Note di Copertina per
Another View di Andrew Cheshire
di
George Graham
Trad. by Annamaria Costalonga
Oggi, per molti -sia
fans che musicisti- la via al jazz passa per il rock. E sempre di più la
chitarra jazz viene insegnata nelle scuole e nei conservatori, dove i musicisti
rock che si ritrovano ad andare oltre il livello dell'heavy metal si trasformano
in studenti di jazz. E con quel background è nata una generazione di chitarristi
molto bravi a livello tecnico, che tuttavia possono sembrare uno simile
all'altro. Mentre una volta era la regola nel jazz, i chitarristi jazz
ampiamente autodidatti ora sono una rarità.
Andrew
Cheshire è una di queste rarità, un musicista che ha trovato il suo proprio
percorso stilistico. Nato a Long Island nel 1962, il primo contatto di Cheshire
con la chitarra avvenne in un campeggio estivo all'età di 10 anni, quando imparò
a suonare le canzoni folk di Peter Paul & Mary. Due anni dopo, prese qualche
lezione dal chitarrista blues Don Celenza, che Cheshire ancora ammira molto. Uno
dei primi contatti con il jazz avvenne quando il fu Mousey Alexander,
batterista, uno dei suoi clienti nei suoi giri di distribuzione di giornali , lo
invitò a casa sua ad ascoltare la musica e le jam session che vi si facevano.
Poi, a 13 anni ci furono alcune lezioni da parte di Tim Siciliano, che Cheshire
definisce "il più bravo chitarrista jazz che abbia mai ascoltato fino ad oggi".
All'età di 15 anni,
Cheshire si esibiva professionalmente in "posti da vino e formaggio a Long
Island", dove suonava degli standard in un trio e imparava così con la serata a
fare swing. Dall'ultima lezione di chitarra, 22 anni fa, ha imparato il jazz
alla vecchia maniera. Ancora adolescente, si trasferì a Brooklyn e frequentò
tutte le jam session jazz che poteva, e sperimentò la scoperta, spesso dolorosa,
di quante cose ancora c'erano da imparare per saper suonare, improvvisare e
avere il senso del ritmo. Il suo rito di iniziazione al mondo del jazz avvenne
sotto forma di un brano che veniva virtualmente richiesto ad ogni musicista jazz
degli anni Settanta On Green Dolphin Street. Seppe di essere uno "giusto"
quando "dopo lo spettacolo uno dei tizi venne da me e mi disse "Hey ragazzo, hai
imparato finalmente a suonare Green Dolphin Street, eh?" Circa in questo
periodo, Cheshire incominciò a comporre.
Non più tardi, Cheshire
ebbe l'opportunità di suonare con Kenny Barron, Roy Haynes,
Buster Williams, Dewey Redman, Harold Mabern e una schiera di
altri ancora.
Dopo circa cinque anni
in cui smise di suonare, dedito al matrimonio e ad un lavoro non musicale, un
invito da parte di un batterista di una band West Indian gli fece riprendere la
chitarra, cosa che lo portò alla fine a esibirsi con il Walter Perkins
Quartet, fra gli altri. Strada facendo, la sua crescita musicale è stata
documentata da un affascinante corpo di registrazioni inedite di esplorazioni
funk spaziali in strane notazioni di tempo, insieme ad alcune session classiche
.
Stanco dell'ambiente di
Brooklyn, Cheshire con la sua famiglia si trasferì nella rurale Milanville, in
Pennsylvania, sul fiume Delaware, dove ha perfezionato la sua arte, ha ampliato
la sua visione musicale, ha composto costantemente, ed è diventato un vero bravo
chitarrista, con un approccio ben distinto ed originale.
Durante questo periodo,
incontrai Andrew per la prima volta, e lo invitai ad apparire sulla serie di
artisti regionali Homegrown Music, che produco per la stazione radio pubblica
station WVIA-FM, di Scranton/Wilkes-Barre, in Pennsylvania. Il suo stile
solistico innovativo, per lo più a linea singola, insieme alla sua originalità
armonica nelle composizioni originali e nelle riarmonizzazioni degli standard,
mi hanno fatto subito capire che Cheshire era un chitarrista/compositore al di
fuori dalla norma.
Nel
1996,
Cheshire ha registrato il suo primo CD
This Is Me
(Joule Records) con un quartetto stellare, che includeva il rinomato Ron McClure
al basso, Don Friedman al piano and Matt Wilson alla batteria. Questo cd ha
dimostrato la sicura mano compositiva di Cheshire, con pezzi notevoli per la
combinazione di linee melodiche liricamente attraenti con le progressioni
armoniche sofisticate che segnano la miglior scrittura jazz. Ha introdotto uno
stile chitarristico da eguagliare: caldo, elegante, inventivo, ed espressivo. Il
CD è una dimostrazione dello stile per lo più a linea singola di Cheshire, che
si amalgama bellamente con il pianoforte lussureggiante di Friedman. Il Cd
presentava sette begli originali di Cheshire insieme a riletture di gran classe
di due standards.
