(...)
Mauro Campobasso, autore di tutte le musiche, è l'ideatore di questo progetto,
una creatura musicale che, nutrendosi di generi e stili differenti, rende un
tutto unitario, una musica fortemente individuale che, attraverso la pratica
improvvisatoria, tiene saldi i legami con la tradizione jazzistica. Le
composizioni rivelano una scrittura che, in bilico tra l'orizzontale ed il
verticale, ricorda l'ambiguità tonale-modale shorteriana, ed altresì
rivelano una forte attenzione all'aspetto timbrico (...) Il quintetto
dimostra una forte coesione: bastino da esempio gli episodi free in "Notte
a Siena" e "Tears for Desdemona", dove l'interazione
fra i musicisti è totale.
Davvero un bell'esordio da leader per Campobasso, che avevamo già avuto
modo di apprezzare nelle vesti di chitarrista e arrangiatore in "A
flower is a lovesome thing" di Cecilia Finotti.
Roberto Catucci (Guitar
Club, Novembre 2000)
(...)In
questo suo primo disco solistico dimostra che Campobasso non è solo interessato
agli affascinanti e complicati fraseggi e all'improvvisazione selvaggia, ma
soprattutto alla composizione e all'arrangiamento(...) I brani si svolgono su
coordinate eleganti, come dimostra l'ultimo pezzo Fumble, in cui lo stile
seppur grintoso, è sempre sobrio; Campobasso in questo conclusivo brano
architetta delle linee melodiche in un moderno contrappunto che verticalizzano
la composizione ricordandoci in più di un punto lo stile compositivo del grande
sassofonista Wayne Shorter. Fortunatamente anche in questo pezzo
Campobasso ci regala qualche bello sprazzo d'improvvisazione.
Carlo Pasceri
(Axe, periodico per chitarristi, Giugno 2000)
(...)
La formazione del chitarrista Mauro Campobasso, musicista estroso, volubile,
continuamente proteso verso la ricerca e a cui non piace "ingabbiare"
la musica, che sia jazz o no, dimostra ottima tecnica, idee interessanti e forte
personalità (...) è decisamente un jazz contemporaneo che s'ispira alla
colonna sonora quello profuso venerdì sera in piazza Volta a Como dal quintetto
Image nel primo fortunato appuntamento dell'undicesimo Jazz & Co (...)
Molto raffinata la scaletta del quintetto, aperta dall'intensa Love and Lies,
che da il titolo al primo album del gruppo guidato da Mauro Campobasso.
Andrea Cavalcanti (La
Provincia di Como, Luglio 2000)
Nell'ambito dell'undicesima rassegna Jazz & Co organizzata dal Como
Jazz Club, nella suggestiva cornice di piazza Volta, il quintetto Image, ha
proposto un repertorio singolare, in buona parte compreso nel cd Love and
Lies, difficilmente inquadrabile in uno stile o in un genere particolare.
Si tratta di una sorta di jazz elettrico che unisce mirabilmente le varie
esperienze del chitarrista Mauro Campobasso e tocca i generi più disparati con
varie reminiscenze folk e pop per giungere a spunti tematici derivati dal
classico. Una musica apparentemente serena che nasconde talvolta un velo di
malinconia. Si nota inoltre un felice connubio fra jazz americano ed europeo
frutto della cultura dell'artista. Stupendi i dialoghi fra Campobasso e il
sassofonista Mauro Manzoni (...)
Alberto Cima (Corriere
della Sera, Luglio 2000)
(...)
Riecheggiano nei suoi brani continui riferimenti ad immagini cinematografiche
che nella sua mente vengono commentate tenendo talvolta presente, nella
costruzione di linee melodiche e strutture armoniche il modo di procedere di
Bela Bartòk. Naturalmente nel cd Love and Lies riveste un ruolo di primo piano
la passione del nostro musicista per il jazz, che rappresenta anche la parte più
consistente della sua preparazione musicale (...) Vogliamo subito rilevare un
aspetto della musica di Mauro Campobasso che si fa notare: la spiccata
sensibilità, unita ad un'adeguata capacità tecnica nel costruire delicate
melodie ed armonie nelle ballads. Il brano che in questo senso lascia più degli
altri il retrogusto migliore è Two Questions, rappresentato da una stupenda
melodia seguito anche da Waltz for Ce che presenta venature ancor più
malinconiche e mantiene sempre alta la qualità espressiva.
Piero Quarta (Professione
Arrangiatore in Prove Aperte, Ottobre 2000)
Ancora un ottimo disco inciso da musicisti italiani, che lambisce il
territorio jazz-fusion con molte buone idee uscite dalla scrittura del
chitarrista Mauro Campobasso e suonato da un ottimo gruppo che si mostra
compatto e maturo. Love and Lies, oltre a dare il titolo al cd, è anche il
brano di apertura che ci immette immediatamente in un percorso di sintesi sonora
dove brani sempre ben architettati aprono ad improvvisazioni sempre di gusto e
ben misurate.
Giovanni Palombo (Chitarre,
Maggio 2000)
Con Love and Lies il chitarrista Mauro Campobasso presenta otto sue interessanti
composizioni che maturano attraverso accurati arrangiamenti. La freschezza
dell'assunto sonoro, la ben dosata disposizione di suoni e colori, il senso
dell'ambientazione e della descrizione, i pregiati incastri strumentali in
divenire, il laconico traspirare del suono, l'efficace prontezza comunicativa di
certi frangenti, l'imporsi del fluire, in particolare al sax soprano del
periodare di Mauro Manzoni e nelle nitide raccordature delle chitarre di Mauro
Campobasso, sortiscono mosaici sonori dal pregiato comporsi e delinearsi in
un percorso di musicalità impressionistico ed impressivo.
Giordano Selini (Risonanze
in BasiMedia Magazine, Luglio 2000)
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Data ultima modifica: 08/09/2002
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