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Concerto Stefano Bollani Trio (24/11/2010 - Auditorium, Roma) 29/11/2010 14:55:47
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Brevi impressioni sul concerto...
Formazione: Stefano Bollani: piano Jesper Bodilsen: contrabbasso Morten Lund: batteria
ciò che rimane del concerto, dopo qualche giorno (tempo utile per maturare le impressioni e depurarle dalle emozioni del momento), è il ricco e interessante, continuo Interplay tra i vari componenti del gruppo. Era la terza volta che assistevo al concerto del trio ma questa è stata diversa dalle precedenti: i vari componenti hanno ormai affinato un alto grado di intimità artistica che permette loro di smontare, trasformare e riadattare i vari brani del loro repertorio, scherzando a tratti anche tra di loro (Bollani è riuscito, nel tempo, a “sciogliere” il contrabbassista ed il batterista per farsi seguire nei suoi momenti di gioco); insomma, il gruppo, secondo me, è ormai maturo! Bel concerto, intenso.
n.b. degna di nota Billie Jean di MJ rivisitata dal trio (…e cantata dal Nostro!).
yeah s
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Un po' di umorismo... 18/11/2010 09:11:18
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Alcune frasi “celebri” che ogni bassista/contrabbassista si è sentito dire nella vita, almeno una volta:
ü L'assolo di basso non era un gran che. Certo con quattro corde che poteva fare...
ü Uno per sapere suonare veramente bene il basso, prima deve conoscere perfettamente la chitarra...
ü Perché non ci suoni qualcosa così che possiamo cantare tutti insieme come con la chitarra!
ü Il basso qual è, quello che fa dum dum?
ü Bello questo violoncello!
yeah s
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William Parker 16/11/2010 12:38:35
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Ho da poco finito di leggere il libro:
“William Parker. Conversazioni sul jazz”
di Marcello Lorrai
E’ un libro scritto sotto forma di intervista, nella quale viene percorsa la carriera di William Parker, contrabbassista esponente dell’avanguardia jazzistica newyorkese.
Oltre alla parte autobiografica, Parker analizza la scena del Jazz di improvvisazione free ed i suoi maggiori esponenti.
L’ho letto con molto interesse perché, qualche anno fa, avevo assistito a due ore di concerto di solo contrabbasso di William Parker al teatro studio dell’Auditorium di Roma (penso fossimo in 20…): ne ero uscito, si sconvolto, ma con una forte sensazione di avere ascoltato un momento di forte tensione emotiva e di libera connessione tra sentimento ed esecuzione; insomma le pulsioni passionali si traducevano direttamente nell’esecuzione, senza l’intermediazione di sovrastrutture culturali o empiriche.
Raramente mi era capitata una simile sensazione e credo che Parker volesse esprimere proprio questo (e questo si evince nel libro).
Non credo che ascolterei mai un pezzo free a casa, penso che questi momenti possano essere condivisi solo dal vivo, però mi chiedo: riuscirei ad improvvisare in un quartetto free? Nel senso: riuscirei ad essere veramente libero? Penso che sarei sempre e comunque alla ricerca di appigli tonali, frasi o riff ai quali aggrapparmi di volta in volta e non credo che riuscirei facilmente a liberarmi dalle sovrastrutture mentali.
Credo che bisogna esercitarsi anche per raggiungere una vera improvvisazione collettiva…
yeah s
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Concerto Esperanza Spalding (14/11/2010 - Auditorium, Roma) 14/11/2010 06:19:04
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Concerto impegnato ed impegnativo; dopo l’album “Esperanza”, avevo paura che la sua musica prendesse una deriva pop, invece è stata un'esibizione molto interessante.
Sul palco, oltre alla Spalding, un trio di archi (volino, viola, violoncello), piano, batteria e corista.
Le canzoni sono state estratte dal suo ultimo lavoro (Music Chamber Society): sonorità principalmente sudamericane con molti sconfinamenti nel free (senza cadere nell’improvvisazione collettiva) e dialoghi tra cb e archi, a tratti molto intensi.
In questa esibizione Esperanza Spalding mette in mostra anche le sue doti di cantante oltre che di contrabbassista e compositrice.
Voto concerto: 9
yeah s
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Data ultima modifica: 13/01/2012
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