Alla guida di un quintetto di elevato livello tecnico, l'armonicista francese Alexandre Thollon dà prova di una vena compositiva fresca e coinvolgente.
Le atmosfere a volte tese, a volte spinte verso la ricerca di nuove soluzioni, non sempre acquisite!, riescono a confezionare un equilibrio musicale del tutto piacevole, caratterizzato da momenti in cui, a situazioni di ricerca e di instabilità improvvisativi, si intreccia un approccio più tradizionale.
Thollon dimostra di essere sicuro e qualificato nella variegata struttura di questa musica, sia nei momenti più imprevedibili, che nei brani più saldamente strutturati (Coffee Break Blues).
Molto sentita e quasi sospesa ad un filo la title-track The Gate, più tradizionale e divertente Let's Go, i brani sono tutti molto coinvolgenti (La 7ème voyelle) e riflettono una certa padronanza del lessico tecnico-espressivo del jazz d'oltre-oceano.
I soli si alternano senza molti manierismi, senza grandi pretese di strafare nelle scelte di campo…
Il risultato è un buon jazz, interessante e vivo, fruibile da tutti, nel quale assaporiamo un suono che non siamo soliti ascoltare, se non dal grande Toots Thieleman.
Dino Plasmati
per Jazzitalia