Intervista a Gianni Branca
di Alessandro Nicoli
Chi fa della musica il proprio mestiere, ma soprattutto uno stile di vita, è perfettamente consapevole che si rapporta con un mondo assolutamente creativo, dove è importante sviluppare la propria espressività attraverso la conoscenza di se stessi.
La strada intrapresa da Gianni Branca nel corso della sua esperienza musicale piena di collaborazioni (Armando Corsi,
Alfredo Paixao, Billy Cobham, Fiordaliso, Teresa De Sio,
Ennio Morricone, l'orchestra di Pavarotti & Friends con la quale ha accompagnato
Michael Bolton, tra le più importanti) ha portato questo artista ad instaurare un personale approccio verso la batteria e le percussioni, non considerati soltanto come strumenti prettamente ritmici ma sottolineando in modo assolutamente innovativo il loro aspetto melodico.
Già nella costruzione del proprio set, Branca mischia la batteria tradizionale con percussioni di vario genere, affianca inoltre l'uso di loop e percussioni elettroniche, che presentano una vasta gamma di sonorità, alcune delle quali incentrate proprio sulla melodia. Tutto questo porta ad un cambiamento di ruolo del batterista, non visto solo nella maniera usuale, ma anche capace di poter suonare linee melodiche accompagnandosi simultaneamente usando la poliritmia, ovvero un ruolo solista.
Questa identità è stata raggiunta per gradi, ed è esposta nel percorso didattico sviluppato da questo artista nel corso degli anni, dal primo video "La Batteria Etnica" (con piu' di 3000 copie vendute ed ancora in ristampa), passando per il secondo video "Ethnic Drum Vernissage" (con
Alfredo Paixao e Billy Cobham) e i tre metodi successivi "Nuovi Orizzonti Musicali" (in collaborazione con Giorgio Di Tullio), "Interazioni Tra Le Tecniche" ed "Interplay Ritmico" (in collaborazione con
Gianni Serino), per poi sfociare nel DVD di recente pubblicazione "Multiconcezione Ritmica", primo DVD didattico interattivo registrato e pubblicato in Italia.
Inoltre Gianni Branca svolge una intensa attività didattica, spesso la scuola "La Ritmica" di Collegno (TO) e "Associazione Ritmica" di Genova.
A.N.:
Dal '97, anno della pubblicazione del video "La batteria etnica", a oggi cosa è cambiato musicalmente nel tuo stile?
G.B.:
Il mio attuale approccio allo strumento è improntato prevalentemente sulla qualità della sonorità, non ho più quella esigenza forzata di ricercare la tecnica. Il lavoro che sto svolgendo è soprattutto di ricerca e sperimentazione, che parte dall'utilizzo di strumenti a note con i quali mi accompagno melodicamente con gli arti superiori, mentre gli arti inferiori si incastrano come se fossero le mani, tutto in maniera poliritmica. I brani che compongo sono il risultato del perfezionamento dei miei studi che diventano composizioni musicali, sia melodiche che ritmiche.
A.N.:
Quale messaggio vuoi trasmettere ai batteristi che oggi possono conoscere il tuo modo di suonare attraverso le immagini del DVD didattico "Multiconcezione Ritmica"?
G.B.: Il mio invito è non limitarsi a concepire la batteria in modo classico, andare oltre la sua visione e pensare che tutto ciò che è percussione può essere pensato come melodia, che fondendosi insieme ad altri strumenti crea armonia. In sintesi, qualsiasi cosa, anche la più semplice e inusuale, può creare musica.
A.N.:
Da diversi anni oramai collabori con il bassista elettrico Gianni Serino
al progetto del duo, in che cosa consiste questa situazione?
G.B.: Questo nostro sodalizio artistico dura da oltre 10 anni, periodo nel quale ci siamo conosciuti e subito trovati mentalmente nel modo di concepire i rispettivi strumenti.
La particolarità di questa situazione è l'interagire in tempo reale con l'utilizzo di diversi strumenti quali percussioni (tipo steel drum,congas, timbales, pandeiro, vibrafono, cajon, darabuke ecc.), batteria e basso elettrico a sei corde, riprendendo canti che ricordano sovente la cultura Afro Latina, tutto questo eseguito solo dagli strumenti elencati.
Eseguiamo inoltre alcuni brani dentro conche piene d'acqua, che percorrono l'onda della World Music.
La particolarità di
Serino nell'esecuzione dei brani è il voler estrapolare dal proprio strumento diversi suoni: da qui derivano tecniche innovative, come quella di congas, di arpa, di violino, di clavicembalo, di pianoforte (mischiata con la tecnica del Basso Verticale), oltre alle tecniche avanzate di slap e tapping polifonico, sticking, ecc.
Il duo propone un repertorio che parte dai brani di musica classica in chiave Afro-Latin-Jazz(come la "Bouree" di Bach, composizioni del chitarrista Ferdinando Carulli) e si articola in un mix di improvvisazioni dalla World Music al Free Jazz.
E' un intreccio di linee melodiche, armoniche, ritmiche ottenuto esprimendosi poliritmicamente e polifonicamente e rappresenta la materializzazione della nostra filosofia comune sullo strumento.
A.N.:
Il tuo set è costituito da batteria e percussioni un po' di tutto il mondo, puoi descriverlo?
G.B.:
Partendo dal presupposto che per me la batteria ha un ruolo fondamentale ho costruito un set tradizionale, che include sia doppio pedale e campanaccio a pedale sulla sinistra.
Utilizzo una darabuka inserita tra i tom e ho creato un reparto tutto dedicato alle percussioni con trumenti come Steel drum, Pandeiro, Cajon, una zucca e una conca piena d'acqua sulla quale utilizzo un effetto delay per costruire brani molto suggestivi. Chiaramente non mi faccio mai mancare un set di piatti con sonorità particolarmente ricercate.
A.N.:
Che importanza dai all'attività didattica?
G.B.:
E' un po' come leggere un libro. Ad esempio andando a rivedere scritti del Manzoni o del Leopardi abbiamo la possibilità di arricchirci nella conoscenza della storia della letteratura italiana, allo stesso modo la didattica è fondamentale prima nell'ottica della conoscenza dello strumento e dopo come stimolo ad arricchirsi interiormente.
A.N.:
Quali sono le tue iniziative per il futuro?
G.B.:
Sicuramente ho intenzione di portare avanti il duo con Gianni Serino, come situazione molto particolare nel suo genere.
A livello professionale sarei molto gratificato dal collaborare con un importante artista italiano in modo da potermi esprimere musicalmente nella composizione dei suoi brani.
Per concludere, appena il tempo me lo permetterà, inizierò a lavorare sul mio disco che sarà una sorpresa sotto molti punti di vista……oltre non mi voglio sbilanciare.
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Data pubblicazione: 20/02/2005
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