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Chano Pozo
Life and music of the legendary cuban conga drummer
3 cd box set -Tumbao Cuban Classic 305-
dist. IRD |
Quella di cui vado a parlare è un'opera omnia su un percussionista, genere di cui non esistono sicuramente altri precedenti.
Si tratta di un cofanetto formato da 3 cd più un libretto, sulla vita e sulla musica di
Chano Pozo, El Tambor de Cuba, che negli anni '40 fece conoscere i ritmi afro cubani a jazzisti americani dal calibro di Dizzy Gillespie,Charlie Parker,
George Russel, tanto per citarni alcuni.
Interessantissimo il libretto scritto finalmente non solo in inglese, in cui anzi viene tradotto, ma in spagnolo, cosa che rende tutto più "naif".
L'autore, Jordi Pujol, che è anche l'acuto produttore dei cd, ha fatto un lavoro coi fiocchi. Grazie a contatti con personaggi della scena musicale cubana, latina e jazzistica come
Bebo Valdes, Candido Camero, Rossendo Russel, Diego Iborra, Dizzy Gillespie, Mario Bauzà,
Machito e molti altri, ha potuto attingere ad informazioni di prima mano e ricostruire in modo preciso non solo la vita di Chano ma anche la sua statura non indifferente di musicista e percussionista.
Dopo un'introduzione di alcune pagine, in cui l'autore traccia quelle che sono le linee e lo spirito del suo lavoro e in cui affronta una breve analisi delle percussioni nella musica cubana, si hanno ben 13 capitoli, per un totale di 93 pagine
inframmezzate da bellissime e rarissime fotografie, tratte dall'archivio privato dell'autore, in cui la vita privata e musicale di Chano viene affrontata in tutti i suoi aspetti.
Il primo capitolo parla delle sue origini a Cuba: anno di nascita, 1915, famiglia povera, quartiere altrettanto misero, amicizie, amori, carattere allegro, estroverso ed impulsivo causa di non pochi guai anche con la giustizia, i primi passi nella musica come ballerino e percussionista nelle "comparsas de los barrios habaneros". L'autore poi affronta un argomento che è entrato ormai nella leggenda: quando arrivò a New York Chano Pozo? E sono interessanti le conclusioni a cui è pervenuto grazie alle testimonianze dei musicisti
Bebo Valdes, Miguelito Valdes e Candido Camero, facendo così giustizia e verità su un argomento da molti citato in modo arbitrario e a proprio "uso e consumo".
Il secondo capitolo parla dell'assassinio di Chano avvenuto nel 1948 a New
York,mentre il successivo ci riporta di nuovo a Cuba e agli anni dell'amicizia con un altro "musico" che diventerà famosissimo negli anni a venire:
Miguelito Valdes. Il capitolo affronta anche un periodo non certamente felicissimo per Chano, quello del riformatorio, dove passò la sua adolescenza e dove imparò a leggere e a scrivere.
Interessantissimo il 3° capitolo che affronta l'aspetto religioso di Chano, con le frequentazioni delle "società Abakuà e Nanigo", ed il periodo successivo al riformatorio con il crescente successo che riscontrava nelle varie comparsas: bastava lui da solo ad "incendiare" una sfilata. Da
questo momento il talento e il successo di Chano come rumbero crescono di giorno in giorno e i capitoli successivi ne raccontano ogni passo e ogni sfumatura. Sono citati tutti i musicisti, i gruppi, i successi, i brani scritti da
Chano ed anche tutte le sue disavventure con la Società degli autori, sempre grazie al suo 'caratterino'. Ed è in questi capitoli e precisamente a pag.48 che troviamo una vera e propria chicca: una foto di Chano con tre tumbadoras, di diversa grandezza, montate su una struttura metallica. Siamo nel 1945!!!
Poi arrivano i capitoli che vedono Chano a New York. Qui la sua vita si intreccia con quella di altri percussionisti,
Candido Camero, Julio Mendez, Josè Mangual, Carlos Vidal, ma anche con tutto l'ambiente latino e jazzistico della città. La
sua statura musicale è enorme e ne esce pienamente confermata negli ultimi cinque capitoli dove l'autore traccia il "periodo gillespiano" di Pozo. Sono capitoli molto belli perchè l'autore sa descrivere in modo efficace qual è il ruolo, importantissimo vista "l'attenzione" di cui è oggetto da parte di molti musicisti, Gillespie in testa, di Chano come percussionista ed autore. Si parla delle difficoltà di incastro della ritmica, degli spettacoli che si susseguono frenetici, dei locali che videro infuocate esibizioni e session, delle incisioni, dell'entusiasmo e delle vicissitudini che portarono alla nascita del cu-bop. Capitoli da leggere tutti d'un fiato, ricchi di una cronistoria dettagliatissima. Unico neo,
ad essere pignoli all'inverosimile, è che, dovendo rispettare il formato cd, i caratteri con cui è scritto il libretto assumono, soprattutto nei richiami e nelle note di fondo pagina, l'aspetto di vere formichine e quindi, non solo per un "cecato" come chi scrive, ma credo un po' per tutti, è un dramma poterlo leggere tranquillamente.
