Jazzitalia - Artisti: Carlo Magni
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Carlo Magni
piano

Trentottenne bergamasco diplomatosi in pianoforte nel 1987 sotto la guida del M° Gino Rossi, presso il conservatorio di Mantova, Magni ha coltivato la passione per la musica afroamericana seguendo dapprima il filone del pianismo bianco contemporaneo facente capo alla poetica di Bill Evans, Paul Bley, Keith Jarrett e del compianto transalpino Michel Petrucciani, al quale hanno fatto seguito studi sul versante "black" degli ottantotto tasti, quello riguardante Bud Powell, Red Garland, Winton Kelly e, più recentemente, Herbie Hancock, Kenny Barron e Mulgrew Miller.

Alla guida di proprie formazioni Magni ha partecipato ad alcuni dei più importanti Festival Jazz italiani, suonando nelle principali città italiane. Ha pubblicato quattro CD: "Introspection" (1992), "In Side Out" (1995), "Time Remembered" (1998) e "Besame Mucho" (2002), per i quali ha ricevuto riscontri critici sia a livello nazionale che internazionale. In particolare si segnala quella della rivista newyorchese Cadence (marzo '96). Il referendum indetto annualmente dal mensile Musica Jazz lo ha classificato al settimo posto nel Top Jazz nazionale riservato ai migliori nuovi talenti (1996).

Numerose sono le sue collaborazioni sia a livello concertistico che discografico con musicisti di fama come i bassisti Ares Tavolazzi, Paolino Dalla Porta, Marco Micheli, Riccardo Fioravanti e Marco Ricci; i batteristi Giampiero Prina, Mauro Beggio, Ellade Bandini, Vittorio Marinoni, Stefano Bagnoli, Max Furian, Riccardo Biancoli ed Emanuele Maniscalco; i sassofonisti Mauro Negri, l'americano Michael Rosen, Emanuele Cisi, Giulio Visibelli, Michele Bozza e Fabrizio Mandolini; il trombettista Marco Brioschi, i chitarristi Franco Cerri, Bebo Ferra, Dario Faiella e Guido Di Leone ai quali vanno aggiunti l'armonicista Bruno de Filippi ed il vibrafonista Andrea Dulbecco. Sul fronte internazionale vanno citati i batteristi Heinrich Köbberling, Andrea Marcelli, Sebastian Merk e Bruno Pedroso, i bassisti Natuccio Capobianco, Johannes Fink, Jonathan Robinson, Peter Klinke e Bruno Pedroso, più il trombettista Tobias Netta. Negli anni scorsi Magni ha pure accompagnato due tra i maggiori esponenti del jazz mondiale: il chitarrista Jim Hall durante uno stage sull'improvvisazione ed il sassofonista Lee Konitz in contesto orchestrale.

Nell'ambito della sua attività di compositore e arrangiatore ha realizzato, oltre agli originals di "In Side Out", alcuni progetti originali: "Fantasie di Walt Disney" con la vocalist Silvia Infascelli e un contest in duo con il clarinettista e sassofonista Guido Bombardieri, con il quale nel febbraio del '98 è stato ospite della RTI (Radio Televisione Svizzera Italiana). A fine novembre 2005 è uscito il suo quinto CD "Dialogues", registrato in coppia con Bombardieri in occasione del festival Bergamo Jazz 2004: il brano "Lisboa" è stato trasmesso nel mese di dicembre '05 da Radio Tre Rai, nella trasmissione Battiti.

Dal 2001 Magni ha introdotto nei suoi recitals anche una rilettura del repertorio ragtime, riproponendo al pubblico alcune delle più significative composizioni di Scott Joplin e del piano jazz tradizionale con trascrizioni del genere stride piano, portato alla ribalta nel quartiere di Harlem dal geniale pianista di colore James P. Johnson.

Nel maggio 2004 si è esibito in un tour di tre giorni nei principali jazz club della capitale tedesca Berlino, riscuotendo l'unanime consenso di critica e di pubblico, ripetendosi poi a settembre in quel di Lisbona, per quattro concerti presso il Centro Culturale di Belem ed il celeberrimo Hot Clube de Portugal. Sue composizioni sono state eseguite nel febbraio 2005 presso alcuni jazz club europei: a Copenaghen in Danimarca e a Monaco di Baviera in Germania. Sempre a febbraio il ritorno a Berlino, per una serie di concerti. Lo scorso mese di agosto 2005 è stato invitato dalla RTSI a presentare il progetto "Fantasie di Walt Disney" al 58° Festival del Cinema di Locarno in Svizzera. Nel mese di ottobre 2006 Magni tornerà in quel di Lisbona, per tre concerti presso l'Hot Clube.

E' inoltre impegnato nella didattica musicale sia sul versante classico che jazzistico.

