Franco Bergoglio: Jazz, aforismi, poesie e altre carabattole.
critica, letteratura, poesia....tutto a ritmo di jazz

[Jazzitalia]  [J-Blogs]  [Login]   giovedì 14 novembre 2024

 
Mese:      Anno:  
 

..::Ultimi post inseriti::..

il jazz nei gialli....
21/06/2018 14:18:28
Come parlano di jazz i romanzi gialli? lo potete leggere nel saggio Sassofoni e Pistole (Arcana 2015).
Tra i link trovate il booktrailer.
https://www.youtube.com/watch?v=dU3axEIsDaE

Sassofoni e pistole. Storia delle relazioni pericolose tra jazz e romanzo poliziesco
02/11/2015 13:46:11
Cosa unisce Andrea Camilleri, Raymond Chandler, Michael Connelly, James Ellroy, Giorgio Faletti, Patricia Highsmith, Stephen King, James Patterson, Georges Simenon, Carlo Lucarelli, Jean Claude Izzo, Cornell Woolrich, e molti, molti altri? Elementare, Watson: gli oltre trecento scrittori approfonditi in questo volume hanno introdotto del jazz nei loro romanzi noir. A volte con grazia, a volte a sproposito; con una frase buttata al vento, o per pagine intere.

-booktrailer del libro Sassofoni e Pistole. Storia delle relazioni pericolose tra jazz e romanzo poliziesco (Arcana, 2015)
https://www.youtube.com/watch?v=dU3axEIsDaE&feature=youtu.be

Vino vecchio, bottiglia nuova. Considerazioni su quattro vite jazz di A. B Spellman
22/08/2013 12:38:20
dalla lettura di un nuovo libro rilfessioni sul mondo del jazz...l'articolo in home page su Magazzino jazz. ciao a tutti e buona lettura


http://www.magazzinojazz.it

inserisci un commento   (0 commenti inseriti)

Yusef Lateef a Torino!
18/10/2012 13:38:19
COL PASSARE DEL TEMPO, LA SUA SPIRITUALITA’ SI E’ TALMENTE AFFINATA CHE, COME AMA DEFINIRE LA SUA MUSICA: AUTOPSYSIOPSYCHIC MUSIC, SI E’ EVOLUTA FINO A TOCCARE DELLE VETTE INCONOSCIBILI.
CREDO CHE LUI VOGLIA ATTRAVERSO LA MUSICA DONARE PACE, AMORE E FEDE IN QUALCHE COSA CHE TRASCENDA LA NOSTRA NATURA UMANA.

Queste parole di Franco Ghizzardi, ideatore del tour Italiano 2012 di Yusef Lateef & Adam Rudolph, ci indicano già una chiave di lettura per prepararci al concerto che si terrà al teatro Colosseo il 22 ottobre.

La prima parte del concerto sarà un set offerto dagli Inside Jazz Quartet,composti da Tino Tracanna al Sax tenore e soprano, Massimo Colombo al Pianoforte , Attilio Zanchi al Contrabasso e Tommy Bradascio alla Batteria, con ospite Jim Rotondi alla tromba. E suoneranno -così ci dicono- pezzi di Lateef del primo periodo, quello dei dischi più noti.



Questo polistrumenstista ha attraversato varie fasi nella sua carriera, passando dal soul jazz dei fratelli Adderley al funk jazz del periodo Atlantic/CTI negli anni Settanta, fino ai dischi più intimi e vicini alla world music degli ultimi venti anni.

Il comun denominatore è la ricerca di una spiritualità non di maniera, di un contatto con l'oriente e di una pratica strumentale raffinata e originale, con uso di flauti e percussioni non occidentali e una pratica alternativa di strumenti invece della tradizione europea rari nel jazz, come oboe e fagotto.
inserisci un commento   (0 commenti inseriti)

Hobsbawm: un giusto del jazz! un ricordo personale.
02/10/2012 12:13:48
Vorrei condividere il "mio" Hobsbawm. Lo faccio non da storico, poichè non lo sono, ma da studioso del jazz, campo che il maestro ha sdoganato e portato all'Università in perfetta solitudine. Hobsbawm ha scritto pagine fondamentali di critica e di giornalismo musicale e poi con lo pseudonimo Frank Newton (trombettista oscuro per i non addetti ai lavori, ma -emblematicamente- comunista degli anni Trenta...) ha licenziato La storia sociale del Jazz, pubblicata in Italia dagli Editori Riuniti. E non solo: tracce significative di jazz sono nel suo fondamentale testo dedicato al secolo breve, in Gente non comune, nell'autobiografia Anni interessanti... Due anni fa, grazie alla mia incoscienza furiosa e benefica, ho scoperto che Hobsbawm possedeva una mail e, giocando sul suo mai sopito interesse per il jazz, ho potuto avviare uno scambio epistolare durato pochissimo (tre sole sono le sue risposte), ma per me esaltante; non trovo parole più adatte per descrivere quei momenti. Il maestro ha accettato di parlare del rapporto tra musica e politica e ha gratificato il mio libro Jazz! Appunti e note del secolo breve di alcuni commenti positivi (ovviamente già il titolo rivela in maniera plateale il debito assoluto che ho contratto e pagato). Solo l'ignobile stato di cupezza culturale di questo paese mi ha impedito di trovare un angolino decoroso per pubblicare i pensieri che Hobsbawn mi ha regalato sul jazz; ma in onore della sua memoria troverò il modo di renderli pubblici al più presto. Lo saluto come l'ho salutato nelle missive: non professore, ma Maestro. Assoluto. Di dedizione alla ricerca, grazia, stile. Grazie, Maestro .


http://www.magazzinojazz.it

inserisci un commento   (0 commenti inseriti)

Aforisma sulla differenza tra il rock e il jazz
21/02/2012 10:26:54

 

La differenza tra il rock e il jazz? Questione di...numeri!

