Questo piccolo racconto di musica è il resoconto di un piacevole sabato di maggio a Piazza Farnese, non risente delle potenti vibrazioni che potrebbe lasciare un concerto di una stella del jazz contemporaneo, ma ha tutto il gusto di una bella sorpresa.
Il pomeriggio è fresco ed assolato, la luce del tramonto colora la facciata di Palazzo Farnese.
Il consueto viavai di chi si trova lì perché turista o perché a passeggio per le vie del centro è interrotto dal suono dei sax: sono i musicisti della Testaccio Art of Jazz Orchestra di Claudio Pradò che provano.
Il clima tra i componenti della band è semplice ed amichevole, la cantante sorride durante le prove microfono e l'ospite americano Vince Benedetti scherza con il gruppo.
Non traspare emozione o tensione, ma solo voglia di esprimersi insieme.
Arriva la sera. L'informale gruppo è diventato un'Orchestra elegantemente sistemata, con i musicisti tutti rigorosamente in giacca nera e con gli ottoni che brillano alla luce dei riflettori.
Il repertorio è quello classico: "
".
La voce suadente e swing di Sonia Cannizzo accompagna e viene accompagnata in perfetto equilibrio dalla potenza sonora dell'Orchestra.
Un armonico ensemble in cui si inseriscono le voci soliste delle trombe di Marco Aglioti e Claudio Corvini, del sax tenore di Paolo Cerrone, e del sax alto di Angelo Schiavi.
Una piacevole serata di buona musica.
La presenza al piano dell'ospite d'onore Vince Benedetti aggiunge un tocco di classe all'atmosfera che si respira, creata da un insieme di musicisti di alta qualità che prova piacere nel suonare e che sa comunicarlo a chi li ascolta.