F. Bearzatti saxophones
Paolo Birro piano
Marc Abrams double bass
Max Chiarella drums
Già vincitore del primo premio "Castiglioncello tenor sax contest"
nel '96, Francesco Bearzatti è sicuramente uno dei musicisti jazz più
promettenti che sono emersi nel panorama musicale italiano degli ultimi anni.
Nel disco il giovane sassofonista è accompagnato da una solida sezione ritmica
in cui spicca il bravissimo pianista Paolo Birro, già collaboratore di Pietro Tonolo
(che tra l'altro firma le lusinghiere note di copertina dell'album).
Francesco lascia intendere di che pasta sia fatto sin dal primo brano (tutti di sua composizione tranne
Memories of You di Eubie Blake) dove coglie l'occasione per rendere omaggio a
John Coltrane con un titolo, "Suspended steps", che tra l'altro non lascia spazio ai dubbi.
Dai toni più sommessi è il successivo "Miss P." in cui il sassofonista mescola, in un bell'equilibrio dinamico, il lirismo del tema con l'energia e il vigore del solo.
In "Sal" è il basso solo ad aprire per poi lasciar spazio a tutti per il tema, seguito da un magistrale assolo di Birro cui fa da tappeto l'impeccabile coppia
Abrams-Chiarella. A questo punto il leader riprende la parola con un solo che sembra presagire la qualità di quelli che seguiranno immediatamente.
È in "Profile" infatti che Bearzatti raggiunge l'apice esprimendosi in un linguaggio originale, disinvolto e perfettamente compiuto che continua ad entusiasmare nel secondo "tributo" del disco (questa volta a
Rollins), "The joy of Sonny".
In "Ale" fa la sua comparsa il sax soprano, che ricompare poi nel brano di chiusura
"Memories of You", strumento con cui il sassofonista sembra
essere
perfettamente a proprio agio tanto da sfornare, proprio in quest'ultima
composizione, un solo dall'espressività entusiasmante. Pregevoli infine gli
interventi dell'ispiratissimo Birro sia su "Valery" che sullo
stesso "Ale".
Il lavoro di Bearzatti, e degli ottimi musicisti che lo accompagnano nel
disco, incoraggia a nutrire molte speranze nei musicisti emergenti che ancora
una volta dimostrano di avere tutte le carte in regola per crescere
ulteriormente e dare ancora molto al jazz in Italia.
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