Paul Jeffrey: La storia del
jazz passa da Scicli
di
Sergio Bonuomo
Per la prima data del suo tour italiano Paul Jeffrey ha regalato al pubblico del Teatro Italia di Scicli un concerto intenso, vibrante, straordinario. È sempre piacevole ascoltare un musicista che sa mettere la tecnica al servizio del brano, dando il giusto spazio alle melodie e misurando gli assoli.
Se questo musicista, poi, è una figura leggendaria del jazz come il grande Paul Jeffrey, il piacere si trasforma in godimento puro.
Al suo fianco, per un'ora e mezzo di musica senza interruzioni, una sezione ritmica di primissimo livello: Mimmo Cafiero alla batteria e Nello Toscano al contrabbasso; a completare il quartetto un prodigioso Dino Rubino al pianoforte.
Particolarmente convincente è stata l'esibizione di Paul Jeffrey (classe '33), ancora brillante e possente al sax tenore nonché dotato di una superba articolazione del fraseggio. L'originalità della sua proposta va individuata in una precisa scelta interpretativa, che si concentra sull'esplorazione di modalità esecutive molto libere, dalla struttura aperta.
Ne è disceso un percorso sonoro di grande impatto emotivo ed espressivo, che ha avuto gli episodi più felici nella rilettura di Thelonius Monk e Joe Henderson; il brano più intenso "Blue & Sentimental" il cui carattere fortemente melodico ha regalato emozioni intense ed indimenticabili.
Meravigliosa la performance di
Cafiero, il più applaudito negli ampi spazi solistici che Jeffrey ha accordato ai compagni. La lucidità dei percorsi musicali, l'incredibile virtuosismo, le trovate improvvise, lo rendono, a nostro parere, tra i migliori batteristi in Italia. I suoi assoli sono un sublime compromesso tra tecnica e musicalità, nel corso dei quali
Cafiero riesce ad inserire i più arditi approcci allo strumento. Un enorme talento, una vera forza della natura. Il suo carattere scherzoso e ironico ha reso la serata ancora più gradevole, soprattutto nel momento in cui ha presentato gli altri musicisti storpiandone la provenienza.
Deliziosi i momenti di solo piano del giovane Dino Rubino, con lunghe frasi sinuose. Nell'ascoltarlo non si è catturati dal volume, quanto, piuttosto, dalla capacità di riempire gli scenari musicali con la sola voce dei tasti. Riconoscibile per un tocco morbido, vellutato, ma che sa essere anche ispido, pungente, i suoi suoni sono essenziali, i toni soffusi, evocativi, tipici di un jazz fatto di dettagli, di sfumature, di particolari. Un talento tutto siciliano che sta emergendo con grande personalità. Superba e di gran classe anche la prestazione di Nello Toscano, un contrabbassista dal suono pulito e dal fraseggio limpido ed elegante.
Un mazzo di rose rosse è il gentile omaggio che La Compagnia del Mediterraneo ha voluto fare a
Paul Jeffrey prima che un vero e proprio tripudio costringesse lui e il suo trio a rientrare sul palco per concedere ancora un ultimo brano. L'applauso di congedo sembrava quasi un affettuoso invito a ritornare a Scicli.