Ora è il momento di
Another View,
che è proprio questo:un diverso aspetto dell'arte compositiva e interpretativa
di Cheshire, che si esibisce in un quintetto senza pianoforte, cercando di
ottenere un feeling simile a quello delle classiche vecchie session Blue Note,
ma con una musica fresca e nuova.
Ancora una volta,
ritorna Ron McClure, bassista straordinario, che ricorderemo sempre nelle
sessioni del popolarissimo Forest Flower di Charles Lloyd,
accompagnato dall'onnipresente ed elegantissimo batterista Jeff Hirschfield.
La sezione dei fiati include il sax tenore Rich Perry, un veterano
per i suoi stessi album,noto per i suoi assoli aerei e pieni di grazia con la
Maria Schneider Jazz Orchestra. Gli assoli di Perry su
Another View
sono a dir poco fenomenali. Alla tromba c'è il "vagabondo" nativo del Delaware
Kurt Weiss. Con New York come base per gli ultimi otto anni, la carriera
di Weiss è stata così eterogenea da includere lavori con Ray Charles, Natalie
Cole, la Glenn Miller Orchestra e il suo stesso gruppo. In questa occasione,
nella sua prima vera classica jazz session, Weiss si esibisce con un assolo
pieno di autorità e di un senso di chiarezza e di obiettivi , che lo pongono
come un musicista che attirerà molto l'attenzione.
Il titolo dell'album,
inoltre, è relativo allo strumento che Cheshire impiega. Originalmente Cheshire
aveva progettato di registrare su una chitarra acustica, il giorno prima della
session, però, decise di usare una chitarra a corpo solido, più associata al
rock, "whammy bar", che usa in maniera creativa. Il suo sound, questa volta,
combina spunti di elementi contemporanei "high tech" con il calore di una
chitarra elettrica tradizionale. Ha assunto anche un approccio stilistico in un
certo senso diverso per questa sessione, suona più accordi negli assoli, mentre
fa ancora uscire quelle linee a nota singola che brillano di affascinanti salti
di ottavi , inaspettate linee melodiche e fioriture di terzine..
Cheshire, per questa
session, letteralmente fiorisce come compositore , con il suo materiale che va
da esplorativi brani modali a pezzi di una meravigliosa influenza latina.
Sul primo tipo di materiale si
focalizza il brano che dà il titolo all'album.
Another View
è basato sul tritono ( che divide precisamente la scala), che Cheshire definisce
"un universo parallelo in cui posso esplorare due mondi allo stesso tempo". La
composizione mostra alcune interessanti pagine di ensemble per fiati di Cheshire,
sentite per tutto l'album, dove le linee dei fiati e della chitarra
s'intrecciano le une con le altre. Il brano presenta gli assoli più
"esplorativi" del CD da parte di Perry, Weiss e specialmente
Cheshire.
Tomorrow Is Today,
basato su un ritmo latino patinato, portato sottilmente da Hirschfield, offre lo
spunto per lo sgargiante assolo di McClure, seguito dall'uscita quasi
giocosa di Cheshire, che lancia un po' di "diretti" musicali in un contesto
altrimenti fluido e lirico. Weiss e Perry sfruttano al meglio le ben poche
opportunità per gli assoli.
Earth Dance
è una continua piroetta in avanti e in indietro fra il valzer e lo swing, e
presenta una linea melodica che Cheshire ha intessuto per sfruttare al meglio la
sonorità naturale, continuamente fluente e rifluente, dei fiati. Perry, con il
suo assolo brillante, trova proprio pane per i propri denti in questo brano
armonicamente affascinante.
Eva,
dal nome della moglie di Cheshire, è pure basato su una figura ritmica latina.
Nel suo tema, le linee armoniche passano ora dai fiati e ora alla chitarra,
mentre l'altro suona figure all'unisono.
Se
Secrets
assomiglia alla vecchia sonorità Blue Note, è voluto. Cheshire voleva offrire
una struttura più standard a questo pezzo, senza sacrificare la ricerca
armonica. Questo brano dà il via a dei grandi "numeri": Perry risplende, Weiss
brucia, e Cheshire volteggia.
Saturn
nacque dapprima da una linea melodica, attorno alla quale sono state intrecciate
poi interessanti e spesso inaspettate armonie . Le linee per ensemble sono una
dimostrazione della bravura compositiva di Cheshire.
Béla Bartok è
l'ispirazione che sta dietro a Diverge. La tecnica di Bartok di tenere
separate la linea melodica in intervalli sempre più ampi offre la base per
questo brano ( e per il suo titolo), in stile modale frigio. Cheshire sfrutta al
meglio la linea divergente in questo suo memorabile assolo. Questo brano include
inoltre un prode assolo di Hirschfield.
