Face to Face with Soundreef
ottobre 2014
di Nina Molica Franco
Davide D'Atri, uno dei fondatori di Soundreef, al 28 Divino per il primo
live a Roma con licenza Soundreef anziché Siae.
Cos'è Soundreef?
Soundreef è un'azienda inglese, che ho fondato nel 2011
con Francesco Danieli, attuale amministratore delegato. Soundreef rappresenta un'alternativa
alle varie Siae europee e del mondo e nasce con l'obiettivo di portare efficienza
e trasparenza all'interno del mondo del diritto d'autore. Abbiamo iniziato con il
servizio Soundreef in-store, ossia le licenze per le radio delle grandi catene,
quella musica di sottofondo che sentiamo negli store. Nel maggio
2014 abbiamo lanciato anche Soundreef live per
tutti quegli artisti che suonano brani propri in live in vari club, locali, ecc.
Questi compilano un borderò online e l'organizzatore compra una licenza Soundreef
piuttosto che Siae. Dopo solo sette giorni l'autore dei brani può visualizzare sul
proprio account quanto ha guadagnato per un determinato live e riscuotere entro
novanta giorni.
Come funziona Soundreef?
È molto semplice: se l'artista non è iscritto a Siae deve semplicemente andare sul
nostro sito,
http://www.soundreef.com/it/
scegliere il servizio che preferisce ed effettuare l'iscrizione, tramite apposito
modulo, in modo assolutamente gratuito. Può scegliere tra Soundreef in-store – se
vuole mandare la sua musica nelle grandi catene – o Soundreef Live, o entrambi i
servizi. Il contratto è gratuito, non esclusivo e può essere rescisso in qualunque
momento: basta inviare una mail e dopo 60 giorni non sussisterà alcun tipo di rapporto
tra l'artista e Soundreef.
E nel caso in cui l'artista fosse già iscritto a Siae?
In questo caso, prima di effettuare l'iscrizione a Soundreef, deve limitare il mandato
Siae tramite apposito modulo sul portale. In tal modo l'artista deciderà di affidare
la gestione di alcuni diritti a Siae, altri a Soundreef. La Siae, ovviamente, detta
alcune regole per effettuare la limitazione di mandato: la prima regola è che l'autore
è obbligato a farlo su tutte le sue produzioni, passate, presenti e future. La seconda
regola è che la limitazione va fatta secondo le categorie di diritto annoverate
dalla Siae (online, radio e televisione, online, ecc.). Quindi, ad esempio chi vuole
iscriversi a Soundreef Live, compilando il modulo sul portale Siae - ma è possibile
trovare istruzioni anche sul nostro sito - può limitare il mandato alla Siae per
quanto concerne i diritti live, che verranno gestiti da Soundreef, ma le altre tipologie
saranno ancora gestite da Siae. La terza e ultima regola riguarda la tempistica,
poiché la limitazione di mandato deve essere effettuata entro il 30 settembre di
ogni hanno e ha validità a partire dal 1° gennaio dell'anno successivo.
Quindi, dopo la limitazione di mandato, lo stesso brano deve essere registrato
alla Siae per la tutela di alcuni diritti e su Soundreef per altri?
Si, è uno spacchettamento dei diritti sullo stesso brano. É stato un grosso inganno
far credere ad autori ed editori che una sola società potesse gestire al meglio
molteplici diritti. Noi consigliamo di registrare i propri brani presso la collecting
che meglio gestisce una determinata tipologia di diritti. Ad esempio, consigliamo
di affidare a Soundreef la gestione dei diritti live e di rimanere con Siae per
quanto concerne i diritti radio e televisione.
Come avviene il deposito di un brano su Soundreef?
É molto semplice. Si tratta di una procedura online e completamente gratuita. Accedendo
al proprio account, molto semplicemente gli artisti possono registrare i titoli
dei brani e la relativa proprietà.
E la parte musicale?
Per la parte musicale consigliamo la registrazione della propria opera presso una
piattaforma italiana che si chiama
Patamu; si tratta di un servizio gratuito che
consente di depositare l'opera per averne una prova della paternità. Una volta depositata
l'opera su Patamu, l'autore riceve un certificato e successivamente può registrarla
su Soundreef per quando concerne la riscossione delle royalties. Questa è la procedura
che consigliamo, ma l'autore può scegliere la società a cui rivolgersi.
Riassumendo, quali sono i benefici per l'artista che si iscrive a Soundreef?
Rendicontazione veloce, entro 7 giorni, pagamento veloce, al trimestre, e soprattutto
massima trasparenza. Inoltre, ogni autore ha sempre accesso ad ogni tipo di informazione
che riguarda i suoi brani, tramite il proprio account personale. Ad esempio, Stefano Carbonelli Trio vedrà che al 28 Divino in data 10 ottobre ha eseguito un certo numero
di brani per i quali ha guadagnato una determinata somma. Gli artisti verranno pagati
sempre in base a ciò che viene suonato: il nostro sistema è concepito per rendere
qualsiasi utilizzazione di un brano completamente analitica, a differenza delle
altre collecting che sfruttano criteri statistici per la divisione delle royalties.
