Pierre Vaiana con il suo quintetto "Al
Funduq"
Bruxelles, 18 ottobre 2006
testo e foto di Nadia Guida
In occasione del 60 esimo anniversario dell'immigrazione italiana in Belgio,
il sassofonista Pierre Vaiana con il suo quintetto "Al Funduq" (sassofono,
contrabasso, piano, tamani, chiatarra e tamburello) porta in scena allo splendido
teatro "La Monnaie" di Bruxelles, uno spettacolo musicale alle frontiere
del jazz e della musica popolare dell' Italia meridionale per farci riflettere sul
tema dell'esilio e dell'ospitalità al giorno d'oggi.
Il progetto "U Funnucu" vede la partecipazione straordinaria di
artisti quali Lucilla Galeazzi, vincitrice del premio Tenco, Giovanni
e Melchiorre di Salvo carrettieri di Bagheria (Sicilia), il Maestro
Luigi Lai dalla Sardegna, Massimo Nardi e il quintetto di Pierre
Vaiana composto da Manolo Cabras, Fabian Fiorini, Zoumana,
Carlo Rizzo.
Per gli arabi il "Funduq" era l' antico albergo in cui commercianti
e viaggiatori trovavano ristoro, un luogo di incontro e di scambio tra culture mediterranee.
In Sicilia il Funnucu è il simbolo delle leggendarie gare musicali
dei carrettieri che si sfidavano cantando e improvvisando poesie d'amore e canti
popolari. Le gare consistevano nell'improvvisazione di versi cantati in cui carrettiere
esprimeva un sentimento provato durante il viaggio, in seguito un altro cantante
doveva continuare l'improvvisazione sullo stesso tema e cosi via.
In Sardegna questa tradizione orale, riflesso della cultura mediterranea,
è sopravvissuta fino ai giorni nostri. I carrettieri sardi avevano l'abitudine di
cantare sulla strada per evitare che il compagno di viaggio si addormentasse, le
loro canzoni d'amore potevano assumere toni nostalgici e tristi ma anche frenetici
e passionali arricchiti dalla visione e dalla sensibilità dei cantanti.
La serata si apre con la tarantella cantata da Rizzo e prosegue
con l'alternarsi dei diversi artisti in costume regionale che seguono e improvvisano
canti e dialoghi popolari.
I canti si intrecciano, gli stornelli si susseguono e lasciano spazio
all'improvvisazione musicale dei singoli artisti. Il pubblico in larga maggioranza
italiano si dimostra inizialmente un po' freddino ma si lascia rapidamente coinvolgere
dall'energia e dalla forza della musica viva incontro tra jazz, musica popolare
e improvvisazione.
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Data pubblicazione: 05/12/2006
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