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TUTU Records: una piccola etichetta per la grande Musica
di Marcello Sebastiani

Nel panorama discografico europeo, sempre più ricco di nuovi ed interessanti  fermenti artistici, si va consolidando man mano il successo di etichette che  contribuiscono non poco  ad incentivare  e promuovere musicisti e linguaggi musicali altrimenti destinati ad essere trascurati dalla critica e dal pubblico se non addirittura a rimanere nell'oblio. E' il caso dell'etichetta tedesca TUTU Records, una label  di modeste dimensioni  che, essenzialmente orientata verso una produzione di tipo jazzistico con estensione alla world music, si  propone di offrire materiali di spiccato valore artistico restando fedele al concetto di originalità e genuinità espressiva.
Per questo  motivo la stragrande maggioranza della produzione TUTU è costituita  da lavori registrati rigorosamente dal vivo e quasi sempre di qualità tecnica molto buona, spesso  eccezionale. 
Bishop Desmon Tutu, nato nel 1931 a Klerksdorp, Transvaal. Premio Nobel per la pace nel 1981 e nel 1990.
La fondazione della TUTU Records fu voluta, nel
1988, da Horst Weber e Peter Wiessmueller  che dopo poco ne divenne l'unico  responsabile, quando cioè Horst Weber fondò la ENJA.  
N
on è casuale il nome TUTU che fu scelto proprio con chiaro riferimento all'omonimo lavoro discografico di Miles Davis e comunque attinente al "combattente" sudafricano Bishop Desmond Tutu  che molto fece  parlare di se negli anni caldi della protesta razziale in Africa.
Nel  catalogo di cui dispone la TUTU Records coesistono personaggi di spicco del jazz mondiale più genuino come Mal Waldron, Paul Motian, Kenny Garret, Dewey Redman, John Scofield, Cameron BrownPaulo Cardoso, accanto a meno affermati ma non meno validi musicisti come Ed Schuller, Bill Bickford, Geoff Warren, Nicolas Simion, Kim Clarke e molti altri ancora. 

Di particolare interesse "The Art of the Duo" una speciale produzione TUTU che si basa sulla formula della musica da camera moderna di stampo jazzistico non di rado aperta a contaminazioni etniche. 
E' il caso del CD "ENDLESS RADIANCE" (888 178) in cui il tablista indiano Badal Roy e il chitarrista Amit Chatterjee danno luogo a duetti veramente affascinanti, una musica che non può non trasudare tutto il phatos del linguaggio musicale orientale che acquista particolare pregnanza con le frequenti improvvisazioni che molto devono anche al jazz.

Un altro valido esempio è costituito dal chitarrista ucraino Enver Izmailov in coppia con il flautista inglese Geoff Warren che pubblicano per la TUTU "DANCING OVER THE MOON" (888 www), un intreccio di melodie di chiaro stampo popolare balcanico su cui si disegnano improvvisazioni pan-jazzistiche che evidenziano la fantasiosa abilità tecnica del chitarrista e la straordinaria capacità del flautista di piegare le melodie alla più spinta espressività del suo strumento.

Tuttavia questi lavori discografici soffrono la claudicante e poco efficiente distribuzione che purtroppo penalizza non poco la piccola label germanica, inibendo ovviamente quella che sarebbe una giusta e doverosa divulgazione commerciale della linea artistica che la TUTU persegue con teutonica caparbietà. 

A sottolineare la varietà della produzione TUTU, pur nell'unità della scelta artistica, compare "POKER" (888.150) un lavoro discografico in forma di Musical che vede la partecipazione di musicisti quali Kim Clarke, Noma Kosazan, Bruce Ditmas, Frank Lacy, Monty Waters, per le musiche di Geoff Warren arrangiate dal trombonista africano Ku-Umba
A
ttraverso le 18 tracce si condensa la parte musicale di un'opera moderna e, in quanto tale, le musiche concedono molto all'orecchiabilità pur non tralasciando mai la verve di buone ed intelligenti composizioni come in "
Dreamstuff", "Money, Money" e "Supermarket". 
Di quanto si abbia a cuore la buona qualità dell'espressione musicale in questo lavoro, ne è testimonianza l'Interludio "
Could Turkey", vero e proprio momento di magico interplay tra contrabbasso, flauto e clarinetto basso, oppure al latineggiante "Take It". L'arrangiamento di "Forgive Me", nel suo inizio, è senz'altro debitore all'espressività dell'ensamble di Gil Evans che poi si apre con disinvolta scioltezza ad un R&B a tempo medio. Non mancano brani in cui la  necessità espressiva sollecita all'interno dello stesso, momenti diversificati che spaziano dal R&B al Funky, (in cui eccelle il basso della brava Kim Clarke) al più verace Rap. 
In "
You Own Me" abbiamo di fronte un bel tema swingante per piccola formazione, nel  quale è da segnalare il bel solo di flicorno e la voce di Nomakosazana che ha ampia libertà di movimento espressivo. Dunque un bel lavoro  godibile in molte sue tracce anche al di là della sua impostazione di Musical.

