Per la prima ho pensato ad una trascrizione di un chitarrista che ho nel cuore:
Oscar Moore
(Oscar Frederic Moore: Austin, TX, 25 dic 1912 - Las Vegas, NV, 8 ott 1981). Oggi è un "dimenticato" ma non dobbiamo scordare che dal
1945
al 1948
ha vinto il Down Beat Magazine reader's poll!! Quattro anni di fila...
Contemporaneo di Charlie Christian, ha sviluppato uno stile molto confidenziale ma anche armonicamente e tecnicamente assai raffinato il che lo ha portato a lavorare a lungo con l'esigente
Nat King Cole. E' stato il primo vero chitarrista jazz che ho ascoltato. Ho acquistato un suo LP alla UPIM di Padova, penso nel '67. Il disco era "The Oscar Moore Trio", dedicato a Nat King Cole, edito dalla Vedette per la serie "I grandi del jazz". Sulla copertina di color verde, c'era una foto di Moore giovane con una bella chitarra Epiphone, ed è per la chitarra che l'ho comperato...
Nel disco (un trio con piano, chitarra e e basso registrato nel '56) ho ascoltato un suono molto rilassato, caldo, fatto di poche note ma scelte, tutte con cura. Era un mondo totalmente diverso dal mio beat, country e rock, ma mi è subito piaciuto.
I temi erano brevi (2 o 3 minuti), quindi c'erano poche improvvisazioni e molta melodia svisata e accordi che si capivano, e così si poteva trovare il tutto abbastanza facilmente sulla chitarra. Quel "mood" mi è entrato dentro e ci è rimasto, ovvio.
Spero che accanto al tanto virtuosismo e alla tanta tecnica di oggi ci sia ancora tempo e voglia per riscoprire questi musicisti e questa musica, tutto sommato semplice, che penso racchiuda, come dicono le note di copertina del disco, "freschezza di stile e di sentimento".
Buona Musica!!
Alcune informazioni tecniche:
- Molto spesso le note sono prese da "sotto" glissando, meno di frequente da "sopra";
- Tutta la melodia va eseguita con molto relax, sempre in leggerissimo ritardo sul tempo;
- Lavorando su di una stessa corda si usa spesso far scivolare il dito 3 sul tasto seguente anziché usare il 4: è una tecnica usata da tutti i "bluesmen", come Wes ad esempio, e che mostra chiaramente quali sono le radici di Moore;
- A volte ci sono dei leggeri bending;
- Al termine del solo riporto un esempio di voicing per l'accompagnamento.
File Audio MP3
Inserisci un commento
©
2001, 2004 Jazzitalia.net - Antonio Ongarello - Tutti i diritti riservati
© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.
|
Questa pagina è stata visitata 16.639 volte
Data pubblicazione: 12/01/2004
|
|