco The Picture per la FeetFirst Records (UK).
Potrete trovarlo nei più grandi negozi di dischi (HMV, Virgin, ecc.) e in internet (amazon, leorecords.com, jazz loft, ecc.).
Sono felice di aver avuto la possibilità di lavorare di nuovo con dei musicisti eccezionali, e arrangiare per più strumenti, incluso il violino classico di Angela Alessi e il clarino e sax tenore di Matteo Raggi. Ospite speciale Steve Gut alla tromba e flicorno.
Il CD contiene 13 brani originali. Qui su jazzitalia potete trovare un pezzettino di "I Just Can't Stop The Tears" (arrangiamento Max Chirico) tratto da The Picture. Per ascoltare altri brani da The Picture, Why Now e dai concerti dal vivo, visitate myspace o il mio sito ufficiale, melissastott.com.

Melissa

"un'intimità quasi conversazionale si unisce a un potere indefinibile per produrre una musica che è subito identificabile come la quintessenza di Stott"

The Picture personnel:
Melissa Stott voce, musica, testi
Stjepko "Steve" Gut tromba, flicorno
Matteo Raggi sax tenore, clarino
Angela Alessi violino
Davide Brillante chitarra
Nico Menci piano
Max Chirico piano
Pietro Ciancaglini contrabbasso
Alessandro Minetto batteria

Che cosa dice la stampa...

Giornalista londinese Chris Parker (The Times, The Guardian, Vortex Jazz, ecc.) dice:
La grande maggioranza dei cantanti jazz contemporanei sembra dividersi approssimativamente in due distinte categorie: quelli che scavano nel Great American Songbook con brani “standard”, e quelli che entrano nel mondo del rock, folk e pop, per trovare del materiale, conferendo un effetto jazz a canzoni scritte da autori come Joni Mitchell, Randy Newman o Leonard Cohen. Scrivendo il proprio materiale, Melissa Stott evita questi approcci, ma riesce a trarne vantaggio dalle principali caratteristiche di entrambi: benché sia chiaramente ispirata al canone degli standards (di cui le caratteristiche determinanti comprendono testi spiritosi ma incisivi, trucchi come le rime interne intrecciate apparentemente senza costure nella struttura delle canzoni, e un carattere non formale e spigliato irradicato nell’uso significativo delle espressioni colloquiali), il suo materiale, trattando di tematiche emotive completamente moderne, comunica con il pubblico del ventunesimo secolo con tutta la facilità della musica pop.
Il primo album Why Now – feetfirst ffr 5004 – mostra Melissa Stott non solo come allettante talento di songwriter ma anche come una voce piacevolmente leggera, informale e suggestiva che si trova a suo agio sia con ritmi languidi di samba sia con brani swing più allegri o anche occasionalmente con un blues originale, il tutto espresso con disinvoltura, charme e grazia; questo secondo album, al quale partecipa un gruppo di musicisti superbi estremamente preparati, registrato a Udine, contiene altri tredici originali in una simile vena, in cui un’intimità quasi conversazionale si unisce a un potere indefinibile per produrre una musica immediatamente accessibile, eppure delicata e controllata che è subito identificabile come la quintessenza di Stott.
In canzoni come 'Wish It Wasn't True', 'I Just Can't Stop the Tears' e 'Hindsight', viene espressa una profondità emotiva considerevole, ma l’umore complessivo è ottimista e resiliente, con brani come 'That'll Be Us' che riassumono il suo punto di vista "upbeat" sui capricci della vita. L’eleganza e la felicita’ espressiva dei testi della Stott, nonche’ la sua capacita’ di esprimerli, del tutto sincera e senza artificio, perfettamente miscelati dagli arrangiamenti freschi, schietti e semplici (tutti gli arrangiamenti tranne quattro sono della cantante stessa), hanno come risultato un altro album inequivocabilmente piacevole; gli ascoltatori dovrebbero prendere nota, però, che sul palco, grazie a una presenza scenica seducente nella quale si associano vero professionismo e considerevole energia, la Stott lascia un’impressione ancora migliore, e dovrebbero fare ogni sforzo per vederla ed ascoltarla dal vivo.

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Melissa Stott è nata nel 1972 a Manchester, Inghilterra, da padre inglese e madre cinese. Il padre, pianista jazz e organista di chiesa, ha introdotto Melissa alla musica sin dalla nascita. All'età di sei anni iniziò a prendere lezioni di pianoforte classico. Prima di diplomarsi in pianoforte a diciotto anni ha studiato anche il violoncello e l'arpa celtica. Dopo alcuni anni passati ...


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