La Bixi Big Band nasce nel 1999 nell'ambito
della scuola di musica CIAC in Roma, sotto la direzione musicale del Maestro Carlo
Capobianchi con l'obiettivo di formare un'orchestra di giovani musicisti che interpretino
i brani che hanno fatto la storia del Jazz.
Si è esibita, riscuotendo di volta in volta sempre maggiore gradimento da parte
del pubblico, in concerti che hanno ricevuto gli apprezzamenti da parte di noti
musicisti del Jazz sia italiano che romano quali
Lino Patruno,
Fabiano "Red" Pellini, Giorgio Cuscito, Andrea Pedroni, Renato Musillo e Alberico
Di Meo e ha maturato una notevole esperienza concertistica esibendosi serata inaugurale
del "Festival Jazz" di Villa Celimontana in Roma nel 2006,
al festival "Roma Hot Summit", al "Brutium jazz festival" a Cetraro (CS), al Jazz
Festival di Bocchignano, allo Swing Festival al Parco Egeria e al Monte Compatri
in Jazz. Dal 2003 ha tenuto importanti concerti
presso noti locali e jazz club della Capitale quali il New Orléans Café, il Saxofon
Café, il Fonclea, il Cotton Club, il Micca Club, The Club, Teatro Centrale Carlsberg,
Milonga della Stazione. Dall'autunno del 2005
suona stabilmente al Mahalia di Roma. Nel 2010,
dopo un breve periodo di stasi, la Band riprende vigore con l'arrivo nell'organico
della cantante newyorkese Tess Amodeo-Vickery le cui qualità canore e la presenza
in scena consentono di rinnovare il repertorio ed esplorare nuove sonorità.
La Band, attualmente composta da 16-18 elementi prende il suo nome da
Bix Beiderbecke(in origine Bixilander Swing Orchestra) e al suo esordio esegue brani dello
stesso Bix, di Joe King Oliver, Scott Joplin e
Louis Armstrong
per passare, con il tempo, alla esecuzione di un repertorio che fa riferimento alle
grandi orchestre quali quelle di Ellington, Basie, Miller, Artie Shaw,
Benny Goodman, Chick Webb e Stan Kenton utilizzando anche arrangiamenti
originali acquistati direttamente dall'archivio del grande band leader newyorkese
Vince Giordano che venivano eseguiti dalle grandi orchestre americane tra gli anni
'20 e '40 ma senza disdegnare arrangiamenti più moderni.