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A
vent'anni dalla morte, Monk rivive grazie alla
Lydian Sound Orchestra di Riccardo Brazzale,
con i suoi magnifici solisti: dalle ance di Tonolo, Bonisolo ed
Emili, agli ottoni di Gregory, Rossi e Duso alla
ritmica di Calgaro, Birro, Abrams e Beggio. E con
Monk rivive uno storico concerto, quello celeberrimo alla Town Hall di New
York durante il quale, il 28 febbraio 1959, furono eseguite pagine da tempo
entrate nella storia del jazz: Thelonious,
Friday the 13th,
Monk's Mood,
Little Rootie Tootie,
Off Minor,
Crepuscule with Nellie.
Ma non certo di mera filologia si tratta, perchè qui la tradizione si
intreccia all'avanguardia e lo swing è quello del XXI secolo. Come scrive Ira
Gitler nelle liner notes e, soprattutto, come sarebbe piaciuto a Monk: un
disco imperdibile.
Liner Notes di Ira Gitler
Riccardo
Brazzale è un intellettuale pacato e affabile. È scrittore, insegnante,
musicista, laureato all'Università di Bologna con una tesi su Lennie Tristano,
e dà il meglio di sé nelle gioie del jazz. Ciò è soprattutto evidente quando
guida un'orchestra come quella di cui era a capo nell'edizione 2002 del
festival "Vicenza Jazz".
Ogni anno Brazzale, direttore artistico del festival,
intesse un'idea intitolata "New Conversations" nella trama del programma
generale, basando un notevole numero di concerti sulla musica di uno o più
compositori/strumentisti. Nel 2002 le "Conversations" riguardavano
principalmente la musica di Thelonious Monk, con artisti che andavano dal
violoncellista Ernst Reijseger – il quale imbracciava il suo strumento come una
chitarra, strimpellando Reflections o
Jackie-ing, pezzi forti di Monk - allo stesso intenso e vigoroso
Brazzale che guidava il suo gruppo nella riproposizione (e anche qualcosa di
più) del famoso concerto di Monk, tenuto alla Town Hall di New York nel 1959 e
immortalato in un disco della Riverside. A "Vicenza 2002" l'Electric Be Bop
Band di Paul Motian rappresentava la metà del tentetto, con elementi della
Lydian Sound Orchestra di Brazzale a ricoprire gli altri rimanenti ruoli.
All'inizio
di maggio, circa una settimana prima del festival, Brazzale e la Lydian Sound
Orchestra davano un concerto (basato sul Monk della Town Hall) al Teatro
Comunale di Thiene (la cittadina dove Brazzale è nato nel 1960), vicino a
Vicenza. Tutto venne registrato dal vivo: in parte alle prove pomeridiane, in
parte durante il concerto e Little Rootie
Tootie dopo il concerto stesso poiché i tecnici non erano riusciti a
registrarne la parte conclusiva a causa di alcuni inconvenienti al nastro (come
incredibilmente accadde anche alla Town Hall nel 1959).
Non è la prima volta che Brazzale sceglie di interpretare
Monk. Nel 1993 la LSO ha pubblicato un cd per la Totem, intitolato "Melodious
Thunk". Dei dodici brani, cinque sono dedicati a quella che viene definita la
"Monk Suite". Nelle note di copertina, Brazzale afferma che alla fine degli
anni '80 la LSO venne ideata e organizzata «ponendosi alla ricerca di
quell'equilibrio che da sempre è inseguito nel jazz che amo di più:
l'equilibrio tra improvvisazione e parte scritta, estemporaneità soggettiva e
gioco di gruppo.»
Questa
è la strada che egli segue nel suo omaggio a Monk, un uomo che scrisse melodie
talmente caratterizzate da prestarsi a varie interpretazioni pur senza perdere
le proprie inconfondibili peculiarità. «Non volevo fare qualcosa di troppo
simile all'originale», dice Brazzale il cui attuale background, al di fuori
della LSO, annovera collaborazioni con i migliori jazzmen italiani come
D'Andrea, Rava, Fresu, Trovesi, Fasoli e Intra. «Volevo fare qualcosa di moderno,
ma sempre rispettando lo spirito di Monk. Non volevo stravolgerlo. Questo è
evidente anche nella scelta dei solisti: alcuni suonano nella tradizione, altri
molto meno.»
Gli
arrangiamenti di Brazzale dei sei originali monkiani della Town Hall riflettono
questa combinazione di rispetto e spirito d'avventura. «Ho tratto ispirazione
dagli arrangiamenti di Hall Overton (che orchestrò il concerto alla Town Hall)
e soprattutto dal modo in cui Monk suonava quei temi al pianoforte. Ho usato le
trascrizioni del Berklee College of Music», spiega Brazzale. In Off Minor Riccardo ha utilizzato molti
schemi della collaborazione tra Monk e John Coltrane. «Lo si può sentire dal
tema del tenore e dalle note acute della tromba», dice.
