Antonio Muroni

"Nato ad Ivrea nel 1964, Muroni Antonio, completamente autodidatta, dipinge facendo uso di supporti poveri: legno, ante e ripiani di vecchi armadi, pressati e cartoni. Interpreta il calore e il colore che trasmette la musica incolta;  allegria e passione di ballerini, note e ritmo dei musicisti, suoi temi prediletti. Nei suoi quadri la precedenza è data alla ricerca della gioia che può dare il colore, alla sua vitalità interiore e solo in un secondo tempo l'attenzione si sposta sui soggetti che ne sono solo i contenitori, seppur vivi, espressivi, reali. Un visitatore ha commentato sul quaderno della sua mostra: 
" musica da vedere ..."


La mia utopia è di credere che la salvezza "spirituale" di questo nostro mondo tormentato arrivi dal sud e dai suoi numerosi figli. Spero che tutta la miseria, la magia, il colore, la voglia di ballare, di suonare, di amare, degli africani, dei sudamericani, che tutto il loro forzato distacco dalle diavolerie elettroniche, intossichi il nostro acquisito pragmatismo anglossassone. Preferisco pensare agli italiani come figli del Mediterraneo, discepoli di Socrate e Bacco, piuttosto che appartenenti innanzitutto al Mercato comune e poi a quello Globale. Se il pianeta ha un cuore voglio immaginare che batta a ritmo di rumba o di swing. 
E che l'esito del suo elettrocardiogramma sia sempre uno spartito musicale. 
Per me i musicisti sono dei prestigiatori. Io vedo la magia compiersi sotto i miei occhi - ascolto questa infinita creazione che ogni volta mi rapisce d'incanto se viene pizzicata una corda, battuta una pelle, soffiata una cavità - e non ne comprendo il trucco. E a questo punto della vita voglio continuare a ignorare e ascoltare idiota tutti i suoni, e godermi tutto lo spettacolo, come un bambino, al circo. 

Vi è una , quasi , impercettibile linea di continuità da Cosmo Tura a Cezanne , fino a giungere all'espressionismo esasperato di Bacon che mi fa pensare che nel lavoro di Tony Muroni esista un percorso "in divenire" . Un percorso che tiene conto della storia prima ancora che come tragitto tecnico/storico, come un passaggio attraverso la sofferenza della costruzione della propria arte . Certo nella creazione di Muroni vi è anche gioia, ma in un mondo in cui l'arte è diventata merce da scaffale da supermercato o peggio ancora , elemento ad uso del vuoto dilagante della new age e dell' hobbismo da fine settimana...il lavoro che un artista , credo debba fare , è quello di "rappresentare" il proprio mondo con onestà e severità...nei suoi ritratti, gli occhi dei soggetti riescono a non celare i propri sentimenti senza per questo aver bisogno di urlarli . 
Massimo Barbiero - Musicista 

Per contatti:
Antonio Muroni
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