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Paolo Rigotto
batteria

Sono Paolo Rigotto ma nessuno lo sa.
A volte non sono sicuro nemmeno io di esserlo, forse è solo un sogno. Forse io VORREI essere Paolo Rigotto, e invece non lo sono.
Ma forse sì.
E dài che lo sono!
Visto che ci sono scrivo due cosette su di me anche se non ve ne frega niente, tanto mica dovete leggere per forza tutto....

Nasco all'età di 12 anni a Torino, vicino all'ex manicomio di Collegno.

A
ll'età di 5 anni mio fratello più grande e più alto compra un fottìo di dischi di progressive rock che io inizio ad ascoltare ed ascolto praticamente giorno e notte fino all'età di 15 anni.
Non faccio i nomi dei gruppi 'chè intanto non gli frega niente a nessuno.
Anzi li faccio perchè tanto, come ho detto sopra, mica siete obbligati a leggere tutto.

Allora: a 5 (cinque) (V) anni mi iniettavo dosi di Pink Floyd (amici, Animals è la cosa più bella che quattro persone siano riuscite a fare insieme, fatta eccezione per alcuni film con Moana Pozzi), Genesis, Banco, PFM insomma i soliti....

Ma c'è da considerare che la maggior parte dei miei coetanei non ricordava a memoria le parole di Laudato sii o Mio Signore, quindi ero già un bell'emarginato anche allora.

A otto anni il primo strumento musicale: un organo Antonelli, due ottave di estensione, ventola rumorosissima. Due anni dopo il salto di qualità: organo elettrico Bontempi, tre ottave, 14 bassi. Il primo sintetizzatore serio arriva all'età di 15 anni, il Roland D-50 che se fosse una donna ci starei insieme nel letto.
Risalgono a quel periodo due fondamentali scoperte: Brian Eno e gli ormoni.

Brian Eno rimane ancora tra i miei malati mentali preferiti, gli ormoni oggi li ascolto un po' meno.

Bisogna aspettare i 18 anni perchè Paolo Rigotto si metta ad ascoltare dapprima un po' di jazz e inseguito molto jazz, accorgendosi di essere un batterista quando inizia a saltare i soli di tutti i musicisti e avanzare con i tastini "«search»" del lettore CD fino ai soli di batteria.

Allora prima si fa spiegare per un annetto circa un sacco di belle cose da quel granduomo di Dario Bruna (Carlo Actis Dato, Arigret, Massimo Rossi, CLG percussion Ensemble) e poi per tre anni e forse più frequenta il salotto musicale di Marco Volpe apprendendo un sacco di cosuccie niente male. Poi siccome Paolo Rigotto non è mica un pirla, riesce, nel
2000, a partecipare al Naco Percfest di laigueglia (concorso percussionisti creativi) vincendo, come membro onorario del CLG percussion Ensemble di Dario, il premio speciale della giuria.

E poi fa un sacco di altre cose: da tre anni si fa il mazzo nelle orchestre da ballo e quando torna a casa suona con alcuni gruppi di Jazz, come Aritmia Jazz Sextett (sono in sei, adesso non mi chiedete di elencare i nomi, chi c'ha voglia....) Marco Piccirillo, Massimo  Scarcella, un paio di apparizioni al fianco di Carlo Actis Dato, gente di varia astrazione  culturale e musicale (anche un concerto con i Canto Vivo di Torino... grandi!!) una quantità imprecisata di demo e CD rimasti sulla mensola a prendere tempo e polvere.... Ah, già, i Moonlift, gruppo di space rock psichedelico nel quale però egli suona le tastiere.

Per contatti e informazioni:
Paolo Rigotto
email: plargt@libero.it


 

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Data pubblicazione: 22/09/2002





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