Inoltre, noi poniamo sempre al centro l'artista, dialoghiamo con lui, lo ascoltiamo
per poter migliorare i nostri servizi.
E i benefici per organizzatori e catene?
Attualmente, in Italia, abbiamo più di 3000 punti vendita e grandi catene che comprano
licenze Soundreef. Si tratta sostanzialmente di acquisto di musica indipendente
e già questo, secondo noi, è un grande traguardo. D'altro canto, con le nostre licenze,
la catena ha un risparmio considerevole del 50%.
Gli organizzatori, i club, invece hanno un risparmio che oscilla tra il 20 e il
50% ma, cosa ancora più importante, il nostro obiettivo è quello di creare una community
all'interno della quale l'organizzatore di un evento sia collegato all'autore e
non abbia la sensazione di pagare una tassa, così come avviene con Siae, ma di retribuire
l'artista. Per questo egli deve essere sicuro che quei soldi, in modo trasparente
e veloce, andranno al musicista. Questo crediamo sia un punto molto importante.
In caso di controllo Siae cosa succede?
L'organizzatore, in possesso di licenza Soundreef, è assolutamente manlevato e garantito
nei confronti di Siae. Ma, nel caso in cui l'ispettore volesse comunque contestare
un utilizzo, a suo parere, illecito, noi chiediamo all'organizzatore di non discutere
affatto, di farsi rilasciare ciò che l'ispettore ritiene opportuno e di chiamare
il giorno seguente il nostro numero verde. Il nostro studio legale – il primo in
Italia per il diritto d'autore – prenderà in carico la contestazione Siae e svolgerà
l'iter per conto dell'organizzatore o del club in maniera totalmente gratuita.
Quali sono quindi i rapporti Siae/Soundreef?
In realtà non abbiamo avuto molti rapporti diretti con Siae; non si è mai confrontata
legalmente con noi, ma ha fatto due o tre comunicati stampa sul suo sito che, per
la verità, ci hanno anche fatto pubblicità. C'è stata qualche azione di disturbo
indiretta, ma non hanno mai contestato nulla ufficialmente. In Italia la Siae ha
l'esclusività di mandato in base ad una legge del '41, ma in UE vige il libero scambio
di servizi e di merci e, già dal 2008, ma in
maniera definitiva dal 2014, una direttiva UE
sancisce il principio del libero mercato anche per quanto riguarda le collecting
society, al di là delle normative dei singoli codici civili nazionali. L'Italia
deve quindi adeguarsi.
Per quanto riguarda la produzione di CD, Soundreef può occuparsi anche di questo
aspetto?
Il bollino Siae non si può evitare. In questo caso non si tratta del pagamento di
un diritto, ma di una tassa anti-pirateria e, al momento, non è possibile evitarla.
La tutela dell'improvvisazione a partire da un tema è un argomento piuttosto
caro alla comunità jazz. Qual è la vostra opinione in merito?
Questo è sicuramente un tema molto complesso che va analizzato con attenzione. Per
avere una nostra reale opinione in merito, dobbiamo sicuramente interagire un po'
di più con la comunità jazz e cercare di capirne i desideri. È necessario trovare
una formula giusta e non è affatto semplice. Sicuramente è un po' prematuro parlarne,
noi siamo un po' formichine, ci muoviamo in un mercato enorme con tantissime sfaccettature
e tantissime nicchie, se le persegui tutte insieme non riesci, devi avere una linea
molto precisa e crescere come formichine. Al momento ci rivolgiamo solo a quelle
persone e band che suonano pezzi propri e che sono in grado di compilare un borderò
prima della serata. Piano piano faremo tutto il resto.
In quanti Paesi siete attualmente attivi?
Siamo attualmente presenti in 15 paesi: dalla Nuova Zelanda all'Italia, dalla Spagna,
alla Svezia e all'Inghilterra. Ma anche paesi che non avremmo mai immaginato, come
India, Costa Rica e crediamo che questo testimoni un grosso bisogno, a livello mondiale,
di società che gestiscano i diritti in modo semplice e trasparente, de-burocratizzato.
Uno sguardo al futuro di Soundreef
Ovviamente cerchiamo di essere piuttosto riservati sui nostri progetti futuri, ma
posso anticipare che introdurremo qualche novità nel 2015
per quanto concerne i servizi live, probabilmente in relazione alla possibilità
di suonare cover. Inoltre, stiamo guardando con particolare interesse ad altre royalties,
tra cui la televisione e internet.
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Data pubblicazione: 02/11/2014
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