Jazzitalia - Live: Akhnaten di Philip Glass
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MITO Settembre Musica
Akhnaten di Philip Glass

Milano, Piccolo Teatro Strehler - 15 settembre 2015
di Nina Molica Franco

Philip Glass - Akhnaten
Opera in tre atti

Libretto di Philip Glass
in collaborazione con
Shalom Goldman, Robert Israel
Richard Riddel e Jerome Robbins
©1983 Dunvagen Music Publishers
Inc. Used by Permission

Testo vocale tratto da fonti
originali di Shalom Goldman

Rupert Enticknap (Akhnaten), controtenore
Gabriella Sborgi (Nefertiti, moglie di Akhnaten), contralto
Valentina Valente (Regina Tye, madre di Akhnaten), soprano
Giuseppe Naviglio (Horemhab, generale e futuro faraone), baritono
Mauro Borgioni (Aye, padre di Nefertiti), basso
Marcello Nardis (Sommo sacerdote di Amòn), tenore
Artisti del Coro del Teatro Regio (Le sei figlie, Il banchetto funebre)
Valter Malosti (Amenofi, figlio di Apu, lo scriba), narratore
Orchestra e Coro del Teatro Regio di Torino
Dante Santiago Anzolini, direttore
Claudio Fenoglio, maestro del coro
Dennis Giauque, maestro ripetitore

Andrea Micheli, fotografie
Luca Scarzella, regia video
Gianni Carluccio, allestimento e luci

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Akhnaten, un faraone ambizioso e riformista, fazioni nemiche, una disfatta certa e l'oblio. Una storia avvincente e affascinante quella che ispira Philip Glass, al punto da fargli realizzare un'articolata opera in tre atti. MITO Settembre Musica coglie la palla al balzo e al Piccolo Teatro Streheler di Milano, propone al pubblico le musiche di Akhnaten, il terzo capitolo delle opere che Glass ha dedicato alle grandi personalità: dopo Einstein e Gandhi, il faraone Akhnaten. L'arduo compito di misurarsi con un'opera complessa, con quel rigore che la musica minimalista richiede, è spettato al coro e all'orchestra del Teatro Regio di Torino, guidati e diretti da Dante Santiago Anzolini. Si potrebbe dire, in modo politicamente corretto, che l'esecuzione sia stata straordinaria, degna dell'opera stessa. Beh, sarebbe più il caso di dire che ognuno ha fatto probabilmente del suo meglio. Il risultato è stata una direzione assolutamente magistrale di Anzolini, preciso, metronomico nel mantenere l'ostinato motivo arpeggiale che dall'inizio alla fine ha fatto da filo conduttore all'opera, ma densamente espressivo in quelle scene in cui regna un lirismo arioso e struggente. D'altro canto non si può però osannare la performance dei musicisti, qualche volta in difficoltà, e del coro che, per quanto si sia sforzato è rimasto spesso vittima di un'acustica troppo secca e di parti decisamente ostiche, con note ribattute ai limiti del cantabile. Insieme al motivo arpeggiale, a tenere unite le varie parti dell'opera la voce narrante dello scriba, l'attore Valter Malosti e un impianto scenografico importante, formato da due maxi schermi in cui erano proiettate le immagini del Museo Egizio di Torino. Appassionante la performance di Rupert Enticknap, il controtenore che ha rivestito i panni del faraone Akhnaten. E con lui Gabriella Sborgi, contralto che ha con grande veemenza cantato le ragioni di Nefertiti, moglie del faraone.













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Data pubblicazione: 25/10/2015

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