La potenza della tarantella come potenza della vita, del sud, di bambini
che corrono per i vicoli, di voci urlanti che sembrano cantare più che parlare e
poi un immersione ne "gli occhi che ricordano" e nelle altre creazioni musicali
di Rosso Pompeiano, opera prima di
Max Amazio.
I brani di questo disco hanno una propria voce,
parlano dritti al cuore con la ricchezza delle note calde della sua chitarra e con
i suoni di Angelo Ferrua alla batteria, Andrea Cozzani al basso e
Cristiano Stocchetti al sax.
Qualcuno parla di un Metheny mediterraneo, ma personalmente riconosco
nella personalità di
Amazio un suono che è fusione del suo percorso come musicista
e come uomo, una creatività sensibile a ciò che lui vede, sente e respira. Più che
un disco sono appunti di vita in note.
Angelo Ferrua alla batteria e Andrea Cozzani al basso accompagnano
con eleganza i brani arricchendoli con i loro suoni mai troppo forzati, sempre un
passo indietro rispetto alla chitarra e al sax di Cristiano Stocchetti che
irrompe e si fa voce propria riuscendo comunque ad amalgamarsi perfettamente al
resto dei musicisti.
Il disco si chiude con "il nostro sentiero"
intenso, struggente con il suono della bravissima Zita Petho al violino…ci
si accorge della bellezza della vita è come stare di fronte ad un tramonto e respirare
l'autunno.
Rosso Pompeiano è un esplosione, un ritorno al sud del sole e dei colori,
è nello stesso tempo la dolce malinconia e dei ricordi, un disco da sentire e risentire
per stupirsi sempre di quando possa essere grande l'anima di chi regala la propria
arte.
Sabrina Ancarola per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 16/09/2008
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