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Muse Eek Recording Production
La
registrazione d'esordio "MELISSA
KASSEL QUINTET LIVE AT THE ACTON JAZZ CAFÉ"
(MSK 115)
cattura il cuore e l'anima di una diva di Boston
In questa
registrazione live Melissa Kassel, accompagnata da alcuni dei più
raffinati musicisti di Boston, presenta un misto di standard e brani originali
tutti marchiati dalla sua miscela unica di sensualità e sensibilità.
A sostenere Ms. Kassel ci sono Tim Ray (Lyle Lovett, Gary Burton)
alle tastiere, John Lockwood (Joe Henderson, Freddie Hubbard) al
contrabbasso, Bob Gullotti (George Garzone, Kenny Werner) alla batteria,
e Phil Grenadier (Freddie Hubbard, Ella Fitzgerald) alla tromba. Questa
registrazione cattura il quintetto durante una calda serata, in cui offrono un
perfetto bilanciamento tra potente esibizione di gruppo, sensibile supporto
reciproco e grande solismo.
Interprete di canzoni nel migliore senso del termine, Melissa Kassel ha
l'abilità di penetrare nel centro di un brano e di trasformarlo in una fresca
versione personale. Il classico "Go Away Little Girl" di King/Geffin una
volta diventato "Go Away
Little Boy" si
trasforma in una sorprendente rappresentazione del desiderio femminile, mentre "You
Don't Know What Love Is"
è piena di rabbia e amarezza represse. La sua sensibilità alle sfumature delle
parole è particolarmente evidente nella sua versione di "He
Was Too Good to Me" di
Rogers and Hart che diventa un elegante riflessione sul rammarico. L'originale "For
Kim" (un elogio ad un
amico perduto) è un breve ed amorevole poema. Non è tutto nero però; c'è anche
un lato scherzoso di Melissa Kassel. "Bye
Bye Blackbird" e "Honeysuckle
Rose" includono
interamente il capriccio e il divertimento di un piccolo gatto con un gomitolo.
Melissa Kassel si è trasferita a Boston da avida studentessa di jazz,
entusiasta di apprendere direttamente dai molti maestri che insegnano in quella
città (infatti il CD è dedicato anche a loro). Da allora, è diventata madre ed
ha posto solide radici in questa città. Si esibisce regolarmente all'Acton
Jazz Café, ed è stata nominata "Best Jazz Vocalist" nel Boston Music
Awards del 1998.
"Gli ultimi dieci anni
sono stati un'età d'oro per il jazz e, a seconda della vostra definizione del
genere, dei musicisti correlati al jazz. Molti hanno una esperienza di lavoro in
diversi generi riuscendo a sintetizzarli in molti modi al punto da creare una
moltitudine di nuovi stili. Tuttavia, non c'è stato nulla di tutta questa sorta
di evoluzione nell'area del canto. In definitiva, l'innovativo lavoro di
Betty Carter ha focalizzato alcune attenzioni su di lei durante l'ultima
dozzina di anni....inoltre è piuttosto noioso notare che la cantante jazz con il
più alto profilo in questi giorni è Diana Krall, emblema di uno stile
generico e antiquato.
Il CD live della cantante di Boston Melissa Kassel, però, ci offre
una ragione di speranza. Un'artista potente, carica d'emozione...altera i temi
finchè diventano parafrasi delle originali melodie, impiegando microtoni. La
Kassel esprime il massimo attraverso il vasto mondo degli standard. Scende in
picchiata ed estende le note, rimane dietro al tempo per poi raggiungerlo. Dal
punto di vista della dinamica e della struttura il suo lavoro contiene una buona
dose di contrasto, alcune volte grida, ringhia, altre volte bisbiglia o racconta
i versi. Utilizza il vibrato efficacemente in diversi modi...
Non so quanto successo commerciale avrà la Kassel ma so che è tra le
migliori cantanti jazz emerse negli ultimi anni."
