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Hobsbawm: un giusto del jazz! un ricordo personale. 02/10/2012 12:13:48
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Vorrei condividere il "mio" Hobsbawm.
Lo faccio non da storico, poichè non lo sono, ma da studioso del jazz, campo che il maestro ha sdoganato e portato all'Università in perfetta solitudine. Hobsbawm ha scritto pagine fondamentali di critica e di giornalismo musicale e poi con lo pseudonimo Frank Newton (trombettista oscuro per i non addetti ai lavori, ma -emblematicamente- comunista degli anni Trenta...) ha licenziato La storia sociale del Jazz, pubblicata in Italia dagli Editori Riuniti.
E non solo: tracce significative di jazz sono nel suo fondamentale testo dedicato al secolo breve, in Gente non comune, nell'autobiografia Anni interessanti...
Due anni fa, grazie alla mia incoscienza furiosa e benefica, ho scoperto che Hobsbawm possedeva una mail e, giocando sul suo mai sopito interesse per il jazz, ho potuto avviare uno scambio epistolare durato pochissimo (tre sole sono le sue risposte), ma per me esaltante; non trovo parole più adatte per descrivere quei momenti.
Il maestro ha accettato di parlare del rapporto tra musica e politica e ha gratificato il mio libro Jazz! Appunti e note del secolo breve di alcuni commenti positivi (ovviamente già il titolo rivela in maniera plateale il debito assoluto che ho contratto e pagato).
Solo l'ignobile stato di cupezza culturale di questo paese mi ha impedito di trovare un angolino decoroso per pubblicare i pensieri che Hobsbawn mi ha regalato sul jazz; ma in onore della sua memoria troverò il modo di renderli pubblici al più presto.
Lo saluto come l'ho salutato nelle missive: non professore, ma Maestro. Assoluto. Di dedizione alla ricerca, grazia, stile.
Grazie, Maestro
.
http://www.magazzinojazz.it
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