Tore Spano (all'anagrafe Salvatore Spano) nasce a Cagliari nel 1967. Durante l'infanzia apprende i primi rudimenti di teoria musicale e pianoforte da insegnanti privati e all'età di 11 anni si iscrive al Conservatorio di Musica della sua città dove studierà prima pianoforte poi organo.
All'età sedici anni, grazie all'incontro con il trombonista
Paolo Ruju, comincia a suonare jazz tradizionale con la Sagosta Dixieland Jazz Band, attività che svolgerà fino al 1990, collaborando anche con musicisti come Claudio Nisi e Franco Tolomei. Con la Sagosta verrà a contatto per la prima volta con il repertorio di artisti come Louis Armstrong, Bix Beiderbecke, Fats Waller, Benny Goodman, Teddy Wilson, Errol Garner e Billie Holiday. In quel contesto incontra anche il batterista Vittorio Sicbaldi, con il quale darà vita ad un sodalizio artistico ancora esistente suonando con lui in molte località della Sardegna insieme a vari strumentisti e cantanti, tra cui Cristina Lanzi; l'esperienza, oltre ad ampliare il suo repertorio con standards ed evergreens, gli permette di avvicinarsi ad un linguaggio più moderno avendo modo di collaborare, tra gli altri, con
Andy Gravish, John Vitale ed Ector Costita, musicisti americani che frequentavano l'allora fertile panorama sardo.
All'inizio degli anni novanta si dedica a perfezionare lo studio dell'organo classico (diploma nel 1991 al Conservatorio di Cagliari con vot. 9.50/10 e specializzazione biennale allo Sweelinck Conservatorium di Amsterdam, NL) attività che gli varrà una serie di collaborazioni, fino ai giorni nostri, con il
Coro e l'Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, oltre ad un discreta attività da solista. Tuttavia, durante la parentesi olandese, ha la possibilità di incrementare la propria esperienza jazzistica partecipando regolarmente a molte jam sessions nella città di Amsterdam, oltre ad esibirsi saltuariamente con i
Dominant VI, un sestetto locale di jazz moderno.
Nel 1995, ritornato a Cagliari, riprende a suonare con la
Cagliari Dixieland Jazz Band nata dalle ceneri della Sagosta, ma per veder nascere il primo progetto che lo vede protagonista bisogna aspettare il 1997 quando, con il compagno di sempre
Vittorio Sicbaldi, da vita al Quartetto Etcetera (con Marco Argiolas al clarinetto e Corrado Salis al contrabbasso) che, accanto ad un repertorio di tradizione swing, ripropone temi e sonorità affini al jazz italiano degli anni '40. L'esperienza, che culmina con il disco omonimo nel 2000, porterà poi alla creazione della
Midnite Blue Band (piccola orchestra di 10 elementi, dove spiccano tra gli altri
Mauro Sanna al trombone, Sandro Angiolini al sax tenore e la cantante Rossella Faa) che ripropone il repertorio della grandi orchestre di swing (anni '40 e '50) e nella quale, oltre a suonare il pianoforte, scrive gli
arrangiamenti, trascrivendo talvolta i brani direttamente dalle registrazioni d'epoca.
Con entrambi i gruppi partecipa ad importanti festival e raduni italiani ed europei, oltre a svolgere una intensa attività concertistica in tutta la Sardegna riscuotendo quasi ovunque un ottimo riscontro di pubblico e di critica. Da considerare, infine, alcune collaborazioni occasionali con altri musicisti sardi come
Marco Loddo, Piero Di Rienzo, Sandro Fontoni, Massimo Ferra, Billy Sechi e Francesco Sotgiu.
Contemporaneamente approfondisce lo studio della musica attraverso corsi di
Composizione tradizionale e sperimentale (Cagliari),
Musica Elettronica (diploma nel 1999 al Conservatorio di Cagliari con vot. 10/10),
Direzione d'orchestra (Lugano, CH),
dando luogo ad una intensa attività compositiva sperimentale: dal 97' al 2001 realizza, talvolta su commissione, diversi lavori per nastro magnetico inseriti in rassegne e festival, installazioni multimediali, produzioni teatrali e video arte, in Italia e in Francia.
Sempre in quegli anni, su incoraggiamento dell'attore
Mario Faticoni, lavora nell'ambito teatro musicale ricoprendo ruoli di pianista, preparatore, arrangiatore e direttore, e suonando in decine di recite e spettacoli in grandi e piccoli teatri della Sardegna; tale attività lo metterà a contatto con repertori molto differenti tra loro (come la canzone italiana e napoletana, il futurismo, il cafè-chantal, il teatro brechtiano, la rivista, l'operetta), consentendogli di affrontare in maniera approfondita autori come Kurt Weill, Fiorenzo Carpi, Giorgio Gaber, e altri artisti della musica e del teatro. In questo contesto collabora con musicisti di varia estrazione (come il violinista
Lucio Casti, il contrabbassista Massimo Tore e le cantanti
Eloisa Deriu ed Elena Pau), ed ha occasione di collaborare con attori, registi, poeti, mimi, ballerini, musicisti rock, pop, folk, etc.,. tra cui il chitarrista Peo Alfonsi.
Sempre in quest'ambito va inquadrata la doppia partecipazione, insieme a diversi amici musicisti, all'annuale Omaggio a Fabrizio De Andrè (Tempio Pausania, SS) con una dozzina di canzoni del cantautore genovese rilette in chiave personale.
Nel 2001 intanto, archiviata la parentesi teatrale, si dedica attivamente alla musica jazz; grazie anche ai preziosi suggerimenti dell'amico pianista e didatta
Luca Mannutza studia e analizza in maniera approfondita i grandi autori del passato (come George Gershwin, Jelly-Roll Morton, Duke Ellington, ma anche Thelonious Monk, Bud Powell, John Coltrane, Charles Mingus) cercando di sintetizzare un linguaggio "proprio" e personale, possibilmente colto ma non accademico, leggero ma non banale, moderno ma non estraneo alla tradizione. Questa ricerca (tutt'ora in corso) attuata anche sul piano della scrittura musicale porta nell'anno successivo alla elaborazione di un progetto musicale completamente originale: insieme al sassofonista e compositore
Joe Murgia da vita al duo Acousmatica che diventa subito un quartetto con
Vittorio Sicbaldi alla batteria e
Alessandro "Cinzio" Atzori
al contrabbasso. Dopo pochi mesi nasce il disco