Zola Jazz & Wine 2012 ZOLA PREDOSA (Bologna) - 25 maggio/26 giugno 2012
Intervista a Simona Pinelli, direttore organizzativo della
rassegna. di Rossella Del Grande
Si è da poco concluso il festival "ZOLA JAZZ&WINE 2012", la rassegna
promossa dal comune di Zola Predosa (Bologna) che fa parte del circuito regionale
Strada dei Vini e dei Sapori, con il patrocinio della Provincia di Bologna e della
Regione Emilia-Romagna. Dal 25 maggio al 26 giugno, sei serate in compagnia di formazioni
jazz italiane ed internazionali, seguite dalla degustazione dei rinomati vini dei
Colli Bolognesi all'interno delle più prestigiose cantine del territorio. Ma non
solo….
Rivolgiamo alcune domande a Simona Pinelli, Direttore Organizzativo della
rassegna.
Questa è stata la tredicesima
edizione di Zola Jazz&Wine. Quali sono state le novità dell'edizione 2012 e quali
le differenze rispetto agli anni precedenti?
La grande novità dell'edizione 2012 è il progetto di gemellaggio, avviato
da Zola Jazz&Wine, con le due storiche rassegne Montalcino Jazz&Wine Festival (17-22
luglio 2012) e Jazz&Wine of Peace di Cormòns (25-28 ottobre 2012), che sono state
le prime – 15 anni fa – a proporre l'abbinamento tra jazz e vino, diventato poi
la formula di successo di tante altre rassegne. Con i due festival, che hanno aderito
con entusiasmo al progetto, siamo riusciti ad attivare in breve tempo una solida
collaborazione che si è concretizzata in una reciproca promozione e nella valorizzazione
dei vini prodotti nei tre territori: durante Zola Jazz&Wine, infatti, abbiamo ospitato
le etichette di Montalcino e del Collio, che sono state offerte al pubblico durante
la serata di apertura ed estratte a sorte nelle serate successive, mentre a Montalcino
sabato 21 luglio sarà possibile degustare i vini dei Colli Bolognesi, tra cui il
celebre Pignoletto DOCG. Il progetto però non si ferma qui: già dall'anno prossimo
cercheremo infatti di coinvolgere altre realtà del settore, con l'intento di creare
- nel tempo - un vero e proprio circuito tra tutti i festival Jazz&Wine d'Italia
di maggior rilievo. Altre importanti novità di questa edizione sono state il coinvolgimento
dell'Area Museale Ca' La Ghironda, una delle più importanti collezioni private di
arte moderna e contemporanea immersa nel verde delle colline di Zola Predosa, che
ha concesso i propri spazi per lo svolgimento del concerto di apertura, e della
Biblioteca di Zola Predosa, che ha messo a disposizione dei propri iscritti documentari,
libri e film sui musicisti omaggiati in rassegna.
Arte, musica, prodotti tipici di qualità, sono tutte risorse
importanti per il nostro Paese, oltre che grandi piaceri della vita. Ma come è stato
possibile, in un periodo di recessione come l'attuale, riuscire a preservare questa
iniziativa dai tagli che moltissimi altri festival hanno subito in Italia? E come
è stato addirittura possibile espanderla e gemellarla con altre iniziative similari
anche in altre Regioni? La possibilità di preservare l'iniziativa, nonostante i tagli imposti
dal periodo economico particolarmente sfavorevole, è dovuta all'impegno del Comune
di Zola Predosa a sostegno del territorio e delle programmazioni culturali di qualità.
A questo scopo risponde infatti il progetto di partnership "Zola fa cultura 2012",
che si configura come una valida opportunità per le aziende di farsi promotrici
di iniziative culturali, e al quale ha aderito per primo Montenegro Spa, sostenitore
dell'edizione 2012 di Zola Jazz&Wine. Allo sponsor si aggiungono i partner tecnici,
che contribuiscono alla realizzazione dell'iniziativa mettendo a disposizione i
propri prodotti e/o servizi. Fondamentale, infine, la collaborazione degli enti
territoriali, tra cui lo IAT, la Pro Loco di Zola Predosa e l'Associazione La Ronca.
Zola Jazz&Wine è un festival "a tema" ?
