Santi Senza Nome
gruppo
La banda dei SANTI
SENZA NOME è composta da:
Giorgio Gobbo:
canto
Teo "patria" Martini:
chitarra
Luca "bum-bum" Serico:
batteria
Alex Arcuri: contrabbasso
Mauro Rossetto: sax
contralto
Sergio Marchesini:
fisarmonica
Da
circa due anni portiamo in giro il nostro spettacolo di
swing italiano
dove trovano spazio brani dal
repertorio di Paolo Conte, Fred Buscaglione, Renato Carosone,
Vinicio Capossela, Sergio Caputo...
Il nostro lavoro è di far calare il pubblico in una fumosa atmosfera da
jazz club anni '30 con una carrellata di successi, di canzoni sempre ricche di
ironia, ritmo ma anche poesia. I nostri spettacoli sono progettati per divertire
il pubblico, la nostra è musica per i piedi, non solo per le orecchie!
Abbiamo all'attivo oltre 160 concerti (dai pub ai campi di
Venezia, dalle pizzerie ai jazz club...) riscotendo sempre consensi di pubblico
e critica.
Nel settembre 2000
abbiamo aperto il
concerto dei Nomadi a Padova davanti a 1500 persone.
Da due anni il Comitato del Carnevale di Venezia ci ha selezionati e
chiamati ad esibirci in spettacoli di strada che hanno curiosamente incontrato
l'entusiasmo anche del pubblico straniero.
Primi a Chioggia Rock
'99, abbiamo conquistato il posto di spalla a Max Gazzè.
Da alcuni mesi abbiamo realizzato in autoproduzione "Danza
con me", cd che
raccoglie alcuni brani originali e un'interpretazione de "Il
Vino", di Piero
Ciampi.
La
musica dei Santi Senza Nome è stata definita "canzone d'autore tra Jazz,
melodia italiana, tango ed echi di Nino Rota..." [Il
Gazzettino]
Il primo disco dei SSN:
Con "Danza con me"
i Santi Senza Nome hanno voluto offrirci una sgangherata e tragicomica
interpretazione della vita attraverso le loro storie e i loro personaggi, al
contempo dolci e viziosi, malinconici e crudeli.
Le "danze", come è ovvio, iniziano dal ballerino fallito di "Seguimi"
che cerca di affascinare la dama di turno per strapparle un ultimo ballo
(autobiografico).
Per il secondo brano viene poi scomodato il buon Piero Ciampi e le
perle di saggezza della sua "Il
vino".
Il giro di danze prosegue con la zingara de "la
Verità", la cui sfera
magica non offre certezze bensì, più a buon mercato, ogni sorta di dubbi e
interrogativi.
C'è poi "Viola",
vecchia prostituta detta Fior di Veleno, innamorata follemente del suo giovane
amante: la sua ricetta contro la caducità si rivelerà in seguito alquanto
originale.
In "Capodanno"
i nostri sembrano concedersi una pausa, un delicato pezzo al pianoforte celebra
il rinnovarsi della vita nel grigio scenario di una periferia addormentata.
Si riapre con la cavalcata di "Santi
Senza Nome", i cui i
versi dell'inciso sembrano racchiudere in se l'intero "concept" del lavoro.
La chiusura è affidata alla languida "Carmilla",
colei che, a quanto pare, è condannata a distruggere tutto ciò che ama.
Ogni canzone porta con se il dolore più o meno grande dei vari
personaggi; sono le tessere di un mosaico abilmente confuso che cercano
disperatamente il proprio posto all'interno di un "disegno spezzato", di un
progetto che appare ancora oscuro, di un destino che forse si nasconde sotto ad
un caos nebbioso e indecifrabile.
Risposte, almeno per il momento, i Santi non ne danno, se non nella
speranza di quei semi che, sotto la superficie ghiacciata della terra in un "capo-d'anno"
aspettano, e nascosti, crescono.
Per contatti e informazioni:
Tel. 3282196484 (Teo Martini)
Tel. 3288991227 (Giorgio Gobbo)
email: patriamartini@inwind.it
web:
http://www.santisenzanome.net
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Data pubblicazione: 17/12/2001
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