Recensioni
"Tra i giovani talenti si distingue l'elegante e raffinato pianista Carlo Magni in Introspection…"
Maurizio Franco – Musica e Dischi – Dicembre 1992

"…Stilisticamente si ascolta un musicista collocabile nella linea bianca del moderno pianismo jazz, quella evansiana…e si distingue per un linguaggio particolarmente chiaro ed essenziale…"
Maurizio Franco – Musica Jazz – Gennaio 1993

"La schiera di pianisti annovera un'altra felice realtà, il bergamasco Carlo Magni…"
Dario Beretta – Ritmo – Aprile 1993

"Buon esordio del giovane e dotato pianista lombardo Carlo Magni, il quale padroneggia totalmente i tasti bianco-neri…un pianista da seguire."
Marco Crisostomi – Audio Review – Aprile 1993

"…A proposito di italiani, ha ben figurato il quartetto del pianista Carlo Magni, nobilitato da quel grande solista che è il clarinettista e sassofonista Mauro Negri…"
Franco Fayenz – Il Giornale – 29 giugno 1993

"…Aveva aperto egregiamente la serata il quartetto di Carlo Magni, pianista di scuola modale…"
Claudio Donà – Il Gazzettino – 29 giugno 1993

"…Carlo Magni ha aperto la serata finale con un breve set di puro jazz acustico, nei canoni della tradizione moderna, mettendo in mostra un buon sound d'assieme…"
Stefano Merighi – Musica Jazz – Agosto/Settembre 1993

"…Il compito di rompere il ghiaccio l'ha avuto Carlo Magni…messosi in luce con un felice esordio discografico…confermando pienamente le sue doti potenzialmente notevoli…"
Giuseppe Gioacchini – Brescia Oggi – 3 agosto 1993

"Le digressioni del giovane pianista si impongono all'attenzione dell'ascoltatore per il cristallino lirismo e perché condotte con sicura e meditata ponderatezza…"
Giordano Selini – Guitar Club – Marzo 1994

"Carlo Magni è un pianista sognatore che ama i rigori della pagina scritta e adora il jazz di Bill Evans. Collega i moduli colti ad un panismo jazz sofisticato ed intimista…"
Ugo Bacci – L'Eco di Bergamo – 27 Dicembre 1994

"…Il collaudato trio del pianista Carlo Magni (con Riccardo Fioravanti al contrabbasso e Giampiero Prina alla batteria) ha riletto le musiche tratte dai film di Walt Disney…il progetto si è dimostrato pregnante dal punto di vista jazzistico…"
Alberto Bazzurro – Musica Jazz – Giugno 1995

"…Il risultato che Magni raggiunge nell'album In Side Out è una continua alternanza di atmosfere e emozioni: combinando tradizione afroamericana e fluidità melodica europea, si rivela una buona facilità d'ascolto, si evidenziano composizioni prontamente assimilabili, significative di un cammino volto alla rivisitazione originale, personalissima, lineare della musica sincopata…"
Davide Ielmini – La Prealpina – 12 Agosto 1995

"…Le composizioni di Magni sono caratterizzate da pulizia e gusto, presentando belle articolazioni armoniche e ben delineano un universo poetico tinto di colori pastello…"
Maurizio Franco – Musica Jazz – Dicembre 1995

"...Magni's allegiance to Bill Evans's lush romanticism defines ‘s sound, but the contributions of Magni's sidemen help keep things moving. Visibelli's tart soprano enlivens "For Bill", and guitarist Faiella's carries the Evans tune "Very Early." The angular "Le Monk" is the disk's strong performance: tenorman Michael Rosen's sinewy, swinging tenor brings the music up a notch, with Magni's seemingly uncharacteristic right-handed phrases maintaining the edge. "Impro Nr. 2" features some alert trio conversation and perhaps Magni's best moments. The highlights here are nice indeed, coming as they do amid less distinctive music..."
Dale Smoak – Cadence – Marzo 1996

"…Magni sa svolgere l'improvvisazione verso apici di climax, giocando abilmente con raddoppi sul tempo, creando situazioni che deviano l'organizzazione del solo verso nuove soluzioni, sviluppando una continua invenzione nei moduli d'accompagnamento…"
Renato Magni – L'Eco di Bergamo – 27 Gennaio 1997

"Il pianista compositore bergamasco Carlo Magni ha da tempo raggiunto la piena maturità tecnica ed elaborato un'espressione sempre più personale…"
Regina Barzon – Il Nuovo Giornale di Bergamo – 7 Aprile 1998

"…Carlo Magni ha deliziato gli appassionati con il suo jazz elegante, virtuosistico e pacato al tempo stesso. Un jazz di classe, in grado di enfatizzare le performance degli altrettanto virtuosi musicisti del suo quartetto…"
Margherita Sai – Il Nuovo Giornale di Bergamo – 6 Agosto 1998

"…Magni si ritrova a suo agio ed è bravo ad aggiungere le sue particelle sensitive al mondo romantico di Bill Evans, mai uggioso nei temi, elaborati con ingegno e con apparente disarmante facilità: un caleidoscopio di colori tenui che avvolgono l'ascoltatore, con espressioni che penetrano nell'animo…intrise di profondo significato…"
Paolo Arzano – Il Nuovo Giornale di Bergamo – 1 Ottobre 1998

"Time Remembered è probabilmente il disco della definitiva maturità artistica di Magni, che si cimenta con bravura su un repertorio non facile come quello di Bill Evans e si diverte a rileggere il classico Malafemmena…"
Giovanni Ponzoni – Bergamo Sette – Ottobre 1998