Sì, ogni anno la direzione artistica sceglie un tema, sulla base del quale vengono
individuati gli artisti e viene strutturato il cartellone. Quest'anno la presenza
di tre ricorrenze importanti nel mondo del jazz – il trentesimo anniversario dalla
morte di Thelonious Monk, il cinquantesimo dalla nascita di
Michel
Petrucciani e il settantacinquesimo dalla morte di George Gershwin
– ci ha portato a dedicare l'edizione di Zola Jazz&Wine alle vite di alcuni dei
grandi protagonisti della storia del jazz (oltre ai sopracitati sono stati omaggiati
Django
Reinhardt, Ray Charles e Charlie Parker).
Quali formazioni hanno partecipato?
La manifestazione si è aperta con Monk's Mind, l'ultimo progetto discografico
che Biagio Coppa (sax), Gabriele Orsi (chitarra) e Francesco Di
Lenge (batteria) hanno realizzato in collaborazione con il celebre contrabbassista
americano John Patitucci e dedicato a Thelonious Monk. Un progetto moderno
ma al tempo stesso rigorosamente rispettoso dell'estetica monkiana. Progetto che
comprende sia la reinterpretazione di alcune composizioni di Monk, sia brani originali
(uno per ciascuno dei tre musicisti italiani). Nel secondo appuntamento abbiamo
ascoltato il Minor Swing Quintet, giovane formazione bolognese che si è esibita
in un esplosivo omaggio a
Django Reinhardt,
il re del gipsy jazz, riproponendo in chiave moderna i tipici brani della tradizione
manouche. Il festival è proseguito il martedì successivo con il
Michele
Francesconi Trio che ha reso omaggio con una speciale lezione-concerto
a Michel
Petrucciani; la serata è stata inoltre arricchita dalla proiezione di alcuni
estratti video tratti dal documentario Body&Soul (Michael Radford, 2012)
distribuito da Feltrinelli Real Cinema. Il quarto concerto ha avuto per protagonista
la musica di Ray Charles, riproposta dal Danilo Pavarelli & The Ray Charles Experience
Quartet che ha fatto rivivere, per una sera, una delle voci più calde del nostro
tempo. Invece è stata una serata tutta al femminile quella in programma per il quinto
incontro, con il Gershwin Quintet: una formazione di sole donne che ha celebrato
il grande compositore George Gershwin, reinterpretando le sue celebri musiche con
freschezza e femminilità. Infine, l'ultimo appuntamento di martedì 26 giugno è stato
un tributo a Charlie Parker eseguito dalla Charlie Parker Memorial Band,
fondata e condotta da Tom Kirkpatrick, trombettista americano di fama mondiale
che ha avuto l'onore di suonare con il pianista di Charlie Parker, per l'occasione
accompagnato dal sax d'eccezione di Nicoletta Manzini.
Artisti italiani ed artisti d'oltre oceano che hanno reso
omaggio ai grandissimi musicisti dei quali ricorrono gli anniversari quest'anno.
Le band che hanno partecipato non hanno presentato solo reinterpretazioni di classici,
ma anche repertorio originale ispirato da questi giganti del jazz. Qual è stata
la risposta del pubblico?
Il pubblico ha apprezzato molto le esibizioni degli artisti, sia nelle reinterpretazione
dei classici, sia nell'esecuzione di pezzi propri. Tutti i musicisti sono stati
applauditi calorosamente e quasi tutte le serate si sono concluse coll'immancabile
bis.
Un po' di cifre riguardo questo festival: quante persone
lo hanno seguito? Rispetto al passato c'è stato un incremento?
Il festival è stato seguito da oltre 1.000 persone, con una media di 150-200 spettatori
a serata. Un buon risultato, considerando che i concerti si svolgono all'interno
delle cantine vinicole, che hanno per loro natura una capienza molto limitata (al
massimo 200-250 posti). Rispetto allo scorso anno abbiamo registrato all'incirca
gli stessi numeri, con una lieve flessione durante le prime date, probabilmente
in conseguenza del terremoto che proprio in quei giorni ha colpito l'Emilia Romagna.
Sì, proprio a cavallo di queste date si sono verificate
le forti scosse sismiche che hanno devastato molti Comuni dell'Emilia Romagna. Ora
questa Regione sta gestendo l'emergenza. So che anche Zola Jazz&Wine ha dimostrato
la propria solidarietà alle zone terremotate. Con quali iniziative?
