Spaziando tra standards e composizioni originali, tra funky e jazz, e facendo affidamento in alcuni brani sul contributo di Carrabba al sax tenore e di Bosso alla tromba e al flicorno, l'affiatato trio formato dal pianista Michele Fazio, dal bassista Vito Di Modugno, e dal batterista Mino Petruzzelli esplora interessanti "percorsi" a cavallo tra jazz elettrico e jazz acustico. In "Colpo Nero" il generoso discorrere di Carrabba e la finezza vellutata, pregnante e avvincente di Bosso sono in primo piano, sulla base del brillante scandire, punteggiare e ricucire con feeling di Fazio, Di Modugno e Petruzzelli. E' poi Di Modugno che con elasticitā lirica e penetrante primeggia, denotando senso esplosivo e ben tornito slancio; il tutto trova epilogo nel breve ed estroso scambio tra Carrabba e Bosso. La reprise di "Corea", sospinta dal fluidificare movimentato ad hoc di Di Modugno e Petruzzelli, vede il disporre agile e l'accorto discorrere con compiuta freschezza di costruttti e limpide scorribande, irrorate di coordinato drive, di Fazio in evidenza, prima dell'emergere del sound a rilievo e del periodare "a grappoli", animato e crescente, smozzicato poi a dovere, con sicura tenuta ritmica, di Di Modugno, sotto l'azione incursiva di Petruzzelli, protagonista e propulsore con il suo drumming secco e definito e le sue figurazioni risolutive incalzanti. "Stella by Starlight", asservita e sottesa con prontezza e diafano disegno da Petruzzelli e solcata dal pulsare partecipe e brioso di Di Modugno, č percorsa in particolare dal lievitare terso e continuo e dallo spaziare aggraziato in continuitā, tra bilanciamenti e sottolineature, espansioni e spunti di inventiva, di Fazio.GIORDANO SELINI