Passiamo adesso ai cd. Sono 3 ed ognuno, curiosità senz'altro piacevole, contiene delle interessantissime interviste e commenti su Chano da parte di alcuni musicisti che hanno suonato con il percussionista:
Mario Bauzà, Dizzy, Machito, Cecyl Payne. Il 1° cd dal titolo Blen Blen Blen tratta le composizioni di Chano nelle registrazioni originali. Si
ascoltano due versioni del brano, una rumba del 1939, che dà il titolo al cd: la prima eseguita da
Miguelito Valdes, senz'altro la più emozionante, l'altra dall'orchestra di
Xavier Cugat. In questo primo cd Chano non è presente nelle registrazioni e le percussioni sono suonate da altri "personaggi " a noi cari: Josè Mangual, Sabu Martinez, Oscar Valdes, Ubaldo Nieto, Ray Romero. Altri meno conosciuti come
Carlos Vidal o Ramoncito Castro (ascoltatelo in Parampampin) hanno occasione di farsi apprezzare in tutta la loro bravura.
Le registrazioni che risalgono agli anni '40 e '50,
sono state effettuate all'Havana e a New York: alcune in studio altre dal vivo e per questo assumono maggiore interesse. Colpisce la versione di El Pin Pin, una guaracha del 1946, eseguita da
Cascarita e la sua orchestra, dove il pianista Bebo Valdes (papà di Chuco Valdes degli Irakere), "tira" un solo di piano swingante e attuale come sonorità e sviluppo, davvero incredibile.
Dizzy Gillespie è presente con due registrazioni rispettivamente del '48 e '51, Guarachi Guaro e Tin Tin Deo, ed è un'esplosione di armonie, fraseggi e ritmi ben orchestrati e ottimamente eseguiti. Naturalmente
Miguelito Valdes, in diverse formazioni, la fa un po' da leone e sua, con l'orchestra
Hermanos Castro, è la versione di Si no tiene swing, una rumba, che chiude il cd e dove c'è in bella evidenza il piano di
Juanito Castro.
Nel 2° cd Timbero la timba es mia, invece, si hanno i più famosi brani che hanno visto Chano sia nelle vesti di sideman che in quelli di leader.
Anche qui troviamo brani registrati sia all'Havana che a New York in un periodo che va dal '40 al '47 e colpiscono sicuramente i brani del gruppo
Chano Pozo y su Ritmo de tambores, forse il primo gruppo di sole percussioni ad aver effettuato delle registrazioni. Siamo a New York nel 1947 ed il gruppo era formato da
C.Pozo conga e voce, Miguelito Valdes conga e voce, Kike Rodriguez
conga e voce, Carlos Vidal conga, Josè Mangual bongò. Il gruppo propone una sorta di suite in quattro parti in cui ognuna affronta un ritmo afro-cubano. I brani sono stati tutti scritti da Chano ed impressionano per l'intreccio ritmico, la tecnica, la naturalezza dei soli e la bellezza dei canti. Bella
anche la versione Tu Gallo Maria dove Pozo su un ritmo di
son montuno effettua un intricante solo di conga. E' comunque in tutto il cd che viene fuori l'ottima "capacità percussiva" di Chano, il suo gusto e la sua tecnica. Si sente che le mani viaggiano sicure, che c'è anima e che il feeling è quello giusto.
Il 3° cd The Cu-Bop days affronta "l'origine e l'eccitante fusione dei ritmi afro-cubani con il be-bop". Siamo negli ultimi anni di vita di Chano ed è il periodo
in cui il percussionista viene conosciuto da un pubblico chiaramente diverso dal circuito latino, quello jazzistico, che gli conferirà quella fama internazionale senz'altro meritatissima. Il cd si apre con la calda,
inconfondibile ed emozionante voce di D.Gillespie (ci mancherà tantissimo!) che racconta quando conobbe Chano. Le incisioni sono conosciutissime e sono entrate ormai a far parte della storia del jazz. Tin Tin Deo, Cubana bop, Manteca, sono brani su cui sono stati scritti fiumi di parole ma è sempre una meraviglia sentire le conga di Chano dialogare con la tromba del leader e sostenere tutta l'orchestra con gioia, freschezza e swing. Tra
l'altro Cubana be e Cubana bop sono presentati sia come brani separati sia sotto forma di suite, afro-cuban suite.
Sono presenti brani più tipicamente jazzistici come Good Bait di C.Basie e Tadd Dameron, Relaxin at Camarillo di Charlie Parker, Ool-ya-koo
e Minor Walk di Gillespie-Fuller, ove Chano "inventa", è il caso di dirlo, la ritmica delle conga. Ritmica che farà scuola, diventando la figura adottata fino ai nostri giorni, su un ritmo jazz.
Baggy's blues un brano di Milt Jackson ed eseguito con il suo quintetto evidenzia un non molto felice incastro batteria-conga a conferma di quanto non semplice e causale deve essere stato il lavoro effettuato da Chano e dagli altri musicisti in questa direzione. Più fluide e convincenti invece le situazioni con l'orchestra di James Moody ove però alla batteria è seduto
Art Blakey. Chiudono il cd tre brani che sono l'altrettanto dovuto omaggio a Chano rispettivamente di
Perez Prado, Miguelito Valdes e Benny Morè.
Emozionante ed intenso è quello di Miguelito Valdes, compagno di tante avventure musicali e non. Il brano Chano Pozo, un mambo di
Vidal Balado, è stato registrato a New York nel 1949 e vede nella formazione
Ray Romero ai bongò, Luis Miranda alla conga e Larry Rivera ai timbales.
Miguelito sussurra, grida, implora, la ritmica incalza, i fiati esplodono, accennano Manteca...Poi tutto tace.
Gaspare Bonafede per Jazzitalia