Abbiamo deciso di dare il nostro sostegno alle zone colpite dal terremoto destinando
il 10% degli incassi totali della rassegna all'Istituto Comprensivo di Crevalcore
e al Comune di Mirandola a favore della ricostruzione delle scuole, gravemente lesionate
dal sisma. Nei prossimi giorni ci recheremo di persona, insieme al Sindaco di Zola
Predosa, a consegnare la somma ai diretti interessati.
Quale sarà il tema della prossima edizione?
Per la prossima edizione abbiamo deciso di ascoltare il pubblico e di seguire i
suoi consigli: durante ogni serata, infatti, abbiamo consegnato ai partecipanti
un breve questionario di gradimento, nel quale veniva chiesto di indicare un possibile
tema per l'edizione del prossimo anno. Tra tutte le proposte sceglieremo la più
interessante e originale: siamo sicuri che non ce ne pentiremo!
Su cosa puntate maggiormente per promuovere questa iniziativa
per il futuro?
Sicuramente cercheremo di estendere ulteriormente il gemellaggio con i festival
Jazz&Wine perché crediamo che fare rete e collaborare insieme sia il modo migliore
di promuoversi e farsi conoscere anche al di fuori dei confini regionali. Inoltre
stiamo puntando molto sul web e sui social network, che oggi rappresentano il principale
strumento di comunicazione: quest'anno ad esempio, oltre alla pagina
Facebook, abbiamo aperto
un profilo Flickr
per la condivisione delle foto e un canale
Youtube per la diffusione
dei video, che hanno avuto entrambi un alto numero di visualizzazioni.
Vi considerate un festival d'élite o un festival per tutti?
Ci riteniamo un festival per tutti gli amanti della buona musica e del buon vino.
La tipologia stessa di evento con l'abbinamento tra momento di ascolto e momento
di degustazione favorisce la convivialità e lo stare bene assieme piuttosto che
la ricercatezza o l'esclusività. A livello di programmazione cerchiamo di offrire
una proposta musicale varia, che, pur mantenendo un alto livello qualitativo, possa
soddisfare non solo i puristi del jazz ma anche chi si avvicina a questo genere
per la prima volta. Anche il biglietto è stato volutamente tenuto a un prezzo ragionevole
(intero a 15 euro, con riduzione a 10 per gli studenti) per avvicinare tutti i tipi
di pubblico.
Non c'è stata solo musica, ma anche arte, film, documentari
ed ottimi prodotti locali, in questa bella iniziativa molto articolata che nel suo
complesso è durata un mese. Qual è il bilancio per il 2012? E quali sono le aspettative
per il prossimo anno? Il bilancio dell'edizione 2012 è
nel complesso positivo, soprattutto per quanto riguarda il gemellaggio con gli altri
festival, di cui siamo molto soddisfatti e che speriamo possa andare avanti e ampliarsi.
Molto positiva è stata anche la collaborazione con il museo Ca' La Ghironda, una
delle eccellenze culturali del nostro territorio, che infatti puntiamo a rendere
più stabile e strutturata. Abbiamo inoltre avuto conferma dell'apprezzamento e della
fiducia del pubblico, che nonostante il momento economico sfavorevole e gli sconvolgimenti
naturali, ha seguito numeroso tutte le date della rassegna e ci incoraggia quindi
a continuare a fare del nostro meglio. Per il prossimo anno l'obiettivo è promuovere
e far conoscere sempre di più la rassegna al di fuori della Regione, contribuendo
così alla valorizzazione di un territorio, quello di Zola Predosa e dei Colli Bolognesi,
ancora poco conosciuto a livello turistico, e tuttavia in grado di riservare grandi
sorprese tra paesaggi da cartolina, prelibatezze gastronomiche e ottimi vini.
Zola Jazz&Wine appare dunque come una delle migliori rappresentazioni
di quello che il nostro Paese è in grado di realizzare in una rassegna di jazz:
una sinergia vincente dove le iniziative musicali sposano un concetto nuovo di imprenditoria,
attenta e sensibile nei confronti del grande patrimonio che l'Italia è in grado
di offrire in ambito turistico, artistico e culturale.
Ringraziamo Simona Pinelli per la sua cortese disponibilità ed un grande in bocca
al lupo a Jazz&Wine per la prossima edizione 2013.