Ci sono in commercio libri che presentano le "posizioni" di migliaia di
accordi...quanta carta sprecata!!
In realtà le forme armoniche usate dai chitarristi sono relativamente
poche; a volte faticano ad arrivare alla ventina! Non è infatti importante
conoscere molte diverse posizioni per fare una buona armonizzazione, ma saper
come "collocare" gli accordi e come "sostituire" le armonie, owero come
riarmonizzare un Tema.
Questo campo della musica (l'armonia jazz appunto) mi ha sempre
enormemente affascinato fin dal primo incontro con Franco Cerri. Franco
ha fatto della capacità di riarmonizzare, un'arte, con esempi che ai miei occhi
sono di una geniale poesia. In questo Cerri è un artista di levatura mondiale.
Ho perfino scritto un libro a lui dedicato in occasione dei suoi 45 anni di
musica (La chitarra alla
Cerri! Ed.Zanibon 1992)
in cui sono esposte le basi della sua maestria armonica. Anche in altre
pubblicazioni ho trattato di come lavorare sulle armonie: "Chitarra
jazz-Tecnica Armonica"
Zanibon 1978; "Introduzione
alle tecniche di trascrizione per chitarra"
Zanibon 1983 e "Metodo
per chitarra jazz Vol.2"
BMG 1999.
Ma fedeli al concetto che a suonare s'impara innanzi tutto suonando,
passiamo ad un esempio musicale di armonizzazione e scelta del "voicing".
Il brano che ho scelto per questo incontro è lo splendido "When
lights are low" di
B.Carter. L'accompagnamento della melodia (comping) riprende molto da vicino la
linea melodica in quanto la nota più acuta degli accordi è la stessa del Tema.
Inoltre la scansione degli accordi segue in sincronia quella della melodia
perciò possiamo dire di essere in presenza di un "quasi chord-style melody".
Di questo brano mi piace ricordare la versione che ne ha dato Kenny Burrell
nel disco "When
lights are Low"
(Concord
jazz CJ 83 del 1979).
Credo non serva molto commentare passo dopo passo l'esempio riportato. Il
miglior consiglio che mi sento di dare è di suonare il brano fino a memorizzarlo
bene. Cercate poi di trovare il "perché" di certe scelte. E' il modo migliore
per imparare e per ricordare: far fatica e scoprire le cose da soli.
In seguito si potrà cercare delle conferme da un insegnante o sui libri,
ma prima di tutto bisogna pensare di "fare da soli".
La struttura del brano è AABA per un totale di 32 battute. Le
sezioni A sono tutte e tre uguali tra loro. La sezione B altro non
è che la sezione A trasportata una quarta sopra.
E' un esempio relativamente semplice che va suonato con estremo relax e
che c'introduce al "chord melody" ed allo stesso tempo ci fornisce delle idee
compositive...
Ecco ora il primo
chorus del "solo" di Kenny Burrell sulle armonie di "When
lights are low". E' un
ottimo esempio da studiare perché contiene quasi tutti gli elementi che fanno un
"buon solo": organizzazione e sviluppo tematico, note guida, intervalli,
arpeggi, scale, appoggiature... In pratica è un manuale completo
d'improvvisazione. In più ha il pregio di essere relativamente facile da
suonare e da leggere anche senza aver sentito il disco (che consiglio in ogni
modo vivamente di cercare ed ascoltare perché è tutto molto bello).
Notate l'uso degli anticipi nella frase, e della figurazione della terzina,
collocata generalmente sul primo e sul quarto movimento della battuta.
La diteggiatura che ho indicato è una delle tante possibili e non ha la
pretesa d'essere quella effettivamente usata da Kenny Burrell. In linea generale
cercate sempre di usare la diteggiatura che vi è più naturale e facile.
Pensate per "frasi": ogni frase va eseguita nella diteggiatura che vi crea
meno problemi e che scorre più fluidamente. In questo modo sbaglierete di meno e
la ricorderete più facilmente.
A1:
La nota guida è il
G, quinta della tonalità di C maggiore. E' un concetto importante. Le frasi
che iniziano o terminano sulla quinta sono in genere da preferire.
B:
Notate gli
intervalli quinta-prima e sesta-prima e la ripetizione della nota di
F per dare ritmo alla frase (ricordate Charlie Christian e Lester Young?).
Anche in questo caso la frase parte dalla nota di C, quinta del F.
A3:
La chiusura del
"solo" avviene con una frase blues (scala di C blues). E' sempre una
buona scelta usare una frase blues anche in un brano Bop o Standard perché ci
riporta subito al "jazz nero".
Buona Musica!!
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COMMENTI | Inserito il 8/3/2009 alle 20.19.36 da "sergiosimeoni135" Commento: Grazie, davvero una mezzoretta piacevolissima (il brano è delizioso) ed una lezione 'cotta e magnata': letta e subito sotto le dita, in controtendenza con tante astruse cervellotiche cabale a cui si riducono le 'spiegazioni' di jazz.. bis! | |
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Data pubblicazione: 02/01/2002
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