INDRA è un progetto multiculturale che tramite l'utilizzo
di strumenti musicali etnici regala un timbro sonoro affascinante, ammaliante ed
a tratti imponente da cui il nome: "INDRA", che prende spunto dall'omonima divinità
deva, la più importante, il signore della folgore e dio del temporale, delle piogge
e della magia. Dopo diverse esperienze concertistiche di varia natura, forte di
un repertorio che spazia dalla musica classica al jazz, dalla musica tradizionale
a quella moderna, il trio musicale, composto da Gianluca Vergalito alle chitarre
e al sitar, Mattia Strazzullo alle tastiere, Antonio Armanetti alle Percussioni,
Batteria e Didgeridoo, il 08 agosto 2017
ha presentato il primo lavoro discografico dal titolo "FOSSILI" arricchendo il concerto
dalla presenza della ballerina Laura Esposito. Nel corso del tempo, il progetto
è stato presentato in diverse rassegne ed eventi musicali, tra cui: Città spettacolo
di Benevento a Piazzetta Vari il 27 Agosto 2017;
Molise Friend Festival a Monteverde di Bojano il 18 Agosto
2017; Scherzi ingegnosi dell'Arte al Teatro "Le Cave" di Isernia
il 25 Maggio 2019...
Il trio, attualmente accompagnato dalla danza di Laura Esposito e Sara Ferrigno,
dalla recitazione di Giuseppe Bianchi, è impegnato nella realizzazione del secondo
lavoro discografico, "CENERI" che sarà la colonna sonora di uno spettacolo di musica,
danza, arti visive e teatro.
Discografia:
FOSSILI (2017)
"Fossili" è l'opera musicale che vorrebbe raffigurare con la musica battaglie tribali,
divinità e personaggi più o meno sacri, ritrarre in musica i movimenti rotatori
della luna ed in un contesto notturno attraversare culture religioni di popoli a
noi lontani superando i canonici confini geografici che ci circondano.
CENERI "requiem per il sogno americano" (2020)
"Ceneri" è il secondo album in studio degli @INDRA,
è un concept album provocatorio che smaschera il mito del "self made man" e la società
contemporanea. Il concept racconta la dura esistenza del protagonista fatta di immigrazione
e lavoro nei campi. Nonostante i sacrifici ed i sogni coltivati, la storia termina
nella più cupa e disperata emarginazione sociale. Risuonano nel disco tempi dispari,
accordi e note accentuate con incastri poliritmici, valzer variati e reinterpretati,
sonorità del jazz moderno ma anche melodie folkloristiche e sonorità balcaniche
grazie agli strumenti tipici mediterranei a cui si alterna l'originale utilizzo
di strumenti indiani quali sitar e tabla. Un esperimento creativo che si avvicina
alla World Music e che rappresenta un "requiem" per il sogno americano e per la
società contemporanea che premia i mediocri.