Orientamento più jazzistico ha il lavoro di Monty Waters "HOT RHYTHM JUNCTION" (888 196) con il suo trio Jazzoetry costituito da Tom Nicholas alle percussioni e un grande Paulo Cardos al contrabbasso. Sassofonista e cantante dalla grande espressività e dalla tecnica ineccepibile, Monty Waters realizza questo lavoro per la TUTU spostandosi con una certa disinvoltura dal jazz  modale di "Lift Off", che ha molto a che vedere con il "So What?" di davisiana memoria, al calipso di "San Domingo Night" che non può non ricordare certe pagine storiche di Sonny Rollins. La situazione in Trio con percussioni e contrabbasso ha il suo fascino e per forza di cose ammicca al latin verace di composizioni come "Spanish Harlem, East 125Th Street"  e "Basket of Fruit", brano  nel quale peraltro Waters fa sapiente uso della sua espressività vocale che in qualche modo richiama situazioni Rap. In "You Don't Know What Time It Was" il leader interpreta con grande  sensibilità un jazz standard tra i più famosi ed affascinanti, mentre "Buddy Bolden" è un omaggio al mitico pioniere della cornetta jazz che Monty Waters in parte recita con la sua voce espressiva e in parte improvvisa su una struttura in forma di blues minore. In buona sostanza un CD pienamente godibile, niente affatto banale o ripetitivo, ma pieno di interessanti spunti creativi ed espressivi che meriterebbe molta attenzione da parte dell'ascoltatore. 

L'ultima uscita della label tedesca TUTU  è il CD in Duo del pianista statunitense Mal Waldron con il sassofonista Nicolas Simion "THE  BIG ROCHADE" (888 186).

Già accompagnatore dell'estroso contrabbassista e compositore Charles Mingus, Waldron è una figura mitica del pianismo post boppistico il quale, tuttavia, non può esimeri dall'omaggiare Monk con "
Monk's Dream" in cui gli interventi sassofonistici sono, peraltro, di raffinato gusto e, cosa  ancora più pregevole, non cadono nella scontata pedissequa riproposizione delle frasi e dell'incedere melodico dello stravagante personaggio del Bop. "Open Windows" è un tenebroso ed espressivo blues minore che unitamente a "Song for Leo" è pregnante di una atmosfera malinconica in cui le fosche colorazioni pianistiche e le languide tessiture melodiche del sax agiscono su una struttura di scrittura tipicamente moderna per concezione armonico-formale.
Suggestivo il paesaggio decritto in "
Search for Euridice" in cui Waldron si produce con il pianoforte pizzicando sugli accordi tenuti sulla tastiera, un effetto non nuovo in se, ma certamente raro nelle performances di questo sensibilissimo musicista. In questo brano eccelle anche il sassofonista Simion, che in questo caso usa il soprano con maestria, con squisito senso melodico e dell'effetto. 
Ancora Simion fa ampia dimostrazione delle sue qualità tecniche ed espressive, questa volta con il clarinetto basso, in "
Slovakian Folk Song", un brano in assolo degno dei più alti maestri di questo strumento. Dunque anche questo lavoro prodotto dalla TUTU  meriterebbe attenzione per la straordinaria abilità dei musicisti presenti e per la ottima qualità della musica che sanno produrre, creativa, fresca, con un innegabile aggancio all'idioma jazzistico ma mai di questo succubi, un lavoro perfettamente coerente con le scelte editoriali dell'etichetta germanica alla quale auguriamo un più fortunato e proficuo sodalizio con una agenzia distributrice italiana che ne curi più adeguatamente la presenza sugli scaffali dei negozi.


Max Zimmermann-Str. 2
82319 Starnberg - Germany 
phone: +49 +8151 16539
fax: +49 +8151 12549
e-mail: tutu@jazzrecords.com
sito: http://www.jazzrecords.com/tutu

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Data pubblicazione: 27/05/2001





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