Piero Bassini
piano
Nato
nel 1953
a Codogno, dove risiede, Piero Bassini si è avvicinato alla musica molto
giovane suonando prima al chitarra, poi l'organo e successivamente il
pianoforte. Ha iniziato l'attività professionale in gruppi di musica leggera
all'età di 16 anni e successivamente in un gruppo di rock progressivo che si
chiamava Rockys Fili che si esibiva come supporter degli Area negli anni
'70.
Dopo il servizio militare ed aver approfondito la tecnica del pianoforte
con insegnanti privati si è dedicato esclusivamente al jazz esordendo in un
memorabile concerto, per piano solo, all'Università Statale di Milano
nella seconda metà degli anni '70
nella sezione dedicata ai nuovi talenti suscitando l'entusiasmo del pubblico e
della critica per la tecnica e lo spessore della sua musica.
Dopo il brillante esordio si è esibito nei maggiori festival del jazz
italiani e in particolare ad Umbria Jazz in solo e quartetto (con Prina,
Bozza e Grechi), Bergamo, Lovere, La Spezia, Ivrea, etc..
Agli
inizi degli anni '80
assieme ad Attlio Zanchi e Giampiero Prina fonda l'Open Form
Trio che è stato per alcuni anni un gruppo di punta del jazz italiano con
un repertorio ed un empatia fra i musicisti di grande spessore e finezza e che
hanno portato l'allora direttore di Swing Journal International a
definire l'Open Form Trio come un gruppo che "swinga con una rara
intensità" e lodando il livello compositivo ed il pathos delle
composizioni di Piero Bassini per il loro potere evocativo e capacità di
farsi ascoltare.
Il gruppo registra un Lp dal titolo Old Memories che ebbe un
notevole riscontro di pubblico e di critica.
Nella primavera dell'83,
dopo una tre giorni con Bobby Watson alle Scimmie di Milano, il
gruppo viene richiesto dallo stesso Watson per registrare in studio il
celebre "Appointment in Milano"
- uno dei best sellers del
catalogo Red Records,
considerato dal Sunday Times come il miglior disco dell'anno - e "Round
Trip"
che ebbero un grande riscontro sulla stampa internazionale a
cominciare dalla prestigiosa Billboard dove Peter Keepnews, figlio
di Orrin Keepnews uno dei grandi produttori della storia del Jazz con le
etichette Riverside e Landmark, sottolineava il livello del gruppo e il grande
talento di Piero Bassini come solista e accompagnatore. (click
per foto)
Sempre
in quegli anni Piero Bassini registra in quartetto per la Red
Records "In The Shadows", il titolo allude ad una
pesante crisi depressiva di cui è stato vittima in quegli anni, con Michele
Bozza al sax tenore, Giampiero Prina alla batteria, Gianni Grechi
al basso e Luis Agudo alle percussioni.
Nella seconda metà degli anni
80
e nel 95
Piero Bassini registra per la Red
Records due Cd in trio:
Nostalgia
con Furio
DiCastri e Giampiero Prina ed
Intensity
con Luca
Garlaschelli e Massimo Pintori. I due Cd hanno in ottimo esito e in
particolare Nostalgia è uno dei best sellers del catalogo di jazz italiano
della Red Records con oltre 4.000 copie vendute confermando l'alto potere
comunicativo e la capacità di coinvolgere l'ascoltatore sul piano emozionale.
Piero Bassini si è dedicato negli ultimi 15 anni prevalentemente
all'insegnamento ed allo studio diradando considerevolmente l'attività
concertistica e nei club e registrando di tanto in tanto per la Splasc(h).
Luca Conti -
linear notes di un CD inedito di Piano Solo registrato nel 1979
Per contatti e informazioni:
Piero Bassini
viale Risorgimento, 16
Codogno - Lodi
Tel. 037734362
Alcuni commenti
Eccellente sul
piano dell’improvvisazione e della libera invenzione.
La lucidità dei tuoi percorsi musicali, le tue trovate improvvise, il tuo
incredibile virtuosismo interamente genetico, innato, che penso oggi abbia
pochissimi rivali.
E' un enorme talento naturale, una forza della natura, inventore di incastri
melodico / ritmici, innamorato di contrappunti a velocità supersoniche.
Fabio Jegher
Piero Bassini è un
artista di innegabile talento. s.....concerterà molti all'ascolto di queste
straordinarie, profonde, inesauribili, poeticamente nevrotiche
improvvisazioni le quali offrono concreta conferma alla definizione che
dell'opera d'arte dava Zola: un coin de la crèation vu a travers un
temperament ('un angolo della creazione visto attraverso un temperamento').
Gianni Morelenbaum
Gualberto
Piero Bassini - Intensity -Red Records - 266
Un pizzico di Oscar Peterson nella mano destra; il fascino latino di un Chick Corea e l'armonia coinvolgente, solida, a volte classicheggiante di Bill Evans; un senso del ritmo e uno swing decisamento nero.
Piero Bassini è questo e altro.
Lo dimostra in "Intensity", con un ricorso alla più sfrenata originalità al servizio di un trio da "mille e una notte" grazie agli interventie agli appoggi mai pretenziosi e sempre "solari" di Luca Garlaschelli al basso, Massimo Pintori e Ettore Fioravanti alla batteria in cinque brani a testa.
Dieci le composizioni, otto scritte dal pianista, per circa un'ora di musica che si ritaglia oasi di estasi e inebria con aromi d'altri tempi (ascoltatevi, a proposito, "Interval"). Quello che salta alla mente affrontando "Intensity" è l'immagine di un elastico, in tensione, che viene pizzicato, oscilla, per poi ritornare sempre alla sua posizione originaria.
Piero Bassini, con il "suo" jazz, fa questo: individua un "baricentro" musicale dal quale si allontana spesso, per ritornarvi, però, sempre. E' una musica che a tratti accarezza, spesso colpisce duro (per esempio in "Two Chords"), e che si impreziosisce attraverso un ripetutto ascolto. Dove la melodia, in un procedimento di "flusso e riflusso" appare e si nasconde, restando sempre alla base del jazz di Bassini, per niente anacronistico, semmai lanciato verso il futuro.
Davide Ielmini
un album sofisticato, tutto da scoprire, messo a punto da uno dei pianisti più originali del panorama italiano. Il trio esegue quasi tutti brani di
Bassini raccomandato per il suo calore e sensibilità
Donna Moderna
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Data pubblicazione: 19/01/2001
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