Giuseppe
Santangelo sassofonista e flautista professionista nasce nel
1981 a Sciacca, piccola cittadina della Sicilia
occidentale in riva al mare. Comincia sin da piccolo lo studio della musica, prima
con strumenti popolari e poi all'età di 14 anni col sassofono, dopo un ascolto fulminante
di un disco di
John Coltrane che lo fa appassionare allo strumento e che gli fa dire ad
alta voce e con insistenza e appassionata sicurezza ai suoi familiari, "voglio suonare
il sassofono". Comincia prima da autodidatta sui dischi di jazz che preferiva, poi
nel corso degli anni, prima a Palermo e poi a Milano si specializza con rinomati
maestri dello strumento.
Nel 2011 consegue il diploma
alla Civica Jazz di Milano, ma già prima nel 2007
si laurea in Musicologia a Palermo, affrontando nella sua tesi finale quella musica
che sin dalla più tenera età lo ha sempre appassionato: il Jazz. Infatti il titolo
della sua tesi di laurea è: Jazz; Forme, Strutture, Linguaggio. Nella tesi il sassofonista
affronta con un linguaggio e un piglio musicologico le caratteristiche del jazz,
la sua tradizione, il materiale, gli autori e i compositori e il perché dell'affermarsi
nel mondo di questo vero e proprio linguaggio.
Nella sua attività di musicista ha all'attivo numerose collaborazioni,
che vertono soprattutto nel mondo jazz, funky, soul, latin e musica originale. Inoltre
suona in numerose big band della Lombardia e della Sicilia, tra queste la Civica
Jazz Band di Milano, per tre stagioni concertistiche. Consecutivamente a queste
collaborazioni, Santangelo decide di convogliare le proprie energie ai progetti
originali, dei quali è il direttore, l'ideatore e il compositore.
Numerosi sono i suoi progetti con i quali sta ricevendo un largo
riscontro nei vari Festival italiani, e nei locali di tutta Italia. Citiamo in ordine
sparso il Melquartet e l'Apramada Project, dei quali troverete ampia descrizione
nella sezione progetti. Di questi due differenti progetti è in corso la produzione
di due diversissimi dischi, scritti e ideati da Santangelo per l'anno
2015, con conseguente tourneè in Italia e all'estero.
Inoltre Santangelo svolge un intensa attività didattica privatamente ed in varie
scuole rinomate della Lombardia.
Attività didattica che gli consente di accrescere il suo già
vasto bagaglio artistico grazie ad un costante confronto con i suoi colleghi e allievi.
Si fa spesso promotore di corsi da lui stesso creati e ideati, nei quali oltre a
fornire la didattica del fare musica esprime le proprie idee sulla stessa, elaborate
nel corso dei suoi anni di studio teorico e pratico e attualmente in costante evoluzione.
Un cardine fondamentale del sassofonista è la composizione e
tutto il pensiero che vi si cela dietro. Il suo principio è che, per essere degli
ottimi musicisti bisogna prima di tutto essere degli ottimi uomini, perché il musicista
è tutto il mondo che gli sta intorno, e non solo ed esclusivamente il proprio strumento.
Dunque quale miglior veicolo se non la composizione per rivelare al mondo le idee
dell'uomo, e conseguentemente spogliare quelle idee e palesarle con sincerità al
pubblico dal palco con il mezzo dell'improvvisazione.
Questa in breve la sua idea di fare musica, intesa più che altro
come una vocazione che come mestiere fine a se stesso.
Quanto sopra detto ce lo conferma il fatto che quando pensa alla
composizione, Santangelo parla di pensatori dalle svariate estrazioni più che di
musicisti veri e propri, per fare qualche esempio cita spesso Pitagora, Platone,
Malanga, Sibaldi, Tesla, Hilmann, Castaneda, Bohm, Krishnamurti, Roman Ingarden,
Jung, Talbot, Di Benedetto ecc...con questo non nascondendo il suo debito verso
la tradizione musicale jazzistica, Shorter, Davis, Coltrane, Redman, Henderson,
Monk ecc.
Il perché dell'interesse verso personaggi di così svariate estrazioni
filosofiche o di scuole di pensiero Santangelo lo giustifica con queste parole:
"Perché tutti questi, ognuno nel suo campo di competenze, musicali filosofiche
scientifiche o altro, hanno dedicato la loro vita all'interpretazione dell'universo,
alla ricerca della sostanza divina dell'uomo e del suo riavvicinamento a Dio, che
non è altro che una parte più grande di quello che non riusciamo a vedere. Questi
uomini hanno avuto o hanno tutt'ora fatto la scelta di questa vocazione, e io credo
che la musica e dunque il "musicista", avendo come materiale da trattare la vibrazione,
cioè il fondamento dell'universo, abbia lo stesso compito."
Per contatti e informazioni:
Giuseppe Santangelo
Telefono: 3280610506
E-mail: peppesantangelo@gmail.com