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photo by Enid Farber

Andrew Cheshire
Water Street Revival

1. Water Street Revival 4:34
2. Our World 6:29
3. Search For Truth 5:55
4. Sanashi 7:53
5. Jet 3:32
6. Thunder And Rain 3:47
7. Portrait Of Ellsworth 6:56
8. June Song 6:26
9. Dock Street Blues 3:42
10.I Love You 6:26
11. Morning Song 5:22
12.Odessa 5:57
13. When I'm With You 2:45

All songs composed by Andrew Cheshire
except "I Love You" (Cole Porter)

Andrew Cheshire -
guitar
Bryan Carrott -
vibes
James Weidman -
piano
Lonnie Plaxico -
bass
Marvin "Smitty " Smith -
drums
Marcus McLaurine -
bass
Greg Bandy -
drums
Tyler Mitchell -
bass
Yoron Israel -
drums


I fanatici del jazz – di cui faccio parte- tendono a essere ossessivi per natura. Ci studiamo devotamente i bei dettagli della musica che amiamo, affascinati, crogiolandoci dei vari aspetti della carriera e dello sviluppo di un musicista. Il disco di un artista nuovo, o non ancora esplorato, può essere l'occasione per una scoperta, una finestra su un mondo che può sembrarci conosciuto, ma, a causa della sua prospettiva e della particolare disposizione delle figure nel suo panorama, ci fa vedere con occhi nuovi, e ci fa ascoltare con orecchie nuove.

Questa è stata la mia reazione, quando per la prima volta ho ascoltato l'uscita del
1997 di Andrew Cheshire, Another View, il suo secondo album da protagonista. Andrew al tempo era un'entità sconosciuta per me. Il disco, speditomi per recensirlo dal mio caporedattore alla rivista Cadence, era scivolato nel mio lettore CD senza pretese, l'ennesimo della lista su cui scrivere un paio di centinaia di parole, prima di passare velocemente a quello successivo. Fui immediatamente travolto dalla musica, e il mio temperamento distaccato piano piano si è fatto risucchiare dal riff nervoso e circolare della chitarra che inizia il brano del titolo. Il seguito mi ha portato in pezzi ancora più ammalianti e aerei, pezzi dai titoli evocativi come "Secrets", "Diverge", e "Saturn". La sonorità è quella della Blue Note della metà degli anni sessanta, l'epoca di Sam Rivers, Wayne Shorter e Bobby Hutcherson - musica di ampio respiro, che sembra quasi lievitare, dotata di improvvisazioni corpose e intelligenti. Ma il feeling che della musica di Andrew era qualcosa di decisamente diverso; una danza leggiadra e lirica di quadri nella foschia, vista attraverso la fertile finestra principale della tradizione dell'improvvisazione creativa.

Water Street Revival, invece ci fa guardare dalla finestra interna, per così dire, della tradizione personale di Andrew, e ci permette di vedere qualcuna di quelle strade che ha intrapreso per giungere alla sua attuale confluenza stilistica. I primissimi titoli, del 1990, lo mostrano già in possesso di una deliziosa sonorità, e di un tocco gentile e senza fretta che può tuttavia incitare i suoi compagni di band ad una reazione dai riflessi veloci. L'agile flessibilità ritmica di Andrew e l'attenzione che rivolge alla durata delle sue note, fanno venire in mente che ciò che distingue una esibizione non riguarda solo quali o quante note un musicista suoni, ma riguarda anche il peso di ciascun nota, e il suo fraseggio.

Questo materiale di "archivio", come lo definisce Andrew (mi dispiace, ma è un termine troppo polveroso per una musica che è così viva) prova anche che Cheshire stava portando in tavola grandi composizioni per le sue prime registrazioni. "Our World", del 1991, è una ballata squisita e fluttuante, con dei momenti che dimostrano che Andrew avrebbe potuto farsi veramente un nome nell'ambito del "Lite-Jazz", se solo avesse scelto di proseguire in questa direzione. "Search For Truth" dello stesso anno, è un esempio particolarmente calzante della sua immaginazione melodica, con un bel tema secondario verso il minuto 1:30. La coinvolgente "Portrait of Ellsworth" è forse la prova più impressionante della sua maestria nel CD Water Street Revival: mostra come usi gli effetti quali il delay per migliorare non solo la sua sonorità, ma anche la totalità della performance. Che si tratti dei pingui accordi della più tradizionale e jazzata "Jet", o della fuggevole bellezza dell'intima e senza accompagnamento "When I'm With You", qui c'è una abbondante ricchezza di sfumature armoniche.

La stessa Water Street, al tempo di queste registrazioni, era una desolata area di vecchi magazzini chiusi vicino all'East River a Brooklyn, dove si può provare la gioia del tutto peculiare di sentire la strada lastricata di sassi sotto i piedi, quando ci si va. Se si osservano gli scatti che il grande fotografo Enid Farber ha fatto in quest'area, si può quasi sentire il vento gelido dei segreti che questi edifici devono aver custodito. Qui ci sono invece dei segreti che ora, felicemente, vedono la luce del giorno: le fondamenta di un certo Andrew Cheshire, un musicista che genera calore sufficiente per sciogliere misteri mai svelati.

Larry Nai

(trad. by Annamaria Costalonga)

Altre recensioni:
Review: All About Jazz
Review: Cadence
Review: All-Music Guide
Review: Morrice's Jazz Review

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Data pubblicazione: 17/09/2002





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