Love Planet
incorpora un meraviglioso feeling patinato, ancora in una grande pagina di
ensemble per fiati, con la tromba e il sax tenore che si muovono dentro e fuori
in un contrappunto ritmico. I cangianti colori armonici del brano, con le sue
transizioni al 3/4 verso la fine di ciascun chorus, dà a Perry, Weiss, Cheshire
e McClure l'occasione di esibirsi un alcuni dei loro più affascinanti assoli di
tutto il CD. L'assolo di Cheshire è un ottimo esempio della sua tecnica di
sottintendere i cambiamenti d'accordo per lo più grazie a linee a note singole,
bellamente accompagnate da McClure. Come composizione, ha tutto quello che un
musicista jazz può volere, e, con un'adeguata frequentazione, potrebbe
facilmente diventare uno standard.
Mentre prestigiosi
istituti di istruzione superiore continuano a sfornare dei chitarristi di
formidabile abilità, è bello sapere che qualcuno come Andrew Cheshire può
venirsene fuori alla vecchia maniera e creare musica non meno edificante, con lo
stile ben distinto e la personalità che proviene dall'aver trovato un proprio
personale percorso.
-- George Graham
WVIA-FM
(c) Copyright 1998 George D.
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La seconda uscita del chitarrista Andrew Cheshire si distingue
dalla massa per le sue composizioni originali degne di nota, come inoltre per i
contributi individuali che si risolvono in una magica interazione di gruppo.
Cheshire sembrava aver progettato di suonare su una chitarra acustica,
all'ultimo momento, però, decise di suonare una chitarra elettrica a corpo
solido. E' stata una scelta per caso. Mentre i pezzi in se richiamano la parte
più avventurosa della classica era Blue Note, posseggono anche un feeling aperto
ed aereo che ricorda la scrittura di Kenny Wheelers. I caldi accordi di Cheshire
si amalgamano con delle note singole che vengono tranquillamente sostenute,
piegate e battute in nugoli di vapore che Ron McClure inala e restituisce
allo sfuggente e caldo sax tenore di Rich Perry e alla tromba cantante e
flessibile di Kurt Weiss. L'autorevole controllo di Jeff Hershfielddelle
dinamiche alla batteria dà il contorno ad un gruppo di meravigliosa coesione,
tanto più stupefacente, dal momento che questa band non ha mai suonato insieme
prima. Inoltre, la registrazione del CD è durata cinque ore intere, con il
predominio delle prime registrazioni. Nessuno lo potrebbe immaginare dai
risultati;questo gruppo infatti sembra un'unità perfettamente funzionante,
ognuno brilla a suo buon diritto, le capacità individuali riflettono e fanno
risuonare la scrittura del leader con delle interpretazioni fuori dal comune per
coinvolgimento e leggiadria. Fortemente raccomandato.
-- Larry Nai - Cadence Aprile 1998
Cheshire, che al momento
di questa session aveva già lasciato Long Island e Brooklyn per vivere a
Milanville, in Pennsylvania, è rivolto verso una direzione musicale più
definita. Il suo sound è a volte metallico, rapido e sotto la superficie. C'è
una rifinitura più definita, meglio levigata da una band con la presenza del sax
tenore Richie Perry e del trombettista Kurt Weiss, che danno una più
ampia interpretazione al suo materiale scritto e c'è una comprensione più chiara
di come esistere nella stratosfera. La sezione ritmica composta da Ron
McClure al basso e da Jeff Hirshfield alla batteria spingono avanti
il lavoro con il giusto equilibrio di spirito e gusto. C'è un sorvolare cupo nel
titolo d'apertura, ma già al secondo brano "Tomorrow Is Today", emerge il
suono del gruppo, simile a quello brillante di Lee Morgan-Joe Henderson o dei
Jazz Messenger.Il diamante è stato tagliato, le facce sono state levigate e la
luce si rifrange in tutte le direzioni. "Earth Dance" porta un ritmo che
va dal valzer allo swing, un po' latineggiante e "Eva" (dedicato alla
moglie di Cheshire) è lo spunto per un'altra brillante melodia."Secrets"
è una linea discendente e straziante, "Saturn" presenta ancora dei
riferimenti all'epoca Blue Note, "Diverge" è più umorale e diseguale (Cheshire
ha forse ammirato Larry Coryell?) mentre il pezzo finale "Love Planet" fa
un leggero swing, con Perry che lo interpreta in maniera diretta e profonda, con
un suono non-formato molto alla Coltrane-Michael Brecker, infuso al gruppo dalla
prima all'ultima goccia per tutta la session. Cheshire ha cercato di "prendere
una tigre per la coda", e ha cercato di domarla senza venirne graffiato. Ha
ricercato un equilibrio elusivo per una musica originale che non suonasse un
clichè. Ricerca un proprio sound e lo ha ampiamente ottenuto in molte e diverse
occasioni, tanto quanto un battitore si adatta ad ogni lanciatore. Perry
e McClure vengono tremendamente in aiuto in quest'area, mentre il
chitarrista collabora utilmente a non ripetere delle ovvietà. Questa musica è
piena di incanto e di meraviglia per la vita, con in più il carburante della
passione, ed è eseguita in maniera sincera. Non si può chiedere di più al jazz
moderno oggigiorno.
-- Michael G. Nastos - All Music
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Data pubblicazione: 13/06/2002
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