«Ho
allargato le armonie in Thelonious e
specialmente in Monk's Mood. In Friday the 13th forse risento
di certi ensemble di Mingus o dell'ultimo Gil Evans. Per Little Rootie Tootie mi sono ispirato allo stile stride di Monk
dell'ultima incisione, quella del 1971 con Al McKibbon (basso) e Art Blakey
(batteria), durante il tour con i Giants of Jazz, e con questo stile ho orchestrato il famoso assolo della prima
registrazione del 1952 con Blakey (e Gary Mapp al basso). Le trombe, i sax e la
chitarra rincorrono la linea del canto in una sorta di contrappunto a più
voci.» (La trascrizione dell'assolo venne fatta per la prima volta da Overton
per il concerto del 1959).
Il
pianoforte introduce il languido tema di Crepuscule
with Nellie (Crepuscule è il tramonto, Nellie era la moglie di Monk), poi raccolto
dai sassofoni con il pianoforte e infine dagli ottoni che emergono a interagire
con ance e pianoforte. Non vi sono assoli improvvisati.
Dei
tre pezzi non riferibili al concerto del 1959, ve ne è uno soltanto a firma di
Monk, In Walked Bud, dedicato a Bud
Powell. Thelonious lo elaborò a partire dagli accordi di Blue Skies di Irving Berlin; Abide
with Me è un inno religioso del 19° secolo, scritto da William H. Monk
(nessun legame di parentela), e Additional
C.Q. Six di Brazzale è la sigla
della Lydian Sound Orchestra.
Osserva
Brazzale: «Il background di ance e
tuba in In Walked Bud ha un'origine
molto curiosa: ho elaborato l'accompagnamento pianistico che Dave Brubeck forniva al sax di Paul Desmond in Take Five; in Abide with Me mi sono rifatto al modo in cui Bach armonizzava i suoi corali e in Additional C.Q. Six ho inserito alcune linee su una sequenza
armonica che Gil Goldstein aveva elaborato come esercizio di composizione.»
Thelonious, costruito su una sola nota, mette in evidenza il sax
tenore di Pietro Tonolo, pungente, indagatore e ricco di swing. Tonolo, nato a
Mirano nel 1959, è fra i maggiori sassofonisti italiani. Ha suonato, tra gli
altri, con Enrico Rava, Gil Evans, Kenny Clarke, Lee Konitz e Chet Baker; è
stato leader di big band e lo è di un proprio gruppo. Fa parte del quartetto di
sassofoni Arundo Donax; è nella LSO dal ‘94 e nella Electric Be Bop Band di
Motian dal '99.
Il
secondo solista è il pianista Paolo Birro: il suo è uno stile duttile, permeato da Monk, ma anche molto personale. Nato nel
1962, ha un proprio trio; ha suonato con i sassofonisti Tonolo, Emanuele Cisi
(con entrambi in duo) e Claudio Fasoli. Membro della LSO dal 2001, è
considerato da Brazzale «l'erede di Franco D'Andrea».
Birro
appare nuovamente in In Walked Bud,
dove introduce la band all'esposizione del tema. Scambia poi frasi di otto
misure con il chitarrista Michele Calgaro e il trombonista Roberto Rossi.
Quindi il bassista Marc Abrams cita Blue
Skies in un assolo che riconduce al tema.
Calgaro, nato a Vicenza nel 1966, ha suonato nel quartetto
di Claudio Fasoli per molti anni ed è con la LSO dal '91. É dotato di grande
naturalezza e di un suono leggero e moderno. Non solo ha assorbito la lezione
dei grandi chitarristi del passato e del presente, ma ha anche posto una certa
attenzione a vari pianisti come Powell, Monk, Herbie Nichols, Silver e Bill
Evans.
Rossi, nato a Rimini nel 1962, è entrato nella LSO nel
2002. Numerose sono le sue esperienze in Italia con big band e piccoli gruppi
(tra cui quello di Tonolo). Nel luglio 2002 è stato in tour con Jack Walrath
per un tributo a Mingus. Morbidezza di suono e fluidità di pronuncia si
integrano perfettamente nel suo stile.
Abrams,
nato a New York nel 1958, ha iniziato a studiare il pianoforte a sette anni e
il basso a dieci. Ha poi proseguito gli studi all'Università del Massachussets
e al Hart College of Music. Vive vicino a Venezia da vent'anni e ha lavorato
con Kenny Clarke, Toots Thielemans e Chet Baker. Paul Chambers e Wilbur Ware
sono state le sue prime fonti d'ispirazione.
Calgaro
interpreta con accordi delicati e linee "single note" la sempre incantevole Monk's Mood, poi ripresa dalle note
dense di Rossi e quindi dall'intero gruppo. L'improvvisazione di Rossi rivela
legami con J.J. Johnson, ma vi sento anche Knepper e Fontana, tutti perfettamente amalgamati.
