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Alessio Menconi
ARGOT

1999
Recensito il 16/07/2000 - Guitar Club - Gennaio 2000
http://www.alessiomenconi.com
info@alessiomenconi.com

The Band:

Alessio Menconi
(acoustic and electric guitars)

Piero Leveratto
(double bass)

Enzo Zirilli
(drums)



Dopo molte collaborazioni con diversi artisti, Alessio ha sentito l'esigenza di registrare un cd tutto suo; in una formazione tra le piu' caratteristiche (ma anche rischiose) del suo strumento: Il "TRIO"

Pur nella varietà delle situazioni, la musica di questo disco, ha un unico filo conduttore che unisce istinto e riflessione guidati continuamente da una spontaneità che non cessa mai di agire.

Le situazioni che si riscontrano in questo disco, possono ricordare le atmosfere ECM soprattutto, per la ricerca di un "sound" costante, dato dalla sovrapposizione di tutta la musica assimilata negli anni (bop, free-jazz, etnica, rock...)

Il repertorio del cd, è quasi completamente originale composto da Menconi e Leveratto con l'aggiunta di un brano di Shorter.

1 waltz for A.B. (Menconi)

2 sleepwalker (Leveratto)

3 rag-a-soul (Menconi)

4 blues verses (Menconi)

5 (lovely) black eyes (Shorter)

6 doubtful (Menconi)

7 Jack and Neil (Menconi)

8 a quiet place (Leveratto)

Dall'articolo "Così è nato ARGOT" - Guitar Club Gennaio 2000

Appena trentenne, il genovese Alessio Menconi si è guadagnato uno spazio di tutto rilievo nel panorama dei chitarristi italiani.
Nel suo curriculum spiccano i tour infatti con Billy Cobham Band e con Paolo Conte che, da qualche anno, lo sta portando in giro per il mondo.
Ma Alessio è soprattutto un chitarrista versatile, che non si accontenta di suonare jazz e lavora con successo anche in ambito blues & rock.
La pubblicazione del suo primo disco da Solista è l'occasione per incontrarlo.

Ma andiamo con ordine. Fin da bambino, Alessio si è rivelato un talento musicale naturale, prima sulla batteria, poi -dall'età di dieci anni- sulla chitarra, che studia da autodidatta.

A vent'anni è molto conosciuto in ambito jazz, dove collabora con il contrabbassista Rosario Bonaccorso, ed il trombettista Giampaolo Casati.

A ventidue viene chiamato nella Bansigu Big Band, una formazione con cui registra due album insieme a Enrico Rava e Paolo Fresu.

Da questo momento in poi le collaborazioni non si contano più: il gruppo del pianista Dado Moroni e della cantante Adrienne West, Tullio De Piscopo, Franco Cerri, Flavio Boltro, Maurizio Gianmarco, The Great Naco Orchestra con Elio e le Storie Tese, Jack Mc Duff, Gary Bartz, Andy Mc Ghee, Bob Mover, Gary Husband, George Robert, Daniel Humair, Sangoma Everett, Mike Stern, Paul Jeffrey, Pierre Boussaguet, ma la collaborazione più prestigiosa sono i tour degli anni 1995/96 con il gruppo Acoustic Performance del batterista Billy Cobham.

Contemporaneamente, fioccano anche importanti riconoscimenti al Gran Prix du Jazz ed al concorso Eddie Lang.

In ambito blues entra a far parte di Big Fat Mama, oggi Mama's Pit, la cui formazione comprende musicisti come la cantante Barbara Vulso, il tastierista Federico Basso, il bassista Danilo Parodi ed il batterista Salvatore Cammilleri.
La band calca le scene europee da quindici anni ed è oggi uno dei gruppi italiani di maggior spicco in ambito blues.

Un'altra pietra miliare della carriera di Alessio Menconi è la collaborazione con Paolo Conte, artista con cui ha inciso due album e con cui suona in tour dal 1995.
Conte si serve di una mini orchestra di dodici elementi, che esegue canzoni che si riallacciano alla tradizione jazz, ed agli chansonnier francesi del dopoguerra. E' forse uno degli autori italiani più conosciuti all'estero ed è sempre impegnato in lunghi tour che, anno dopo anno, culminano con un trionfo nel tempio della musica in Europa: l'Olimpia di Parigi.

A dimostrare quanto eclettico sia questo chitarrista, è il trio rock con cui si esibisce nei club del Nord Italia.
Insieme al batterista Giovanni Giorgi ed al basista Sergio Barletta, esegue pezzi originali e cover di Hendrix e Satriani in uno spettacolo tiratissimo.

Jazz, rock, blues e tour hanno dato ad Alessio molte soddisfazioni, stabilità economica (assai rara per un musicista jazz), notorietà ma, soprattutto, la maturità musicale e la voglia di fare e dire la propia.

Così nasce il progetto di "Argot", album del suo esordio solistico, ma principalmente una bella soddisfazione personale.

Mario A.Riggio - Guitar Club - Gennaio 2000



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