"…Il giovane pianista bergamasco Carlo Magni non indugia sugli allori altrui ma, mettendo la sua tecnica e la sua sensibilità personalissime al servizio di brani strafamosi, rende omaggio ai maestri del passato senza imitarli. Delizioso."
Roberto Parmeggiani – Famiglia Cristiana – 8 Novembre 1998

"…Magni fa leva proprio sulla capacità di riportare alla luce sensazioni inespresse…egli gioca a far riemergere la memoria musicale…ne vien fuori un disco che è una sorta di moderno flashback jazzistico alla ricerca, per qualche verso kafkiana, del Time Remembered."
Amedeo Furfaro – La Sila – Novembre/Dicembre 1998

"…presenta il valoroso pianista Carlo Magni…che ascoltiamo fra l'altro in un impegnativo triplice omaggio a Bill Evans…e con un intrigante adattamento di Malafemmena…"
S.G.Biamonte – Audio Review – Dicembre 1998

"…Carlo Magni, dal canto suo, centellina il lirismo intenso che caratterizza da sempre il suo linguaggio, swingante e austero a seconda delle situazioni, dinamico se il ritmo lo impone…"
Dario Beretta – Ritmo – Febbraio 1999

"…assecondando un modello caro al pianista e complice la bella sonorità al flicorno di Brioschi, il gruppo ha colto nel segno…"
Renato Magni – L'Eco di Bergamo – 7 Aprile 2000

"…Carlo Magni è apprezzato per la sua sensibilità e la vena poetica…"
Corriere della Sera – 14 Gennaio 2001

"…la performance ha messo in luce le qualità di buon rifinitore melodico di Magni, improvvisatore che colpisce in profondità grazie a fraseggi improvvisativi di sorvegliata articolazione…"
Renato Magni – L'Eco di Bergamo – 14 Dicembre 2001

"…Una pirotecnica medley chiude un concerto molto intenso, dove per Carlo Magni e i suoi compagni di viaggio gli standards sono stati un rispettoso pretesto per attingere a piene mani in invenzioni ritmiche, armoniche e timbriche…"
Vincenzo Roggiero – La Provincia di Cremona – 19 Marzo 2002

"…Magni ha offerto un bellissimo esempio di senso del blues e di passione per la storia del piano jazz…lo strepitoso finale chiudeva la cavalcata musicale in un tripudio di grinta e swing, portando l'entusiasmo dei presenti al diapason…"
Francesco Chiari – Il Giornale – Marzo 2002

"Besame Mucho è un live che appare essere la dimensione artistica ideale per il trio stesso…il tutto in un'atmosfera rilassata, mettendo in risalto un buon interplay…"
Luciano Vanni – Jazz It – Gennaio/Febbraio 2003

"…l'interpretazione è molto piacevole, soprattutto quando il pianista prende una piega sonora più mossa e la sezione ritmica lo rende più propenso a osare…un album meritevole di attenzione anche fuori dai circoli jazz…
Corrado Spotti – Bergamo Settimanale – Marzo 2003

"…Con Marco Ricci al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria, Magni instaura una dialettica efficace, trattando sobriamente standard noti e meno noti…Spiccano le due versioni di Besame Mucho
Enzo Boddi – Musica Jazz – Aprile 2003

"Autentici talenti Guido Bombardieri e Carlo Magni, protagonisti di un concerto di alta levatura, in cui sono emerse anche le doti di scrittura degli stessi autori rispettivamente di Discesa Libera e Nocturno Op. 5 nr. 3…"
Carlo Peroni – Il Secolo d'Italia – Febbraio 2004

"Beau concert matinal aussi pour un duo de musiciens de Bergame, Carlo Magni (p) et Guido Bombardieri (s et cl). Ils ont joué des morceaux originaux: lyriques (ceux du pianiste) ou dynamiques (ceux du saxophoniste), plus une version de <<Over the rainbow>> dédié à Giampiero Prina (dm), disparu prématurément l'année dernière."
Stefano Galvani – Jazz Hot – Aprile 2004

"Nome de referenzia da nova geraçao do piano jazz italiano, com quatro CD's editados e com colaboraçoes do jazz europeu, desenvolve ainda uma intensa actividade cimo compositor e arranjador."
www.jazzportugal.net - setembro 2004

"Guido Bombardieri e Carlo Magni hanno risposto alla grande, dispensando un lungo pomeriggio ricco di emozioni e di bella musica. Amici di vecchia data, i due musicisti hanno nobilitato la difficile arte del duo attraverso un interplay di stimolante complicità, misurato e rispettoso dei reciproci spazi sonori."
Vincenzo Roggero – La Provincia di Cremona – Febbraio 2005


Carlo Magni – Guido Bombardieri
Dialogues



Per contatti e informazioni:
Carlo Magni
via Pesenti, 19 - Alzano Lombardo (BG)
Cell. 339/1656744
Tel. 035/514758
E-mail: cmagni@tiscali.it

 


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Data ultima modifica: 18/02/2008





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