Via Tanucci, 35 – Caserta
Dicembre 2004/febbraio 2005
di Claudio Lombardi
Per oltre tre mesi, il Modì è stato il "baricentro" del jazz casertano. Ogni mercoledì, da mezzanotte all'alba, era di scena una jam session, e ogni session era un punto interrogativo,
una promessa di blues, di swing o di chissà che altro. Un paio di brani eseguiti da Gianni D'argenzio al sax soprano,
Andrea Giuntini al piano, Enzo Gnesutta al basso e Antonio "chiappo" Silvestri
alla batteria, e iniziava
la danza di fiati, chitarre e percussioni che si avvicendavano in
improvvisazioni e standard, sperimentando dal vivo e senza rete. Sul palco,
sconosciuti e solisti affermati: la jam al Modì era una porta aperta a tutti e
la ricompensa non era certo il denaro, ma il piacere di confondere, di
confondersi.
Tra dicembre e febbraio al caffé–teatro di via Tanucci si è esibito un numero straordinario di artisti, casertani e non:
Nicoletta Abbate (voce), Doralisa Barletta (voce), Umberto Casella
(chitarra), Pietro Condorelli (chitarra e basso),
Paola D'Andrea (voce), Gabriella D'Angelo (voce), Peppe D'Argenzio
(sax tenore), Gigi De Vito (chitarra), Enzo Faraldo (contrabbasso),
Giampaolo Feola (batteria), Massimo Gaudio (chitarra e voce), Gian Maria Giglio
(chitarra), Ferdinando Ghidelli (chitarra), Lino Giannone (percussioni),
Valentina Gnesutta (voce), Ciro Imperato (basso), Felice Imperato
(chitarra), Paolo Labiase (chitarra), Tony Laudadio (sax tenore),
Gianluca Lione (basso elettrico), Carmine Migliore (chitarra), Davide Moscatiello
(batteria), Raffaele Natale (batteria), Lello Nicchio (batteria),
Peppe Nubifero (batteria), Amerigo Pota (tromba), Peppe Rienzo
(voce), Gianni Taglialatela (sax baritono) e Fabio Tommasone (piano), per citarne solo alcuni.
E il popolo delle session? Indefinito, indefinibile. C'era il giovane strumentista che ascoltava i "grandi" e non riusciva a trovare il coraggio di proporsi. C'era chi parlava con gli amici, chi sonnecchiava durante le ballad e chi beveva birra a fiumi. C'era chi scandiva il tempo battendo i piedi e chi li usava per rimorchiare, mentre qualcuno accennava "Garota de Ipanema".