Jazzitalia: la musica jazz a portata di mouse...
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�

Dal Centro Studi Niccolò Tommaseo di Trieste
parte il nuovo "last generation" - reading poetico italiano.

di Marianna Sechi

Dalla Drustvena Gostilna Kontovel, ossia dall'Osteria Sociale di Contovello, sul cucuzzolo dell'omonimo colle del Carso triestino, sede di un importante centro studi e ricerche intitolato a Niccolò Tommaseo, parte l'idea di un'artista, jazz istro-veneto: Mario Fragiacomo. Ogni tanto si esibisce in questo locale di frontiera con un libro di poesie e il suo flicorno e qualche ospite illustre locale. Poesie di Saba, Cergoly, Giotti, Sambo, Kosovel, Biagio Marin. Anche qualche saggio di Tomizza e Magris. Ma la poesia fa da padrona. L'arguzia di quelle parole ricercate ad una ad una come le note del flicorno di Fragiacomo. Una nota, poi un'altra e un'altra ancora. Gioia e sofferenza insieme. Poesie vere di artisti mitteleuropei. Senza la ricerca di un palco con pianoforte a coda. Fuori dai circuiti dei grandi concerti con il pubblico che chiede il bis o conosce i brani a memoria. Oltre alla musica c'è anche un saporoso compagno: il vino. Teran doc appena spillato dalla botte in un calice (un'ottavo alla volta è la dose giusta. La dose che Umberto Saba assaporava tanto volentieri proprio in questo magico posto sotto un ippocastano secolare con vista sul golfo di Trieste).

"Seduto all'osteria, bevo quest'aspro vino".

Reading poetici si chiamavano una volta, al tempo di Allen Ginsberg e di Lawrence Ferlinghetti della Beat generation. Ma questo nuovo reading non è quello famoso della "Route 66" o di "Easy Rider" o di "Coney Island della mente" di Jack Kerouac orbitante intorno alla Columbia University di New York, ma un reading come forma espressiva. Nell'hinterland milanese, dove vive Fragiacomo, si ha occasione di incrociare altri artisti come Giulio Casale, il gruppo "Viandante" ma anche "Gli Ammutinati" coordinati da Christian Sinicco, giovanissimi poeti trasfertisti triestini. Ma in campo jazzistico in Italia c'è anche il progetto "J.P. band" di Enzo Orefice un progetto che fonde Poesia e Jazz con il poeta Domenico Cipriano e l'interessantissimo e ampio progetto "Serenade Furlane" di Glauco Venier con i testi di Pierpaolo Pasolini. Un'interazione tra musica e parola attraverso gli arrangiamenti di arie di Gaetano Donizetti invece nell'interessante progetto di Claudio Angeleri. E c'è anche un originale accostamento tra la "Brescia Dixieland Jazz Band" e la voce recitativa di Giuseppe Negretti.

Sono accostamenti di musica e parole che non è un concerto vero e proprio nè una lettura. Un reading metropolitano quindi che affianca un reading mitteleuropeo? Fragiacomo ha iniziato nel 1994 con le poesie di Abdulah Sidran, poeta di Sarajevo. Per caso gli capitarono tra le mani alcune traduzioni dattiloscritte dal bosniaco di alcune poesie nate durante la recente guerra nell'ex Jugoslavia. Fu subito colpito dalla forza espressiva di quelle poche righe di poesie che gli avevano fatto avere alcuni amici, per cui avvertì l'esigenza di documentarsi su questo straordinario personaggio. Scoprì in seguito che aveva scritto le sceneggiature per i film di Emir Kusturica "Ti ricordi di Dolly Bell?" e di "Papà è in viaggio d'affari" rispettivamente premiati al Festival di Venezia e di Cannes.

Solo nel '95 fu edito in Italia un libro di poesie dell'autore per le edizioni "e" di Trieste, a cura di Piero Del Giudice, con testo a fronte.

Abdulah Sidran, è nato a Hadziol, un villaggio musulmano alle porte di Sarajevo nel 1944, ed è a Sarajevo che da sempre vive e lavora. Personalità di spicco nella letteratura e nella poesia contemporanea, non ha abbandonato la Bosnia negli anni della guerra, divenendone una sorta di coscienza critica.

Nel 1997, in occasione della "prima" di questa performance poetica per il Sistema Teatrale Città di Cremona - Teatro Comunale A. Ponchielli, ha avuto anche l'opportunità di parlare, di vivere con il poeta (è stato anche ospite un paio di giorni nella sua casa di Cassina De' Pecchi, sul Naviglio della Martesana).

Ha allargato queste conoscenze ad alcuni musicisti del gruppo e subito tutti hanno sentito il bisogno di scrivere delle musiche su queste poesie, utilizzando i versi poetici come spunto, affidando le parti di testo ad una voce recitante e lasciando che la suggestione letteraria influenzasse la scrittura musical. In pratica l'elemento letterario ha fatto nascere questo progetto in cui la scrittura musicale si lega e si ispira all'opera del poeta.

Sono nati quindi brani come Pianeta Sarajevo, Prendendo ossa e carne, Perchè affonda Venezia, Decembrina, Quelli che transitano, Poesia al femminile, Nota su un miracolo, tanti piccoli quadri che presentano luoghi, sensazioni e stati d'animo sulla guerra a Sarajevo.

Lo spettacolo si avvale quindi di una voce recitante, di un soprano, affiancati dalla Mitteleuropa Ensemble al completo.

L'anno dopo ripresentano questa performance al Teatro "La Fabbrica" di Villadossola (Verbania).

Nel frattempo, da un paio d'anni a questa parte in Lombardia è apparso il reading metropolitano di Vincenzo Costantino in copia con Folco Orselli di "Caravanserraglio" e sono nati anche locali che ospitano serate di questo genere come "Le Vie en Rose" di Viale Monza a Milano per esempio che ha ospitato la scorsa settimana il flicorno di Mario Fragiacomo e i versi creati e letti dalla giovane poetessa Tiziana Cera Rosco. Poetessa che è anche voce recitante allo stesso tempo. O il "S'agapò" di Via Lodovico il Moro, sempre a Milano come pure "La Casa 139" e "L'Union Club".

E' un modo per ritrovare un contatto con il pubblico. "Se i reading sono storicamente legati alla Beat generation e alla Lost Generation di Hemingway, io credo che se noi rappresentiamo qualcosa, questa sia la Last generation, ossia l'ultima generazione, ribadisce Vincenzo Costantino".

Ma forse la prima sede in Italia che ha ospitato questo tipo di eventi, è bene ricordarlo, è stata l'Osteria Sociale di Carlo Papucci a Contovello che da anni promuove incontri coordinati dal "volontariato culturale" di Edoardo Kanzian su quel cucuzzolo sopra Trieste, in pieno Carso triestino, forse più conosciuta come "Drustvena Gostilna Kontovel". L'indirizzo? Accanto all'ippocastano secolare di Saba.

Seduto all'osteria, bevo quest'aspro vino.

Invia un commento

© 2000 - 2003 Jazzitalia.net - Marianna Sechi - Tutti i diritti riservati

© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.

Questa pagina è stata visitata 13.286 volte
Data pubblicazione: 04/06/2003





Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti