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Filippo Portera
sax, flauto

Musicista – compositore, flautista, sassofonista. Nasce l'11 Agosto 1957 a Porto Empedocle e a sette anni comincia a suonare il clarinetto piccolo in Eb con ''Gli Amici della Musica''. Nei primissimi anni 70 fonda con Sandro Sciarratta e Pasquale Augello, il gruppo ''Oratorio di Falaride'' con il preciso scopo di eseguire solo e soltanto proprie musiche. Nel 1973 registra il primo album: ''Blue Ensemble'', DGM 102, e partecipa in duo con S. Sciarratta a numerose rassegne di musica Contemporanea. E' in questo periodo che inizia la ricerca di un linguaggio personale nel campo dell'espressività strumentale e compositiva.

Nel 1980 compone "Radiofonia per quattro voci deliranti su nastro magnetico".

Nel 1982 fonda con S.Sciarratta il ''Next Ensemble'' e arriva a Porto Empedocle Rai radio Tre, con il responsabile Pasquale Santoli, per registrare nei sotterranei della Torre Carlo V (loro sala prove) un concerto del gruppo completato da Stefano Maltese, Sebi Tramontana e Gioconda Cilio,  concerto poi ripetuto dal vivo nella sala M degli studi Rai di via Asiago a Roma. Negli anni 80 nei misteriosi e caldo-umidi sotterranei, della Torre Carlo V (risalente alla dominazione spagnola),  Filippo Portera inizia per sette anni, lo studio della Musica improvvisata intesa come composizione istantanea e come momento più alto, di interscambio tra lo Spirito e i suoni.

Nel 1984 a Roma fonda con Sebi Tramontana al trombone e Gianni Pieri al violoncello, un trio che suonerà anche al noto laboratorio musicale romano, Blue Lab.
Nel 1985 termina gli studi classici di Conservatorio, laureandosi in flauto e ottavino.
Nel 1986 vince un concorso indetto a Roma da Rai radioTre e Sorrisi e Canzoni Tv e viene chiamato da Paolo Damiani nella Orchestra dei "NEW TALENTS " che debutta lo stesso anno al festival jazz di Roccella Jonica.

Con Martin Joseph, pianista inglese, Sebi Tramontana, Mauro Orselli e Sandro Lalla, prosegue poi per un giro di concerti in Italia. Nel 1991 pubblica con il NEXT SEPTET il disco (Lp) ''Pastime in blue'' per la casa discografica: Splasch (h) Records, ottenendo consensi di critica e pubblico, basti pensare che il mensile americano di musica '' CADENCE'' di New Jork descrive il disco come "… una delle più belle sorprese che hanno attraversato l' oceano ". Nel 1992 viene chiamato alle Orestiadi di Gibellina per uno stage sul Jazz contemporaneo, conclusosi con un concerto finale insieme agli allievi.

Nel 1993 suona alla multisala da concerto Alpheus di Roma e a Palermo al Teatro di Verdura, per la stagione del Brass Group.

Nel 1994 partecipa a Roma alla rassegna internazionale di musica "CONTROINDICAZIONI 8 " in duo con S. Sciarratta.

Nel Marzo 1995 partecipa al Teatro Odeon di Palermo ad una curiosa iniziativa della Coop.Agricantus "La Tombola x 10 improvvisatori", in cui i gruppi di musicisti improvvisatori si formavano del tutto casualmente, proprio con i bussolotti della tombola, qualche momento prima dell'esibizione. Nel 1996 compone ''Beside'' opera multimediale da cui viene tratto un CD pubblicato nel 1997 dalla casa discografica Splasc(h)RecordsSempre del 1996 sono datate le composizioni per orchestra sinfonica e per quartetto d'archi nell'ambito della musica (colta) contemporanea.

Nell'ottobre 1996 con una coproduzione italo-francese, partecipa al 4° Festival internazionale Ibleo del Jazz con il progetto speciale ''Ance Summit'' (G.L.Trovesi, L.Sclavis, F.Portera, G.Gebbia e S.Maltese), un incontro al top tra clarinettisti e sassofonisti, di cui esiste una registrazione. Nel 1999 pubblica per la ''Solar Records'' con il quintetto Portera-Sciarratta, ''Un'isola'' lavoro per suoni e voce recitante. Nello stesso anno dirige con successo il Laboratorio sperimentale di musica per non vedenti ad Agrigento. Collabora con il gruppo teatroscuola " LA CIMICE ", esibendosi in lavori teatrali dedicati al futurismo di Majakovskij e alla poesia di P. Paolo Pasolini. Particolare di questo periodo è il progetto " METROPOLIS "con l'esecuzione dal vivo della colonna sonora originale per trio strumentale, elettronica e due voci recitanti, composta da F..Portera e S.Sciarratta,  sulla proiezione dell'omonimo film capolavoro di Fritz Lang del 1926 in b/n.

Dal 2000 al 2007, è direttore artistico dell'AgrigentuMusica Festival, che riscuote un notevole successo di critica e di pubblico e viene trasmesso da Rai radio Tre, nelle programmazioni radiofoniche dedicate ai più importanti Festivals italiani di jazz. Nel 2002 vince il Premio SIKELE' per la musica dell'AICS. Sempre nel 2002 compone le musiche per l'intervista-racconto di Diego Romeo sullo scrittore Andrea Camilleri.

Nel Dicembre 2002 inizia la composizione della prima Teurgofonia: l'Opera musicale ''EMPEDOCLE'', lavoro per sei personaggi, coro, orchestra, elettronica ed immagini, con il libretto di Nuccio Mula, che debutta il 28 Agosto 2003, in prima assoluta al Giardino botanico di Agrigento,  nel corso della Terza edizione dell'AgrigentuMusica Festival 2003. Nel 2003 incide "Immaginario collettivo", un viaggio attraverso le manipolazioni mentali, operate attraverso i mass-media. Sempre nel 2003 compone la Suite interstellare "Kosmophone' " dedicata al grande astronomo Eric W.Elst (già candidato al premio Nobel) che a sua volta, passando per la Commissione Internazionale da ad un pineta minore il nome di Filippo Portera.

In questo stesso periodo, compone con Giuseppe Guarrella, le musiche per "La casa delle farfalle" racconto in Musica di Yousif Latif Yaralla, scrittore e narratore Iracheno. Lo spettacolo viene replicato al festival internazionale in Svizzera.

Nel 2004 fonda con Giorgio Occhipinti la "Sicilian Improvviser Community session". Nel Febbraio 2005 inizia la composizione dell'Opera Musicale "I Giganti della montagna", per tre personaggi, quintetto strumentale, elettronica ed immagini, liberamente tratta dall'omonima Opera di Luigi Pirandello, che debutta il 28 Agosto 2005 al Teatro del Parco Archeologico di Agrigento. L'evento viene segnalato con una intera pagina di intervista a F.Portera da parte di Gigi Razzete, sul quotidiano La Repubblica. Nello stesso anno registra con Teresa Wong, violoncellista Statunitense,  il Cd " Mot revele ". Sempre nel 2005, dopo trenta anni, con Sandro Sciarratta e Pasquale Augello,  ricostituisce il trio degli esordi il Kontaktè trio, che agli inizi si chiamava Oratorio di Falaride. Nell'Agosto 2006 gli viene assegnato il Premio Nazionale "Sipario d'oro" per la ricerca musicale Colta.

Nel settembre 2006 con Yousif Latif Yaralla e Giuseppe Guarrella, è invitato a partecipa in Svizzera al VII Festival Internazionale di Narrazione.

Il 14 Aprile 2007, firmando le musiche e la regia, mette in scena al Teatro Prandello di Agrigento in prima assoluta l'Opera Musicale "I Giganti della Montagna" liberamente tratta dall'omonima Opera di Luigi Pirandello, con la riduzione di Nuccio Mula.

Nel dicembre 2007 vince il Premio Nazionale Salvatore Cottone per la Musica. Nel 2007 compone la "Freedom colours suite" per il KontaKtè trio, con Gaetano Liguori al pianoforte. Registrazione effettuata dal vivo nella Valle dei Templi per l'AgrigentoMusicaFestival 2007.

Nel Marzo 2008, prende parte a " Dreamin California II ", progetto speciale di impro-conduction Sicilia/Italia/S. Francisco, al quale partecipano tra gli altri i musicisti statunitensi Gino Robair e Garth Powell e gli italiani Domenico Sciano, Filippo Portera, Lelio Giannetto, Gianni Gebbia ecc. Nel Novembre 2009 a Palermo, con il Kontaktè trio, partecipa alla notte bianca dell'improvvisazione con la Globe Unity Orchestra, storica orchestra tedesca, nell'ambito del ventennale della caduta del muro di Berlino.

Sempre nel 2009 con il KontaKtè trio registra il nuovo lavoro "Mythos" dedicato ai miti di Akràgas. Nel Maggio 2010 compone ed esegue poi con la scrittrice, Beatrice Monroy e Sandro Sciarratta, le musiche originali di "Portella della Ginestra", spettacolo tratto dal poema di B.Monroy. Nel 2012 compone e registra con Sandro Sciarratta " Dipylon", lavoro per duo ed elettronica,  dedicato ai miti e alle leggende della Magna Grecia e quindi della grande città di Akràgas. Nel 2013 inizia la composizione delle sedici Imagofonie, sulle Metamorfosi di Ovidio. Sedici Imagofonie di circa 25 minuti ciascuno, per i quindici libri delle Metamorfosi. La voce recitante, gli effetti sonori e le musiche originali, che fungono da scenografia o esprimono sensorialmente i concetti della parola, si diffondono, dando vita ad uno spettacolo per la mente, dove spontaneamente vengono proiettate le immagini di ciò che si ascolta, si ha poi la sensazione di aver visto e non soltanto di aver ascoltato. E' la magia della musica e della parola che si fondono, in un'unica metrica espressiva nel fantastico mondo delle Metamorfosi. Un librettista di grande eccezione Ovidio !!!.

Nell'Agosto 2015 viene invitato per due concerti, al XXVIII Festival internazionale del jazz di Matera, designata capitale europea della cultura ed esegue in prima assoluta, nel Parco Nazionale delle Murge " Sassiphonie", progetto speciale del Festival. Nel Dicembre 2016, termina la composizione delle sedici Imagofonie dedicate alle Metamorfosi di Ovidio.

Collaborazioni
Ha suonato e collaborato con molti musicisti dell'area creativa italiana e straniera: L.Sclavis,  G.L.Trovesi Sebi Tramontana, Teresa Wong, Emanuele Primavera, Paul Lovens, Paul Lytton,  Stefano Maltese, Pasquale Iannarella, Pasquale Augello, Gioconda Cilio, Martin Joseph, Yousif Latif Yaralla, Mario Schiano, Alex Von Schlippenbach, Paolo Damiani, Toto Pilato, Maurizio Martusciello, Axel Dorner, Gaetano Liguori Giorgio Occhipinti, Gianni Gebbia, Gino Robair, Vittorio Villa, Garth Powell, Domenico Sciaino, Evan Parker, Lelio Giannetto, Francesco Branciamore, Christof Thewes, Johannes Bauer, Giuseppe Guarrella, Antonio Moncada, Manfred Schoof, Jean-Luc Cappozzo, Daniele D'agaro, Gerd DudeK, Fabrizio Spera, Ernst-Ludwig Petrowshy, Mauro Orselli, Sandro Lalla, Ivano Nardi, Sandro Sciarratta, Marco Colonna, Tiziano Tononi, Walter Donatiello, Miriam Palma, Olivia Bignardi, Maria Pia De Vito, Cosmo Intini, Cesare Petrecca, Pierpaolo Pecoriello, Pietro Condorelli Giuppi Paone, ecc.

Pubblicazioni
Discografia:
1991
"Pastime in Blue" Splasch Record.
1995
"Sicilian jazz" Collection Vol. 3 Splasch Record.
1997
"Besides" F.Portera Splasch Record.
1999
"Un'isola" Portera-Sciarratta duo Solar Record."
2005 "Mots Revelè. Di prossima pubblicazione "Mithos" e "Dipylon".

"I Giganti' della speranza"
(La Repubblica — 27 agosto 2005 pagina 11)
Una speciale versione musicale de " I giganti della montagna ", pubblicata nel 1937 un anno dopo la morte dell' autore, ultima e incompiuta opera di Luigi Pirandello, inaugura domani nel suggestivo scenario del teatro del Parco archeologico della città dei templi (ore 21, 30, ingresso libero). l' "AgrigentoMusicaFestival 2005", organizzato dall' associazione Solar col concorso della Provincia. Il programma di questa quinta edizione, costretta a due sole giornate per la riduzione dei contributi, prosegue lunedì sera con il concerto "Direzione Sud" del Quartetto Jazz di Ginevra, prestigiosa formazione guidata dal sassofonista Maurice Magnoni e completata dal suono inimitabile di un organo Hammond B3 d' annata suonato da Renaud Millet-Lacombe, dalla chitarra di Luca Pagano e dalla batteria di Tobie Langel.
Espressione riassuntiva di quel teatro di discussione, che tanto aveva assorbito le ultime esperienze del drammaturgo agrigentino, "I giganti della montagna", che secondo alcuni critici contiene lacelebrazione della ritrovata percezione della bellezza del mondo, in questa inedita rilettura si avvaledella regia e delle musiche originali del sassofonista e compositore empedoclino Filippo Portera. «èla prima volta in assoluto che il capolavoro pirandelliano viene trasposto in musica - raccontaPortera - Si tratta di un libero adattamento concepito per tre personaggi, sestetto strumentale, liveelectronics e immagini. Asse portante dello spettacolo sono le musiche eseguite in diretta nella cuiintelaiatura si incastonano gestualità e pura recitazione, con testi elaborati da Nuccio Mula». Perchéproprio "I giganti"? «Innanzitutto perché è un testo incompiuto e questo è stato uno stimolofortissimo ad immaginare ogni possibile conclusione». E lei che finale ha scelto? «Molto diverso daquanto Giorgio Strehler propose oltre vent' anni fa. Lì un carretto, simboleggiante l' arte, venivaspezzato in due da una porta tagliafuoco del teatro che precipitava dall' alto: una conclusione chetraduceva una forte denuncia dello stato di sopraffazione che l' arte subisce da parte di banalità, mediocrità e squallidi condizionamenti. Nonostante quella denuncia sia ancora di brucianteattualità, a questa versione musicale ho voluto dare un esito di speranza: la fantasia, le cose che cigirano attorno, scriveva l' autore, non dobbiamo cercarle da nessuna parte perché sono in noi. Hoaffidato il finale proprio a Cotrone-Pirandello: "Perseguite i vostri sogni e l' arte vivrà per sempre"».Altre motivazioni che l' hanno indotta a questa scelta? «Almeno altre due. Intanto, "I giganti" ècome se riassumesse tutto Pirandello in una sola opera: ogni personaggio del testo, da Cotrone ilmago alla contessa Ilse, è il drammaturgo stesso, ne rappresenta le sue mille sfaccettature, psicosi, manie, paure ed incertezze. E poi perché ogni passo dell' opera contiene citazioni di suoni, vocalitàed espliciti riferimenti ad atmosfere musicali. Sono convinto che nel concepire "I giganti", oltre apensare ai dialoghi e alla storia, l' autore avesse in testa una precisa ambientazione sonora, soprattutto di gusto contemporaneo, cui spesso fa chiaro riferimento. D' altronde molti altri suoiscritti possiedono una notevole propensione a essere rappresentati in musica: ad esempio, "Lafavola del figlio cambiato" del 1934, lo stesso anno in cui allo scrittore fu assegnato il Nobel, ricevette una memorabile trasposizione in musica ad opera di Malipiero». Nelle sue partiture si èmosso in direzione analoga? «No. Sono un musicista del mio tempo e come tale sensibile e attento auna vasta gamma di linguaggi: il jazz, ad esempio, e poi la classica, l' elettronica, la musicacontemporanea e, inoltre, quella che io chiamo "grecità". Non ho mai amato essere limitato daigeneri ma ho sempre cercato di adoperarli in funzione espressiva, come un pittore che sparge coloridiversi sulla propria tela». Ha parlato di "grecità": intendeva riferirsi alla musica siciliana ditradizione popolare e a quella etnica di area mediterranea? «In realtà, il mio riferimento corre assaipiù indietro nel tempo e si riallaccia direttamente all' epopea ellenistica. Di quella cultura cosìprofondamente musicale non ce ne sono state tramandate le note ma ne possediamo l' idea, comeaffiora prepotentemente, ad esempio, dai frammenti di Empedocle; noi siciliani, poi, ne siamoprofondamente intrisi. è proprio quest' anima antica che ho cercato di cogliere, avvalendomi dicompagni e strumenti che fossero in grado di condividerla: Olivia Bignardi, clarinetto, clarinettobasso e sax alto, Giorgio Occhipinti, pianoforte, Sandro Sciarratta, contrabbasso, Pasquale Augello, percussioni, Luca Sciarratta, suoni elettronici, Antonio Mainenti, voce, me stesso al flauto, flausofono, sax alto e baritono e Ilaria Bordenca e Francesco Maria Naccari come attori». E dalpunto di vista scenografico? «Di necessità, il budget limitato, ne abbiamo fatto virtù, cioè il rispettodella dimensione magica e fantastica dell' opera. Il palco è un rettangolo nudo in cui attori eorchestra si materializzano e scompaiono d' improvviso, come sputati o risucchiati da una sorta di"star-gate" generato da improvvisi coni di luce. La nostra scenografia è il buio, l' Incognito, ilmistero. è Pirandello stesso: il mistero di ciò che è e un istante dopo diviene ciò che non è, eviceversa». Gigi Razzete

Per contatti e informazioni:
Filippo Portera
email: porterafilippo@alice.it
cell. 347 8810 853






Links:
11/09/2016

Curva Minore - Jazz / Not Jazz : "Questa prima edizione del festival era dedicata a una delle figure di riferimento del contrabbasso del jazz più avanzato, lo statunitense Mark Dresser." (Vincenzo Fugaldi)









Per conoscere i prossimi appuntamenti Live di Filippo Portera

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Data ultima modifica: 24/12/2016

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