Intervista a Pablo Bobrowicky,
presentando il suo Secondo CD "Where
we are"
Quale musica ascoltavi quando hai deciso di diventare musicista e com'è che sei
diventato chitarrista?
Suono la chitarra da quando avevo
5 anni. A quell'età ho iniziato a studiare con
il grande chitarrista argentino Walter Malosetti. In quell'epoca ho iniziato
ad ascoltare molta musica popolare argentina poiché Walter mi insegnava sambe, chacareras,
blues, cuecas, jazz, ecc. Mi insegnò anche un po' di classica. Successivamente ho
continuato a studiare con altri maestri e ai 19
anni ho deciso di dedicarmi esclusivamente allo studio della musica e
il jazz è stato ciò che mi spingeva a seguire questa strada. La decisione non so
se è avvenuta in un momento particolare, ma dopo ogni passo che facevo capivo che
quella era la strada che dovevo tentare di seguire.
Oggi, ogni nuovo progetto mi entusiasma e mi da l'energia per continuare
a studiare e cercare nuove forme per esprimermi al meglio.
Come ti hanno influenzato i contatti con musicisti
stranieri, in particolare Jim Hall?
Nel 1994 sono andato
a New York per incontrare Jim Hall. Non sapevo se lui sarebbe stato
disposto a ricevermi, per fortuna sì; e questo è stato uno degli incontri più
importanti della mia vita. Lui mi ha dato l'impulso necessario per cominciare
il mio primo progetto discografico "South of the world". Molti concetti li
ho capiti in quei momenti quando suonavo con lui.
Perchè i tuoi C.D. sono stati editati all'estero?
Non è stato possibile pubblicare nulla in Argentina, quindi l'unica
alternativa era rivolgermi ad una produzione indipendente. Per il mio primo C.D.
"South Of The World", ho avuto la fortuna di poterlo far pubblicare e distribuire
da una delle case discografiche più prestigiose
di Europa:
RED RECORDS, così
come anche il secondo C.D. "Where We Are", che è stato richiesto e prodotto
dalla stessa casa.
L'appoggio
e la fiducia di questa label è qualcosa di poco frequente sfortunatamente. E dico
ciò perchè sono molti i musicisti di talento, ma pochi quelli che possono fare arrivare
la propria musica nei negozi di dischi.
Quindi per un musicista argentino è più facile editare
la propria musica all'estero?
Io ho potuto pubblicare all'estero e la
Red Records ha una
distribuzione nelle principali città del mondo, ma purtroppo in Argentina ciò non
è possibile, salvo qualche negozio specializzato. Mi piacerebbe molto che la mia
musica possa essere venduta anche in Argentina.
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Data ultima modifica: 02/09/2012
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