ALFREDO IMPULLITTI
T H E A T R U M  Q U A R T E T
in
LE MEMORIE DI UN PAZZO
Tratto da "I racconti di Pietroburgo"
di N.V.Gogol

musiche di Alfredo Impullitti
adattamento teatrale di Ottaviano Taddei

voce recitante
OTTAVIANO TADDEI


ACHILLE SUCCI -
Clarinetti e Sax Contralto
ALFREDO IMPULLITTI -
Piano
ROBERTO BARTOLI -
Contrabbasso
MATTEO SCAIOLI -
Percussioni

"Le memorie di un pazzo" è un'analisi morbosamente minuziosa della follia di un misero e frustrato impiegatuccio russo.
La storia, raccontata nella forma di diario, è ambientata a Pietroburgo, come pure gli altri quattro episodi che compongono "I racconti di Pietroburgo".
In effetti la città fa da sfondo e diventa anch'essa un protagonista di questo dramma umano. Essa denota il suo aspetto di provincia piccolo-russa, dove al demonismo popolare si è sostituito lo squallore urbano di una vita stratificata in alienanti gerarchie sociali.
Le presenze spettrali della storia sembrano emergere come spiriti autonomi, come "Anime morte", nella nebbia giallastra e puzzolente della città nordica.
Aksèntij Ivànovic è un consigliere titolare che soffre per la sua bassa condizione sociale, che lo priva di ogni dignitoso rapporto umano. Questa solitudine cronica lo porta ad immaginare un mondo personale prestigioso, sottile vendetta contro coloro che lo hanno rinchiuso dentro al suo cuore-manicomio.
E' ostinato fino alla morte, fino all'invocazione della madre che riconduce l'intero racconto allo stadio iniziale e più fragile di ogni uomo, quello, appunto, più umano e più vero; anche se l'ultimo sberleffo del pazzo ci fa sorridere con indignazione.

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