Michael Rayher:
Piano
Davide Zaccaria: Cello
Gianluigi Trovesi: Sax
Ferdinando Faraò: Drums
Martin Kratzsch: Bass Clarinet
Susanne Sasse: Percussions
1. Im-pro-viso (Davide Zaccaria)
2. Fughettiamo (Michael Rayher)
3. Crucifixion (Davide Zaccaria)
4. Berceuse (Davide Zaccaria)
5. 1978 (Michael Rayher)
6. Sonapiolo (Michael Rayher)
7. 24-3-99 (Davide Zaccaria, Michael Rayher)
8. Jarrettiera (Davide Zaccaria)
9. Y no hay Remedio (Davide Zaccaria)
10. Sting Ray (Michael Rayher)
11. Influenze (Davide Zaccaria, Michael Rayher)
12. Dedicato (Davide Zaccaria, Michael Rayher)
Il lavoro discografico di Michael Rayher e Davide Zaccaria è davvero interessante.
Il contenuto musicale si basa su un'estetica principalmente innovativa e attenta alla virtuosità strumentale.
Ma nessun brano del Cd dimentica la vena melodica. Da un lato la ricerca sonora e da un lato la freschezza del materiale tematico ci introducono in un mondo dove temi arcaici
(Dedicato) si alternano a sonorità quasi impressioniste (Sting Ray) Il lavoro dei due
musicisti - Zaccaria è italiano e Rayher tedesco - è arricchito dalla presenza, in un brano, di
Gianluigi Trovesi, con cui Zaccaria ha suonato in diverse occasioni. Il brano dà il titolo al Cd
Y no hay remedio e troviamo alla batteria un altro musicista italiano di grande talento:
Fernando Faraò.
Dodici brani intensi, ben in equilibrio tra improvvisazione e riferimenti contemporanei.
Michael Rayher
and Davide Zaccaria's compositions touch a fine artistic line: neither do they wallow in self-contented aesthetics resembling innovative sounds or in mere virtuosic instrumental
application, nor is there a decline to trivial melodic temptations. No, the pieces of Zaccaria and Rayher are of melodic depht and - with all virtuosic dispositions of historic and avant-garde forms - remain clear and
forcible. The responce is to archaic themes: death (Dedicato), war
(24.03.1999), sorrow and time. The dialogue between cello and piano allows the listener space. One takes on an imaginative third voice carried and freed by a nearly classical working of the
themes. |