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Chet Baker
Almost blue

WEST WIND (2126)  2000
Recensito il 28/05/2001 - Riccardo Facchi
facchi@cyberg.it

1. This is always
2. Sweet martine
3. Beatrice
4. Deep in a dream
5. Once I loved
6.
My funny valentine
7.
I'm a fool to want you
8.
Almost blue

I primi 5 brani sono stati registrati al Club "St. Germains" in data Ottobre 79 con la seguente formazione:
Chet Baker
tromba e voce
Steve Houben
sax alto
Bill Frisell
chitarra
Denny Luxion piano
Kermit Driscoll
basso
Bruno Castellucci
batteria

gli ultimi tre al Club "Le Dreher" - Ottobre 84 e la formazione era:
Chet Baker t
romba e voce
Harold Danko
piano
Heyn Van Der Geyn
basso
John Engels
batteria

Se ancora non conoscete Chet Baker o avete le idee poco chiare sul jazz, o sul contributo di questo "poeta" alla musica afro-americana, questo è un disco che fa al caso vostro, e non solo a voi. Molte, forse troppe, sono le incisioni dal vivo di questo musicista presenti sul mercato un po' raffazzonate o mal registrate, ma questa che comprende due esibizioni "live" parigine, rispettivamente del 1979 e del 1984, è assolutamente da non perdere. Vi sono infatti contenuti, tra gli otto brani del disco, quattro gioielli assoluti della discografia di Baker. Purtroppo il disco è inevitabilmente diseguale nel livello, ma garantisco che le versioni contenute di "This is always", "My funny valentine", "I'm a fool to want you" e "Almost blue" sono degli autentici imperdibili capolavori, più che sufficienti a giustificarne l'acquisto.

Innanzitutto preciso che le note discografiche sono da correggere, nel senso che la formazione indicata per i primi cinque brani è da invertire con quella degli ultimi tre. Nell'esibizione del'79 si segnala l'iniziale "
This is always" e la curiosa presenza del giovane Bill Frisell alla chitarra. Qui Baker suona e canta con una semplicità ed un'efficacia paragonabile solo a quella del mitico Louis Armstrong e interpreta il brano rivitalizzandone totalmente la melodia di base.

Gli altri tre brani indicati sono tutti della seconda formazione, con un eccellente Harold Danko al piano ad accompagnare degnamente l'ispiratissimo Baker. Sono esecuzioni da brividi, dal mood tipicamente melanconico e di una intensità emotiva tale da lasciare senza fiato. Un meraviglioso esempio, per tutti, di cosa significhi il concetto di "feeling" nel jazz. A voi l'ardua scelta!
Riccardo Facchi



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