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Map Of Moods - Tristan Honsinger Quintet
Mestre (VE) 6 dicembre '05
di Giovanni Greto

Un concerto colto al volo dall'attento circolo Caligola di Mestre - il gruppo aveva un day-off prima di una serata importante a Graz - ha consentito a pochi intimi - contate 26 persone compresi gli addetti ai lavori - di ascoltare una nuova proposta di un progetto datato 1994, del violoncellista americano Tristan Honsinger. Grazie all'ottima acustica dell'auditorium del centro culturale Candiani, il suono cameristico di un quartetto d'archi - con il contrabbasso però al posto del secondo violino, cui si aggiunge un ricco set batteristico - ha destato un vivo interesse nel pubblico, affascinato dalle trame sonore - si trattava di una quindicina di temi, su cui ciascun musicista era impegnato ad improvvisare - e dalla bravura anche teatrale di ogni singolo componente del quintetto.

In gran forma il leader, che nell'irruenza di taluni passaggi ha fatto partire parte del crine dell'archetto, e ha concluso questa per così dire lunga suite (circa 70 minuti) alzandosi dalla sedia, borbottando, e suonando camminando sulla pedana. Tutti cambiati i musicisti, ad eccezione del violinista livornese Steve Lunardi: Paolo Botti alla viola, Antonio Borghini al contrabbasso e Cristiano Calcagnile alla batteria. Quest'ultimo, che costituisce proprio con Borghini una solida sezione ritmica, ascoltabile in 2 titoli della Caligola Records - Chant e do ut do, ha ancora una volta convinto per la sua capacità di controllo nei momenti infuocati e in quelli più sussurrati. Ha inoltre scherzosamente fatto il verso ai cantanti negri, che trovano il loro capostipite in Louis Armstrong, in una specie di blues, accompagnato dalle spazzole ed è sempre un piacere vedere il suo set batteristico, ogni volta mutevole a seconda delle diverse situazioni. In questa occasione tra i tanti oggetti aggregati ad una tradizionale batteria, Calcagnile ha aggiunto il cerchione di una vecchia lavatrice, ottenendo un suono azzeccato mescolato a quello dei tamburi e dell'hi-hat. Per l'occasione non ha usato le canoniche bacchette più o meno di marca, ma ha optato per dei bastoncini lunghi e fini usati nella cucina cinese e di non facile reperibilità.













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Data pubblicazione: 26/02/2006

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