Off Minor riceve una lettura vivace e in linea con lo spirito
originario, con un Abrams che nel corso del suo tempestivo assolo esibisce
alcuni intervalli alla Ware. Robert Bonisolo al sax tenore suona intrepidamente
come un autentico bopper, con un paio di accenni a Dexter Gordon, ma effettua
anche incursioni nel registro dei sovracuti del suo strumento con urla
tiratissime. La sua energia trova supporto ed è alimentata dal batterista Mauro
Beggio. Quindi Kyle Gregory introduce un nuovo timbro con la sua pocket trumpet
sordinata, piena di squilli, svolazzi bop e qualche suono "growl". Birro si muove con relax, evocando Monk con una scala a toni
interi, in uno sforzo generale che prende forma in un assolo di grande coesione
del trio ritmico e porta al ritorno verso la piccante melodia.
Bonisolo è nato a Niagara Falls (Ontario) nel 1966 e ha studiato
al Berklee College of Music di Boston e a New York. Ha lavorato con la "ghost"
band a nome di Tommy Dorsey e con l'orchestra di Carla Bley. Trasferitosi in
Italia, si è stabilito a Vicenza dove vive da dieci anni. Nella LSO dal '92,
lavora anche con il quintetto di Dado Moroni.
Beggio è nato a Vicenza nel 1970 ed è entrato nel gruppo di Rava a
sedici anni; ha lavorato con il trio di Enrico Pieranunzi, con D'Andrea e con
Fasoli. Ha suonato nel primo concerto della LSO, nel 1989, poi se ne è
allontanato per rientrare all'ovile anni dopo. Brazzale ama il suo interplay
con Birro e Abrams in Off Minor.
Gregory è nato nel 1962 a Bloomington, la città
dell'omonimo college (Università dell'Indiana) nonché luogo di nascita di Hoagy
Carmichael. Negli Stati Uniti ha lavorato con big band, orchestre sinfoniche e
come insegnante. In Italia dal '99, vive a Verona. Nel 2002 ha partecipato a
"Vicenza Jazz" nel concerto di Monk e nel gruppo di Louis Sclavis.
Little Rootie Tootie, la "canzone del treno" di Monk, fu scritta per
suo figlio - il cui soprannome era Toot -, poi diventato batterista/bandleader
noto come T. S. Monk. Naturalmente l'assolo di Monk della registrazione del
1952 è il punto culminante della performance, ma a condurre ad esso sono una
serie di assoli preparatori del baritonista Rossano Emili, del trombettista
Gregory, di Birro (che suona senza accompagnamento, fuori dalla struttura,
citando fugacemente Jackie-ing) e di
Tonolo, eloquente al soprano.
Emili, nato a Perugia nel 1969, insegna in conservatorio, è un
componente degli Arundo Donax e suona anche con l'Italian Instabile Orchestra.
Il suo attacco profondo e tagliente in Friday
the 13th ricorda Pepper Adams e lo stile riesce ad esprimere
bene le sue idee. Bonisolo, che lo precede, alza nuovamente il livello di
eccitazione con un assolo senza vincoli di sorta; gli
effetti originali e, a tratti, asimmetrici di Gregory chiudono l'assolo mentre
il gruppo, dietro di lui, aumenta i decibel.
L'appassionato soprano di
Tonolo abbellisce il ricco suono
dell'orchestra in Abide with Me prima
che i 53 secondi di Additional C.Q. Six
mettano il punto esclamativo al set. Non ci sono assoli in questo brano di
chiusura, ma il suono della batteria di Beggio e quello della chitarra di
Calgaro sono prominenti. Si può sentire un'altra voce suonare la linea dentro
il suono dell'orchestra – quella del tuba di Dario Duso. Nato a Vicenza nel 1973,
è il più giovane della LSO. Nonostante non vi siano suoi assoli nel concerto,
il suono di Duso è una presenza importante ed è di grande aiuto nella
realizzazione della filosofia del direttore Brazzale, descritta nella prima
parte di queste note. E questa è la battuta conclusiva: Riccardo ha davvero
fatto goal.
Bravi LSO!
IRA GITLER*
New York City, settembre
2002
(traduzione di Loretta Simoni)
*
Ira Gitler è autore di celebri libri come Jazz Masters of the '40's e Swing to
Bop; ha scritto le note di copertina per un gran numero di dischi fondamentali
nella storia del jazz ed è stato egli stesso produttore di molte incisioni.
Scrive per Down Beat (di cui è stato direttore negli anni '60), così come per
Jazz Times. Con Leonard Feather ha scritto
l'ultima edizione di The Biographical Encyclopedia of Jazz. Insegna Storia del
Jazz alla Manhattan School of Music in New York, la città dove vive.
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Data pubblicazione: 28/12/2002
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