"What is the difference between a rocker and a jazzman?
A rocker plays 3 chords in front of 3,000 people
A jazzman plays 3,00o chords in front of 3 people"

Non credo serva una traduzione per questa simpatica boutade...

Forse non è più tanto il numero di accordi a distinguere il jazzman dal rocker e forse neanche il pubblico...Forse siamo nel Post definizionismo musicale...


Leggi altro su http://www.magazzinojazz.it

inserisci un commento   (0 commenti inseriti)

Proust, il jazz, il rock, il cattivo gusto. Ovvero il quartetto d'archi di Hendrix
29/12/2011 11:48:02

Nella Recherche Marcel Proust scrisse:

«Odiate la cattiva musica, non disprezzatela. Siccome si canta e si suona molto più appassionatamente della buona, a poco a poco essa si è riempita del sogno e delle lacrime degli uomini. Per questo vi sia rispettabile. Il suo posto, nullo nella storia dell’arte, è immenso nella storia sentimentale della società».

Quante volte il jazz ha preso una melodia sentimentale di Broadway -magari volgare e grondante luoghi comuni- e l'ha trasformata in poesia? 

O un pezzo di pop anni Ottanta di Cindy Lauper e l'ha trasformatop in una dolente rapsodia per sordina (Miles Davis)?.

Quanto il rock ha saputo esprimere con pochi amplificatissimi accordi l'essenza di un'epoca?

Quanto il free ha espresso la rabbia del ghetto e il funk la sua vitalità?

Domande retoriche che potrebbero moltiplicarsi coi generi (e gli esempi),  mostrando il profondo incidere della musica nella società.

Il cattivo gusto di certa musica è inversamente proporzionale all'effetto che dispiega nel mondo. Ma anche il buon gusto estremo e la raffinatezza concettuale di certa musica d'avanguardia si fa ascoltare solo da chi la produce risultando inversamente proporzionale al pubblico...

I concetti di alta e bassa cultura novecenteschi vengono meno quando la fisicità di Hendrix subisce la  tagliente ma voluttuosa razionalità dell'esecuzione per quartetto d'archi.

Se volete togliervi il gusto, ecco il Kronos Quartet in Purple Haze http://www.youtube.com/watch?v=UP7rjppeRA0

Leggi altro su http://www.magazzinojazz.it

 

inserisci un commento   (0 commenti inseriti)

Venezia, free jazz, ex sindaci e vecchi merletti...
27/11/2011 11:31:14

Si sta finalmente risolvendo -grazie al web- una situazione che risale a una ordinanza dell'ex sindaco filosofo per eccellenza: Cacciari.
Il nostro barbuto aveva, con apposita ordinanza, proibito i generi musicali definiti rumorosi, al fine di tutelare veneziani e turisti.

 

Leggi come è andata a finire sul sito: http://www.magazzinojazz.it
inserisci un commento   (0 commenti inseriti)

Ornette Coleman e il metasassofono.
19/09/2011 09:37:11
"Le migliori formulazioni ma fatte da neri sulla loro anima sono state modulate al sax tenore"
Ornette Coleman

Questo aforisma è la scusa per parlare ancora della categoria estetica del "Metasassofono"
Per approfondire: http://www.magazzinojazz.it/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=14&Itemid=130
inserisci un commento   (0 commenti inseriti)

Cesare Pavese e il jazz
14/08/2011 19:19:18
Un aforisma tratto da uno dei Dialoghi di Leucò dello scrittore Cesare Pavese.

"Immortale è chi accetta l'istante"
L'Isola - dialoghi di Leucò.

Una riflessione che si potrebbe adattare all'imporvvisazione nel jazz, all'importanza dell'istante in musica.

Altre quotes sul sito: http://www.magazzinojazz.it

<< ottobre 2023 dicembre 2023 >>
 

Questo j-blog è stato visitato 66.280 volte
Data ultima modifica: 13/01/2012





Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti
 

Franco Bergoglio (1973). Mi occupo da sempre degli aspetti storici, sociali e culturali legati a questa musica, con sporadiche incursioni nella storia contemporanea e nell’americanistica. Scrivo spesso per il sito Jazzitalia e collaboro con(o nel passato ho scritto per)  svariate riviste: Alternativeonline, Left/Avvenimenti, Zapruder, L'impegno, Alternate takes, Jazz ...


...visualizza la gallery >>>


 booktrailer di sassofoni e pistole (137)

 blog di Franco Bergoglio magazzino jazz (7)
 E' uscito Magazzino Jazz! Articoli, saggi & scritti vari (625)
 False Partenze (336)
 La black music degli indignati (57)
 Non siamo una nazione siamo un kolossal (206)