Harvey Pekar - Boston's NPR news station
"Come collaboratore per molti anni, tra gli altri, di Downbeat e
Jazziz, ho ascoltato innumerevoli album d'esordio di cantanti donne che
sono sicure, piacevoli, e...dimenticabili.
Melissa Kassel, su "Live at
the Acton Jazz Café", felice di dirlo, osa di essere diversa e porta vera
immaginazione e passione al suo intimo studio dei brani, dell'intonazione e del
fraseggio.
Frank-John Hadley
"Alcuni vedono il mondo jazz del 21° secolo scarso di originalità, pieno
di giovani musicisti poco fantasiosi che escono dalla loro strada per emulare i
loro idoli, e il problema è spesso peggiore tra i cantanti...Non è difficile
trovare un surplus di cloni di Sarah Vaughan e Ella Fitzgerald.
Ma Melissa Kassel non è una di loro. La cantante jazz di Boston si sforza
di essere originale in questo CD del
2000.
La Kassel è ovviamente disegnata come una delle cantanti più astratte.
Betty
Carter e Sheila Jordan sono sue influenze, e ci sono momenti in cui
riporta alla mente la sottoesposta Jeanne Lee...Melissa Kassel tende a
scegliere molte canzoni che sono state portate alla morte negli anni; potreste
ritrovarvi a chiedervi se il jazz abbia realmente bisogno di un'altra versione
di "Honeysuckle Rose"
di Fats Waller. Ma poichè la Kassel porta qualcosa di personale in questi
standard, e non li esegue in modo generico e obsoleto, riesce a cavarsela."
Alex Henderson - All Music Guide
"Questo è il CD d'esordio della cantante di Boston Melissa Kassel
e del suo gruppo. Essa lavora ai limiti delle vocalizzazioni jazz nella
tradizione di Betty Carter e pochi altri.
Molte cantanti jazz oggi cantano in modo molto convenzionale - non
tentando di utilizzare la loro voce come uno strumento. Il contenuto espressivo
fornisce una nuova luce a brani come "Close
to You" di Burt
Bacharach, "Cry me a
River" o "Somewhere
over the Rainbow". La
Kassel trasforma "Honeysuckle
rose" in un brano
super-sexy e diventa carica d'emozione in "He
Was Too Good To Me".
Due pezzi sono sue composizioni e sono anch'essi pieni di forte emozione. Il suo
stile e il range di alterazione delle note tende un po' ad abituarsi, ma le
parole sono sempre comprensibili ed è sempre correttamente intonata - cosa
che non può essere detta per alcune cantanti sia jazz che classiche."
John Henry - Audiophile Audition
"Come disco d'esordio questa è una delle registrazioni live più smooth
pubblicate negli ultimi anni -- ha uno speciale feel e le esecuzioni sono
eccellenti in tutti gli aspetti...Melissa Kassel e il suo Quintetto sono
nuovi per il mondo del jazz cantato su CD, e che benvenuto tocco di freschezza
che sono! Gli ascoltatori Jazz troveranno "Live
at the Acton Jazz Café"
una festa per le orecchie. C'è una sensibile sensualità nella voce di Melissa
Kassel che rende qualunque brano che canti una raffinata esperienza di ascolto."
Lee Prosser - jazzreview.com
"Melissa Kassel ha uno stile roco, fatto di un basso canticchiare e di
sorprendenti salti. Dolere su "You
Don't KnowWhat Love Is",
le sue note vagano come la band corre...Melissa conclude con un trillo in stile
flauto senza parole; allo stesso modo conclude "Close
to You". Il piano
diventa blues, la Kassel diventa ansante...Melissa sospira, guaisce, grida con
attitudine...si lamenta con una bellezza abbandonata. E' simile ad uno strumento
a fiato su "Bye Bye
Blackbird": le sue
frasi iniziano aggraziate e terminano con versi gutturali. "Over
the Rainbow" ha una
voce eterea voice e il cuore di un bambino. Melissa Kassel indossa molti
cappelli e ha molte voci -- questo è ciò che più mi piace."
John Barrett - Jazzusa.com
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Data pubblicazione: 14/08/2002
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